Misteriosi oggetti volanti di forma sferica, dall’aspetto metallico e lucente, sono stati osservati nei cieli di tutto il mondo. Talvolta queste sfere assumono l’aspetto di globi luminosi dalla luce intensa.
Si muovono in formazione, creando figure a triangolo che sembrano misurare o “triangolare” qualcosa, forse un bersaglio, forse un obiettivo per loro rilevante. Assieme ad esse, se ne vedono altre viaggiare singolarmente, alcune a livello del terreno altre più in alto.
Sembra fantascienza, ma è ciò che avviene nella realtà. E non è un fenomeno recente. Sono state osservate in tutto il mondo. Il Pentagono, nell’aprile del 2023, ha rilasciato persino un video di una di queste sfere osservata in Medio Oriente, dichiarando la natura non identificata di quell’oggetto.
In questo articolo:
- Il video reso noto dal Pentagono
- Un fenomeno antico
- Il ricercatore Patrick Jackson ha scoperto uno schema ricorrente
- Sfere metalliche negli edifici abbandonati
- Sfere di tipo 1, tipo 2 e tipo 3
- Sfere luminose: sono la stessa cosa?
- Che cosa NON sono
- Un invito per il mondo scientifico
Ad oggi non si sa che cosa siano, chi le abbia costruite e quali siano le loro finalità. Ci sono soltanto delle ipotesi, formulate per lo più da ricercatori indipendenti.
Tutte queste misteriose sfere sembrano non obbedire alle leggi della fisica a noi note: hanno infatti accelerazione istantanea, sono capaci di fermarsi in cielo e poi ripartire, le loro traiettorie sono agili. Nessuna superficie alare, nessuno scarico di gas o propellente.
Ne sono stati osservati esemplari di vari dimensioni: da un diametro di circa 10 cm fino a sfere di circa 3 metri. Sono oggetti che semplicemente non dovrebbero esserci, non dovrebbero stare così a mezz’aria. Eppure ci sono.
Talvolta avvistate in contemporanea ad altri oggetti non identificati di altra forma, le sfere metalliche sono un esempio di quanto siano variabili nel loro aspetto gli ufo (o “uap” secondo la nuova denominazione in uso negli Stati Uniti).
In questo Approfondimento, abbiamo raccolto alcune delle principali informazioni sulle misteriose sfere metalliche nei cieli.
Il video reso noto dal Pentagono
Una di queste sfere è stata filmata in Medio Oriente, in una non ben specificata località di un teatro di azioni militari, e il video è stato declassificato e rilasciato in via ufficiale dal Pentagono.
Il video è stato infatti reso pubblico durante l’audizione parlamentare del 9 aprile 2023, durante la quale la commissione Difesa del Senato Usa ha ricevuto gli aggiornamenti dell’agenzia AARO, l’unità della Difesa statunitense dedicata ai fenomeni non identificati (All-domain Anomaly Resolution Office). Tale oggetto è stato dichiarato come Non Identificato.
Come riportato all’epoca anche dai giornali italiani, la risposta del Pentagono e del direttore dell’AARO di quel periodo, Sean Kirkpatrick, è stata ancora una volta piuttosto elusiva: “Il Pentagono – ha precisato Kirkpatrick – non ha prove scientifiche dell’attività di fenomeni che superino le leggi note della Fisica, ma è al lavoro per comprendere meglio il fenomeno Uap. La sigla indica tutto ciò che risulta non identificato sia in cielo che in terra che in acqua.”
Il filmato riprende proprio uno di quegli oggetti di forma sferica, dall’aspetto metallico riflettente, senza superfici alari o scie riconducibili a sistemi di propulsione a reazione. È escluso che si tratti di un drone.
Pochi mesi prima del rilascio di quel video, nel febbraio 2023, il giornalista americano Jeremy Corbell aveva divulgato una foto e un breve video di un oggetto del tutto simile.
Il giornalista rivelò che l’oggetto era stato filmato nel nord dell’Iraq. Tale avvistamento è stato battezzato con il nome di “Mosul Orb“.
Non è chiaro se il “Mosul Orb” e il video rilasciato ad aprile 2023 dal Pentagono riguardino il medesimo oggetto.
