mapa del mondo con segnaposto a forma di ufo

Ufo: perché è un fenomeno mondiale

«Chissà come mai, gli ufo li vedono solo negli Stati Uniti…».

È una frase che si sente pronunciare spesso, soprattutto da chi è scettico nei confronti del fenomeno ufo. In questo approfondimento proviamo ad avanzare delle ipotesi sul perché di questa percezione.

Ci possono essere vari motivi di fondo: molti ritengono ad esempio che i test di nuove armi e tecnologie aeronautiche – un settore in cui indubbiamente gli USA sono molto attivi – possano fornire la spiegazione più ovvia degli avvistamenti. Altri probabilmente sono piuttosto disillusi, e si rifiutano di dare credito a ciò che proviene dai mass media americani.

È un peccato, perché il fenomeno ufo in realtà è antico ed è mondiale. Ci sono tanti aneddoti e tante testimonianze da ogni parte del pianeta, storie avvincenti, interessanti, che meritano attenzione.

Porteremo degli esempi di avvistamenti degli ultimi decenni – in particolare storie di avvistamenti non spiegabili in modo ordinario – riscontrati nei luoghi più diversi del mondo, per mostrare che siamo al cospetto di un evento che attraversa culture, confini e generazioni. Esso non si limita agli Stati Uniti d’America, e suscita interrogativi profondi su ciò che sappiamo (o crediamo di sapere) sul nostro universo.

Le origini statunitensi di una narrazione

Non ci sono molti dubbi: la moderna “narrazione ufologica”, quella che siamo abituati a conoscere attraverso giornali, TV, libri, film, eccetera, inizia negli Stati Uniti, nell’immediato dopoguerra.

Nonostante, infatti, gli avvistamenti di oggetti misteriosi nei cieli siano antichi quanto l’umanità, è dalla metà del Novecento che termini come “dischi volanti”, “ufo”, e affini, sono diventati parte del linguaggio comune.

All’origine di tutto questo dobbiamo individuare una particolare congiunzione di eventi e condizioni “favorevoli”.

Gli eventi sono stati molteplici. Primi fra tutti gli avvistamenti da parte di piloti alleati (del’USAF e della RAF) durane la II Guerra Mondiale. I piloti, tornati dalle missioni, parlavano di misteriosi oggetti volanti non identificati visti nei cieli europei e sul Pacifico. Spesso erano luci o globi luminosi che li seguivano per poi dileguarsi. Li chiamarono “foo fighters”, ispirandosi a un’espressione tratta dal fumetto Smokey Stover.

Interessanti testimonianze dei veterani che avvistarono foo-fighters,
Intervista a un pilota della II Guerra Mondiale:


Un articolo sugli avvistamenti misteriosi dei piloti durante la guerra:
https://www.history.com/news/wwii-ufos-allied-airmen-orange-lights-foo-fighters

Oltre a questi resoconti, non possiamo dimenticare altri eventi specifici altamente significativi per la nascita dell’interesse ufologico contemporaneo: è il 1947 quando il pilota americano Kenneth Arnold segnala di aver visto nove oggetti volanti non identificati vicino al Monte Rainier, nello stato di Washington. Sempre nel 1947, vicino a Roswell nello stato americano del New Mexico, si sarebbe verificato lo schianto di un veicolo spaziale extraterrestre (un fatto immediatamente confermato dai militari americani, che dichiararono di aver recuperato un disco volante, poi altrettanto rapidamente smentito dagli stessi militari; finché di recente Luis Elizondo nel suo libro è tornato su Roswell, dichiarando che si era trattato proprio di un veicolo non terrestre a schiantarsi nel 1947).

Le condizioni favorevoli, a fronte di tutti questi eventi, sono stati gli sviluppi dei mezzi di comunicazione di massa occidentali, avvenuti proprio nel periodo del dopoguerra. La macchina mediatica statunitense si è affermata rapidamente come una potenza globale di diffusione – e di controllo – delle informazioni.
La percezione, dal dopoguerra in poi, è che il centro e l’origine di molte novità – tecniche, tecnologiche, stili di vita, eccetera – fossero proprio gli USA.

Gli Stati Uniti, come principale attore geopolitico del blocco occidentale, hanno dunque da sempre influenzato profondamente il flusso di informazioni, sia in termini generali (per quanto riguarda le informazioni e le notizie di ordine quotidiano), sia di riflesso anche in merito alla narrazione sugli ufo.

La diffusione del cinema e della televisione americana, con tutti i film di fantascienza e anche i documentari e programmi di intrattenimento dedicati agli ufo, ha rafforzato questa percezione, facendo sembrare che gli Stati Uniti fossero il “centro” di tali fenomeni.

La difficoltà nel reperire informazioni altrove

Alla predominanza mediatica americana bisogna aggiungere altre ragioni, abbastanza facili da individuare, di ordine geopolitico e linguistico.

