ufo e uap in Europa il tema portato al parlamento ue - illustrazione di fantasia

Parlare di Ufo in Europa: l’iniziativa della UAP Coalition Netherlands

Ben 15 associazioni ufologiche di cittadini europei – capitanate dalla UAP Coalition Netherlands – hanno scritto un comunicato, il 25 novembre, destinato al Parlamento dell’Unione Europea, indicando alcuni punti della questione ufologica che anche il nostro “vecchio continente” dovrebbe affrontare.

Questo suscita una riflessione: a che punto è il dibattito sugli ufo / uap in Europa? Sappiamo infatti quanto l’argomento degli uap sia ormai al centro dell’attenzione mediatica e governativa negli Stati Uniti (di recente abbiamo visto a novembre 2024 le udienze al Congresso e Senato americano con 4 testimoni dell’intelligence e il report annuale dell’AARO, l’ufficio del Pentagono sugli ufo); ma noi, Stati europei, abbiamo un qualche tipo di dibattito pubblico in corso sugli ufo?

Il tema è urgente, anche perché pure nello spazio aereo europeo si sono registrate, di recente, incursioni di non precisati “droni” ad esempio su basi militari della RAF britannica e della US Air Force di stanza in Europa.

Il comunicato stampa

Il comunicato stampa diramato dalla Coalizione Olandese sugli UAP, qui disponibile solleva il tema della necessità di affrontare il tema Uap anche da parte dell’Unione Europea.

Nel comunicato stampa diffuso il 25 novembre 2024, la Coalizione UAP Olanda e altri gruppi sollecitano le autorità europee a prendere in esame seriamente la questione dei fenomeni aerei anomali e non identificati.

All’appello hanno firmato 15 organizzazioni ufologiche, appartenenti a 12 Stati (sia Stati membri dell’UE, sia altri Stati non membri come la Norvegia e il Regno Unito). Per l’Italia, firmatario del comunicato è il CISU, Centro Italiano Studi Ufologici.

Il comunicato sottolinea che «Si tratta della prima volta che un appello collettivo è stato presentato alle istituzioni dell’UE su questa questione urgente. Con decenni di dati sugli incidenti UAP, con avvistamenti di personale militare, piloti, scienziati e civili, queste organizzazioni evidenziano le gravi implicazioni che gli UAP comportano per la pubblica sicurezza, per la sicurezza nazionale, la società, la ricerca scientifica e l’innovazione. Gli UAP includono oggetti inspiegabili osservati nell’aria, nel mare e nello spazio, che pongono rischi per la sicurezza aerea e potenziali preoccupazioni per la sicurezza nazionale.»

Dal gruppo di associazioni civili arriva un appello affinché anche l’Unione Europea si doti ti un processo unificato di raccolta e analisi dei dati sui fenomeni aerei non spiegabili.

Il precedente al Parlamento UE: l’incontro del 20 marzo 2024

Il 20 marzo 2024 si era tenuto al Parlamento Europeo un evento dedicato agli UAP. L’iniziativa, promossa dal deputato portoghese Francisco Guerreiro, aveva rappresentato un’occasione per porre l’attenzione istituzionale verso questo tema.

Durante l’incontro, diversi rappresentanti di associazioni ufologiche e studiosi avevano preso parola, sottolineando l’importanza di un approccio trasparente e scientifico. Tra i relatori, aveva parlato Edoardo Russo, del Centro Italiano Studi Ufologici (CISU).

L’incontro era stato un’occasione per evidenziare il ruolo culturale e storico del fenomeno, e per porre l’esigenza di un’indagine razionale e sistematica. Gli interventi avevano spaziato dall’aspetto scientifico a quello geopolitico, con richieste per una maggiore condivisione delle informazioni e la necessità di superare la segretezza istituzionale che ha spesso caratterizzato il tema UFO.

Sul sito del Cisu, a questo link, si può leggere un resoconto dell’evento del 20 marzo.

Un tema di attualità: le incursioni di oggetti non identificati su basi militari

Il tema degli Uap è caldo e attuale. Infatti, proprio il 25 novembre il comando della US Air Force in Europa ha rilasciato un comunicato sulle incursioni di potenziali “droni” su basi aeree della Royal Air Force del Regno Unito che si sono verificate di recente.

Anche in territorio americano ci sono state nell’ultimo anno diverse incursioni di “droni” sulle basi militari. Pochissime informazioni sono trapelate sulla natura di tali oggetti, e naturalmente ha suscitato un certo sconcerto il fatto che diversi oggetti non identificati possano sorvolare indisturbati su obiettivi così sensibili.