Un fenomeno antico
Le sfere metalliche nel cielo non sono un fenomeno recente. Se guardiamo in retrospettiva alla storia del Novecento, durante la Seconda Guerra Mondiale i piloti Alleati già riportavano avvistamenti di misteriose luci, da loro colloquialmente denominate “foo fighters”, che li seguivano durante le loro missioni in Europa e nel Pacifico. Questi oggetti, descritti come sfere luminose o globi metallici, si muovevano a velocità incredibili e manovravano in modo inspiegabile, lasciando i piloti sbalorditi.
Ma se andiamo ancora più indietro nel tempo, troviamo resoconti e documenti storici molto interessanti, i quali fanno pensare che le sfere circolanti nei cieli siano molto più antiche di quanto si pensi.
Per rimanere anche soltanto in epoca moderna, ripercorrendo la storia di alcuni secoli fa, troviamo in Europa il documento di un singolare evento avvenuto a Norimberga nel 1561.
Il fatto, noto come “Fenomeno celeste di Norimberga del 1561” o anche come “battaglia celeste di Norimberga”, si svolse il 14 aprile del 1561, ed è documentato da una splendida illustrazione che correda un resoconto scritto, pubblicato in un articolo a stampa in quello stesso mese.
Il testo dell’articolo, qui riportato solo in parte, racconta:
«La mattina del 14 aprile 1561, all’alba, tra le 4 e le 5, avvenne una terribile apparizione sul sole, e poi questa fu vista a Norimberga nella città, davanti alle porte e in campagna – da molti uomini e donne. Dapprima apparvero in mezzo al sole due archi semicircolari rosso sangue, proprio come la luna nel suo ultimo quarto. E nel sole, sopra e sotto e da entrambi i lati, il colore era sangue, c’era una palla rotonda di colore ferroso in parte opaco, in parte nero. Allo stesso modo c’erano su entrambi i lati e come un toro attorno al sole tali palle rosso sangue e altre palle in gran numero, circa tre in fila e quattro in un quadrato, anche alcune sole. […] e dentro le aste piccole e grandi c’erano tre, e anche quattro e più globi. Tutti questi cominciarono a litigare tra loro […] Inoltre i globi volarono avanti e indietro tra loro e combatterono con veemenza tra loro per più di un’ora. […] Qualunque cosa significhino questi segni, Dio solo lo sa. […]»
Non si può escludere si sia trattato di qualche insolito e particolare fenomeno naturale, tuttavia il racconto è preciso, e gli uomini del passato non necessariamente erano osservatori peggiori di noi oggi. Anzi, è più probabile che fossero più attenti a ciò che capitava loro di vedere. L’abbondanza di dettagli nel racconto lo dimostra.
Il fenomeno avvenuto a Norimberga è indicativo soprattutto per il fatto che, come riportato nello scritto e illustrato nel disegno, comparvero sfere e oggetti circolari disposti in strane “formazioni“ di tre o quattro sfere per volta.
Il ricercatore Patrick Jackson ha scoperto uno schema ricorrente
Patrick Jackson è un ricercatore indipendente di origini irlandesi. Di professione ingegnere delle telecomunicazioni, ha dedicato parte del suo tempo ad indagare a fondo il fenomeno delle sfere.
Jackson si è interessato agli ufo soltanto dopo aver vissuto un’esperienza piuttosto strana: fuori da un pub osservò una strana figura incappucciata, ferma in un campo, una specie di monaco. All’improvviso, questa figura sparì, come smaterializzandosi. L’esperienza gli ha suggerito la possibilità che la nostra realtà sia molto più articolata di quanto si pensi. Da quel momento si è dedicato a indagare i fenomeni insoliti.
I risultati del suo lavoro sulle sfere, esposti in un libro (“Quantum Paranormal”) e da lui più volte divulgati tramite interviste e post sui social network, sono molto interessanti e rivelano aspetti del fenomeno che aprono a diverse possibili ipotesi.
Egli è attivo su X / Twitter dove spesso posta video di altri utenti che gli portano all’attenzione avvistamenti da loro registrati. Sono testimonianze di cittadini da tutto il mondo, che filmano o fotografano sfere metalliche e sfere luminose in cielo.
Jackson ha elaborato una teoria, fondata su numerose osservazioni, diverse delle quali condotte da egli stesso con strumenti di rilevazione di emissioni elettromagnetiche, una teoria che andremo ora a esporre nel dettaglio.