Ad esempio, la Russia ha una lunga storia di avvistamenti ufo, molti dei quali risalgono all’epoca sovietica. Durante il periodo della Guerra Fredda, tuttavia, il controllo rigoroso dell’informazione e il clima di segretezza hanno limitato la circolazione di queste notizie.
Ancora oggi, a causa della nuova instabilità del contesto geopolitico, non possiamo dire di avere un dialogo migliore e aperto tra le varie nazioni del mondo.

Gli stati europei che fanno parte della NATO continuano a ricevere la maggior parte delle notizie dal versante occidentale del mondo. Non è forse colpa soltanto delle questioni storiche e politiche: l’inglese è la lingua franca ormai da diversi anni, i canali di diffusione sono ormai consolidati, e per semplicità si traduce da e verso l’inglese, consolidando quel tipo di network. Pensiamo a quante serie TV e film ci arrivano dall’America, e quanti invece dalla Russia o dalla Cina: praticamente nessuno.

Non è che le notizie dall’est del mondo non arrivino. Ma si tratta per lo più di grandi eventi, di cronaca macroscopica. Altre questioni – come gli oggetti volanti non identificati – sono considerate tradizionalmente marginali, ed è molto difficile perciò che arrivino dall’est o dal sud del mondo fino a noi.

Ci piacerebbe, invece, saperne di più proprio sulle cose non-ordinarie che la specie umana incontra nei continenti più lontani. Chissà quali e quanti avvistamenti ci sono stati in Oceania, in Cina, o anche soltanto in Giappone. Eppure, la barriera linguistico-culturale, e la probabile lentezza dell’informazione nel raggiungere certi luoghi, mantengono distanti tante storie di interesse ufologico.

Per la verità c’è stato qualche pioniere, ricordiamo dei video su youtube di singolari “documentaristi” occidentali recatisi in Russia, andati a intervistare, con l’aiuto di un interprete del posto, qualche anziano generale sovietico, qualche personaggio della burocrazia militare e dell’industria spaziale russa. Anche loro, nei cieli gelidi dell’URSS, hanno avuto la loro buona dose di incontri con oggetti di dubbia provenienza umana. Tuttavia quegli sforzi di informazione sono stati appunto poco sistematici, lasciati alla volonterosa quanto improvvisata iniziativa di entusiasti del settore.

Anche in Cina è probabile che siano stati numerosi gli avvistamenti, ma le notizie di questi fenomeni spesso rimangono circoscritte ai media locali e difficilmente arrivano alla ribalta internazionale, se non per eventi eccezionali. Ad esempio, nel 2010, l’avvistamento di un ufo che portò alla temporanea chiusura dell’aeroporto di Hangzhou fece notizia – in via eccezionale – a livello globale.

Video sull’ufo in Cina del 2010

Un articolo sempre su quel caso avvenuto a Hangzou:
https://abcnews.go.com/International/ufo-china-closes-airport-prompts-investigation/story?id=11159531

Non dovremmo stupirci perciò se gran parte delle informazioni sugli avvistamenti ufo in Asia, così come in Medio Oriente, Sud America o in Africa, non viene tradotta o diffusa al di fuori di quelle regioni, e ciò contribuisce alla nostra visione parziale del fenomeno.

Il fenomeno ufo è molto più ampio di quanto si pensi

Ciò che emerge da questa riflessione è che il fenomeno ufo è molto più vasto di quanto la maggior parte delle persone creda. Avvistamenti e testimonianze si verificano in tutto il globo, e per ampliare la prospettiva, abbiamo raccolto alcuni dei più rimarchevoli eventi e avvistamenti di interesse ufologico avvenuti in diverse nazioni del mondo.
Una lista che non è assolutamente esaustiva, ma può essere un inizio di un approfondimento personale per conoscere altri punti di vista.

Ecco alcuni esempi clamorosi di avvistamenti ufo:

L’Incidente di Rendlesham Forest (Regno Unito, 1980)
Uno degli avvistamenti più famosi in Europa è senza dubbio l’incidente di Rendlesham Forest, spesso definito “il Roswell britannico”. Nel dicembre 1980, diverse guardie della base militare USAF di Woodbridge, nel Suffolk, riportarono di aver visto luci strane nella vicina foresta di Rendlesham. Alcuni testimoni descrissero un oggetto triangolare metallico con strani simboli, atterrato nel bosco, poi decollato ad alta velocità. Il caso è straordinario per la qualità e la quantità dei testimoni militari coinvolti, e per la documentazione ufficiale successiva. Gli eventi, avvenuti nell’arco di due notti, sono stati oggetto di indagini formali e sono tra i casi ufo più studiati del Regno Unito.
https://www.bbc.com/news/uk-england-suffolk-54649675

L’ondata di avvistamenti in Belgio (1989-1990)
Tra il 1989 e il 1990, il Belgio fu teatro di una serie di avvistamenti ufo che coinvolsero migliaia di persone. Conosciuta come l’ondata belga, questa serie di eventi iniziò nel novembre 1989, quando diversi testimoni videro un grande oggetto triangolare con luci brillanti volare a bassa quota. Gli avvistamenti continuarono per mesi, e a un certo punto furono coinvolte le forze aeree belghe, che tentarono di intercettare gli oggetti senza successo. Uno degli aspetti più notevoli di questo caso è la conferma radar delle tracce di volo degli ufo, documentata dai militari. L’ondata belga rimane uno degli esempi più credibili e ben documentati di avvistamenti di massa in Europa.