Questo il testo tradotto del comunicato dell’US Air Force Europe:

“Piccoli sistemi aerei senza pilota sono stati avvistati nelle vicinanze e sopra la Royal Air Force di Lakenheath, RAF Mildenhall e RAF Feltwell tra il 20 e il 24 novembre. Il numero di sistemi variava e variavano in dimensioni e configurazioni. Gli sUASs sono stati monitorati attivamente e i responsabili delle basi hanno stabilito che nessuna delle incursioni ha avuto alcun impatto sui residenti, sulle strutture o sui beni della base. Per salvaguardare la sicurezza operativa, non discutiamo misure specifiche di protezione, tuttavia ci riserviamo il diritto di proteggere le nostre installazioni. Le nostre unità continuano a monitorare lo spazio aereo e stanno lavorando con le autorità della nazione ospitante e con i partner della missione per garantire la sicurezza del personale, delle strutture e delle risorse della base.”

In Spagna un panel di ricercatori e scienziati per gli Uap

Il giornale/newsletter online “Sentinel News”, che si occupa di notizie relative agli Uap ed è pubblicata sulla piattaforma Substack, oltre ad esser stato tra i primi a rilanciare la notizia dell’iniziativa della UAP Netherlands, a ottobre 2024 riportava che è nata in Spagna una coalizione fatta prevalentemente di scienziati, ingegneri e ricercatori che si prefigge di connettersi con altri gruppi di ricerca sugli ufo, e di promuovere la ricerca sugli ufo nelle nazioni di lingua spagnola.

Interessante la composizione del gruppo spagnolo, in cui figurano ricercatori di alto profilo accademico e professionisti.

Questi esempi dimostrano un crescente interesse e apertura verso il fenomeno UFO da parte di molte persone, sia civili che appartenenti a comunità scientifiche e accademiche. La partecipazione di figure con un background scientifico rappresenta senza dubbio un segnale positivo e una novità significativa.

Oggi alcuni scienziati si espongono pubblicamente con atteggiamenti possibilisti, un cambiamento radicale rispetto al passato, quando discutere apertamente di questi argomenti, per chi ricopriva una posizione sociale o accademica di rilievo, era quasi sempre un rischio per la propria reputazione.

Quale coinvolgimento da parte delle istituzioni europee?

Questo positivo cambio di prospettiva, che potremmo definire una nuova spinta “dal basso”, suscita però una domanda: qual è il reale coinvolgimento delle istituzioni? Ad oggi, non è chiaro se vi sia un impegno concreto o una posizione ufficiale a livello europeo.

Nell’area dell’Europa geografica sembra che ci si limiti a seguire la scia americana sul tema UFO, senza sviluppare iniziative autonome o progetti di ricerca sistematica.

Eppure, in passato, l’Europa ha mostrato interesse per studi metodici sul fenomeno. Un esempio emblematico è il progetto Geipan in Francia, un’iniziativa di lungo termine finalizzata alla raccolta e analisi dei dati sugli avvistamenti.

Come scrive il quotidiano La Stampa, che ha rilanciato la notizia dell’iniziativa del gruppo di ufologi a guida Olandese, l’Europa è indietro per quanto riguarda il dibattito pubblico sugli ufo:

“Da tempo un po’ in tutto il mondo, sono stati aperti archivi (il più recente, negli USA): niente alieni, ma casi di oggetti o velivoli catalogati nel corso degli ultimi 77 anni. E l’Europa? Fatta eccezione per iniziative isolate, come quella dei francesi e dell’agenzia spaziale Cnes, l’Unione Europea, secondo gli studiosi dei fenomeni ufologici o “uapologici”, dovrebbe fare di più. Il primo a sollevare la questione, per raccogliere dati a livello europeo e proprio quando era europarlamentare, fu nel 1993 il fisico torinese Tullio Regge. Nel 1994 la legislatura terminò e la proposta non ebbe seguito.”

Iniziative come quella promossa dal gruppo ufologico olandese sono meritorie nel tentativo di coinvolgere maggiormente l’Unione Europea. Nel nostro continente, il dibattito pubblico sugli ufo ha ancora molta strada da fare per raggiungere un livello minimo di considerazione.

Un approccio serio e sistematico da parte delle istituzioni europee sarebbe un passo fondamentale per affrontare il fenomeno con rigore scientifico e trasparenza.


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