Sfere metalliche negli edifici abbandonati
Innanzitutto, le sfere non si muovono soltanto in cielo a medie o alte altitudini. Ce ne sono altre che occupano edifici e seminterrati. Si tratta sempre di oggetti delle dimensioni modeste, con un raggio di poche decine di centimetri, paragonabili a una palla da baseball fino alle dimensioni di un pallone da calcio.
Tipicamente, prediligono edifici abbandonati o disabitati. Non è infrequente che le case considerate “infestate dai fantasmi” dalla popolazione locale dei paesi e dei centri abitati, siano in realtà luoghi dove agiscono proprio le sfere di quel tipo.
Ciò che Patrick Jackson ha scoperto, infatti, è che le sfere negli edifici, che lui ha definito “sfere di tipo 3”, fluttuando e muovendosi nell’aria, sono responsabili di rumori improvvisi che spaventano terribilmente gli avventori delle case abbandonate.
Gli anglosassoni nel linguaggio comune hanno elaborato tutta un’iconografia del fantastico per parlare di tali fenomeni sinistri nelle case “stregate”: bene, i famosi “poltergeist”, altro non sarebbero secondo Jackson che le sfere di tipo 3 in azione.
C’è una finalità pratica, da parte delle sfere, sostiene Jackson, dietro l’apparente volontà di terrorizzare i passanti. Le sfere infatti non sarebbero altro che uno snodo di una presunta rete di comunicazione, o di segnalazione, che trasmette “dati” da o verso altre sfere, tipicamente verso quelle che fluttuano in cielo e che si vedono muoversi singolarmente o in formazione a triangolo.
Jackson sostiene di aver rilevato significativi picchi di attività elettromagnetica, con i suoi strumenti, dove operano queste sfere di tipo 3 negli edifici.
I misteriosi oggetti allora sembra che vogliano spaventare le persone a fin di bene: per allontanarle quando le trasmissioni in cui sono impegnate generano scariche di radiazioni potenzialmente pericolose per l’uomo.
Sfere di tipo 1, tipo 2 e tipo 3
Il ricercatore irlandese ha il merito di avere individuato uno schema, un pattern, e questo gli è stato riconosciuto pubblicamente, online, da scienziati di professione, tra i quali Garry Nolan, immunologo, scienziato dell’università di Stanford che collabora da decenni con la CIA sul tema ufo. Il riconoscimento di Nolan è molto significativo.
Le sfere di tipo 3 individuate negli edifici “trasmetterebbero” a sfere di tipo 2, che si osservano in cielo. A loro volta queste sfere di tipo 2 fanno da tramite e passano “l’informazione” alle sfere di tipo 1: quelle che si muovono in formazione triangolare, e che in numerosi video postati da utenti di ogni parte del mondo si vedono muoversi in modo sincrono e descrivere ampi triangoli in cielo.
Jackson ha elaborato un diagramma che si può vedere sul suo profilo x / Twitter che sintetizza la disposizione dei tre tipi di sfere:
Ciò che anche Nolan ha fatto notare al ricercatore, oltre ai complimenti, è che però occorrerebbe più prudenza e più dati per poter affermare con sicurezza qualcosa sulle motivazioni, intenzioni e scopi di quegli oggetti.
Jackson infatti salta ad alcune conclusioni riguardo al comportamento delle sfere, che necessiterebbero però di prove ulteriori. In sintesi, egli sostiene che si tratti di un sistema di intercettazione e protezione planetario dalle “minacce”.
In particolare, quando le sfere si dispongono a triangolo, con una quarta sfera di tipo 2 posta a una certa distanza, è il segno che la formazione a triangolo ha individuato un “bersaglio”, afferma Jacskon.
Non è chiaro che tipo di comunicazione e di attività avvenga tra le sfere di tipo 1, 2 e 3. Inoltre, se costituiscono un sistema di difesa, da che cosa devono difendersi, o chi stanno difendendo? Sono forse una specie di sistema di protezione del pianeta Terra? E quale civiltà le avrebbe costruite?
Tutti questi interrogativi sono doverosi, ognuno è carico di significati esistenziali e scientifici epocali. Qualsiasi risposta che riuscissimo a stabilire sulla natura delle sfere dall’aspetto metallico aprirebbe probabilmente nuovi capitoli della storia umana.
Sfere luminose: sono la stessa cosa?