Reportage giornalistico sull’ondata ufo belga

Il caso della scuola Ariel (Zimbabwe, 1994)
Uno degli avvistamenti più sorprendenti è il caso della scuola Ariel, avvenuto nel settembre 1994 in Zimbabwe, in Africa. Circa 62 bambini della scuola Ariel, nella città di Ruwa, riferirono di aver visto uno o più oggetti volanti atterrare in un campo vicino durante la ricreazione. I bambini descrissero figure umanoidi che scesero dagli ufo e li osservarono, intrattenendo anche uno scambio di messaggi “telepatici”. Il caso è particolarmente degno di nota per la coerenza delle testimonianze dei bambini, che furono intervistati da personale medico ed esperti, tra i quali lo psichiatra John Mack, autore di grandi libri sul fenomeno dei rapimenti alieni.
Rimangono una pietra miliare i video dei colloqui che John Mack ebbe con i bambini della scuola, poco tempo dopo l’evento dell’avvistamento.

Imperdibile: le interviste ai bambini della scuola Ariel, condotte dallo psichiatra John Mack

In Italia: i casi storici di Firenze (1954) e del pilota Cecconi (1979)

In Italia gli avvistamenti di ufo sono numerosi e ben documentati nel corso dei decenni. Uno degli episodi storici più straordinari è quello avvenuto il 27 ottobre 1954 a Firenze, quando migliaia di persone videro strani oggetti volanti sopra la città: durante una partita di calcio allo stadio Artemio Franchi, centinaia di spettatori notarono oggetti argentati volare sopra lo stadio, tanto che la partita fu sospesa per diversi minuti. In quel giorno, numerosi testimoni in tutta la città riferirono di aver visto strani oggetti nel cielo. Alcuni parlarono di un materiale filamentoso, simile a ragnatele, che cadeva dal cielo.

Sempre in Italia, un altro famoso avvistamento è il caso del maresciallo pilota Giancarlo Cecconi, avvenuto il 18 giugno 1979. Cecconi, pilota dell’Aeronautica Militare italiana, mentre era in volo su Treviso riuscì a scattare diverse fotografie di un oggetto cilindrico non identificato che si trovava vicino al suo aereo. L’oggetto volava in parallelo con lui per alcuni minuti prima di sparire improvvisamente. Le belle immagini scattate da Cecconi rimangono uno degli esempi più notevoli di un incontro aereo con un ufo.

Una delle straordinarie foto scattate da Cecconi. Fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:UFO_photographed_by_Italian_pilot_Giancarlo_Cecconi,_1979.jpg

L’incidente ufo di Teheran (1976)
Nel 1976, un avvistamento ufo sopra Teheran, in Iran, coinvolse due aerei militari in una straordinaria esperienza di “incontro ravvicinato”. Il maggiore Parviz Jafari, allora pilota della forza aerea iraniana, fu inviato a intercettare un oggetto non identificato che apparve sui radar. Quando si avvicinò all’UFO, i suoi sistemi d’arma e comunicazione cessarono di funzionare, costringendolo ad allontanarsi. Il caso è stato documentato in modo dettagliato sia dalle autorità militari iraniane che da fonti statunitensi, ed è considerato uno degli avvistamenti ufo più credibili in ambito militare.

Il caso di Colares (Brasile, 1977)
I fatti avvenuti in Brasile, nella località di Colares, nel 1977, hanno dei tratti inquietanti. Durante un periodo di intensi avvistamenti nell’area di Colares, molti residenti riferirono di aver visto oggetti luminosi che li colpivano con raggi di luce, causando ferite misteriose e sintomi fisici simili a ustioni. Le autorità locali, così come l’aeronautica brasiliana, indagarono il fenomeno, ma gli eventi rimangono inspiegati. Colares è uno dei rari casi in cui vi furono effetti fisici documentati sugli esseri umani.

L’ufo sul Costa Rica (1971)
Nel 1971, durante un volo su una zona del Costa Rica per un progetto idroelettrico, l’aerofotografo Sergio Loaiza scattò una delle più celebri foto di un ufo. La foto, catturata a circa 3 mila metri di altezza, mostra un oggetto metallico a forma di disco che fluttua sotto l’aereo. L’oggetto venne notato solo dopo lo sviluppo della pellicola, e studi successivi non trovarono segni di manipolazione. L’immagine, mai smentita, è considerata tra le migliori prove visive di un avvistamento ufo.

Foto dell’ufo sul Costa Rica, diffusa su X / Twitter da Esteban Carranza.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

×