È frequente leggere di avvistamenti di ufo che si presentano come punti luminosi, globi di luce o altre simili configurazioni. Posto che non si tratti di avvistamenti di fenomeni naturali o tecnologici terrestri interpretati in modo erroneo, sorgono alcuni interrogativi.
In particolare, il manifestarsi delle sfere sotto forma luminosa ha qualcosa a che fare cone le sfere dall’apparenza lucente e metallica? Patrick Jackson afferma che si tratta delle stesse medesime sfere.
Molte volte le formazioni di tre oggetti metallici (sfere di tipo 1 secondo Jackson) o anche di singoli oggetti (sfere di tipo 2 e 3) sono state osservate emettere una forte luminosità.
Del resto, anche in forma luminosa esse si comportano in modo analogo: sono state filmate sia in formazione triangolare sia isolate in forma singola.
Non è chiaro perché talvolta si manifestino con aspetto metallico, e talvolta con l’aspetto di globi luminosi dalla luce molto intensa.
Dal punto di vista fisico, l’emissione di luce è correlata all’emissione di energia. Possiamo ipotizzare le teorie più varie al riguardo, come un intensificarsi delle loro attività di “comunicazione”, di “trasmissione”, o “rilevamento”, correlate al loro “accendersi”, ma si tratta comunque di pure speculazioni.
Che cosa NON sono
È bene fare chiarezza riguardo al linguaggio che utilizziamo per parlare di questi fenomeni. In inglese il termine “orb” si traduce come “un oggetto o una forma di tipo sferico”.
L’esempio tipico che abbiamo portato è l’oggetto sferico filmato dai militari americani, noto alle cronache come “Mosul Orb”.
Quando ci spostiamo invece nel contesto italiano, il termine “orb” viene talvolta utilizzato pari pari, non tradotto, da chi tratta i temi del paranormale e dell’occulto, per riferirsi a fantomatici oggetti luminosi che compaiono nelle fotografie scattate al buio.
Chiariamo subito che qui, in questo articolo e sito, non ci occupiamo di quest’ultimo caso. Non stiamo dunque parlando di fenomeni dalla spiegazione abbastanza ovvia come quelli che appunto spesso sono definiti “orbs” in italiano, e che si notano scattando una foto con il flash di notte o in un ambiente buio: quelle sono semplicemente macchie sfocate che vengono impresse sulla pellicola o sul sensore di una fotocamera digitale. È pulviscolo atmosferico che, illuminato dalla luce del flash e fuori fuoco rispetto al resto dell’inquadratura, viene registrato sul sensore come l’immagine evanescente di un disco semitrasparente e traslucido.
Al contrario, il fenomeno delle sfere metalliche in cielo è stato osservato – non solo visivamente – da molti testimoni, ma anche registrato da sensori diversi, con tecniche e frequenze molteplici, in più luoghi del mondo. C’è dunque una quantità di dati consistente al riguardo. Non si tratta dunque di “mosche davanti all’obiettivo”.
Non sono nemmeno palloni. I palloni sonda per lo studio dei fenomeni atmosferici e meteorologici, così come eventuali palloni gonfiabili che fluttuano nel cielo, magari perché andati perduti, si comportano in maniera molto diversa. Sono infatti spostati banalmente dai venti, hanno movimenti passivi, mentre le sfere metalliche al centro del nostro articolo possiedono alcune caratteristiche osservabili eccezionali rispetto alla norma degli oggetti volanti di fabbricazione umana (aspetti eccezionali come accelerazione istantanea, lunghi tempi di “volo stazionario”, e così via…).
Un invito per il mondo scientifico
Quelle misteriose sfere dall’aspetto metallico circolano nei cieli sfidando il nostro senso comune. Non si conosce la loro origine, chi le abbia fatte, quale sia il loro scopo.
Il loro moto presuppone non solo un ingente dispendio energetico che deve essere in qualche modo sostenuto da forze e sistemi di propulsione non convenzionali, ma solleva anche l’interrogativo della fonte del loro controllo intelligente.
L’auspicio è che il mondo scientifico cominci, con curiosità e coraggio, a interessarsi a questi fenomeni.
È la nuova frontiera della conoscenza, ed è qui tra noi: una tecnologia di cui non sappiamo i meccanismi, l’origine e le finalità.
Ogni contributo a risolvere questo mistero sarà prezioso.
Lascia un commento