poster We are not alone, scena di massa di una folla al cospetto del cielo

Le rivelazioni di Elizondo nel libro Imminent: «non siamo soli, non siamo la specie alfa»

Tra le notizie più strabilianti: il progetto di realizzare una “trappola per ufo”; im pianti simili a microchip estratti da militari che hanno avuto incontri ravvicinati con gli ufo; Roswell 1947 era davvero un disco volante; le autopsie sulle entità non umane.

Nel suo libro Imminent, uscito il 20 agosto, l’uomo dell’intelligence Luis Elizondo rivela dettagli sconvolgenti. Si tratta in parte di conferme a teorie diffuse già da diversi anni negli ambienti ufologici. Altre informazioni, invece, sono vere e proprie notizie-bomba.

Il libro è appena uscito in lingua inglese, e la portata straordinaria delle rivelazioni in esso contenute comincia a emergere. Qui riportiamo alcune novità diffuse durante le interviste recenti a Luis Elizondo sui media americani, e divulgate anche nelle recensioni dei giornali che rivelano i passaggi più interessanti del libro.

La trappola per catturare un Ufo

Il magazine online di scienza e tecnologia Popular Mechanics rilancia una delle curiosità più bizzarre del libro.

Elizondo, infatti, scrive che quand’era a capo del programma di monitoraggio sugli ufo del Pentagono (la task force di nome AATIP: Advanced Aerospace Threat Identification Program), lui e i suoi colleghi avevano ormai individuato uno schema ricorrente: gli Ufo, o Uap (Unidentified Aerial Phenomena) – oggetti di origine non umana e dotati di tecnologie avanzatissime a noi sconosciute – compaiono regolarmente attorno agli impianti nucleari militari, alle portaerei nucleari, ai sommergibili dotati di reattori, e in generale sono interessati ai contesti di test ed esercitazioni da parte delle forze armate.

Inoltre sembra che gli Ufo abbiano un punto debole: «Il consenso generale era che questi veicoli, le loro unità di propulsione sono suscettibili a un impulso elettromagnetico, il che significa che utilizzano una tecnologia che l’elettromagnetismo – se dovessero incontrare una certa frequenza – interferirebbe con la loro capacità di volare e manovrare», ha dichiarato Elizondo disse.

Sulla base di queste teorie, lui e i suoi colleghi proposero una missione il cui nome in codice era “Operazione Interloper”. Si trattava di una sorta di trappola per catturare un ufo.

Immagine di fantasia: una trappola per catturare un Ufo.

Gli ufo, o uap, sono oggetti capaci di muoversi liberamente tra più mezzi: aria, acqua, spazio, tanto che la marina e i sommergibilisti sono ben consapevoli della presenza di Uap anche dell’ambiente oceanico.

La “trappola per ufo” consisteva dunque in primo luogo di un’esca molto semplice: assodato l’interesse di questi ufo per i motori nucleari, l’idea era di pianificare un’uscita congiunta di più mezzi a propulsione atomica, una specie di esercitazione, ma con il solo scopo di creare un assembramento di dispositivi nucleari. Gli ufo sarebbero arrivati, non c’erano molti dubbi.

Meno chiaro è come Elizondo e i suoi avrebbero poi cercato di catturare l’oggetto. Egli parla genericamente di tecnologie all’avanguardia di cui gli USA sono dotati. Probabilmente si sarebbe trattato di armi ad energia diretta, capaci di emettere un forte impulso elettromagnetico.

Tuttavia, i suoi superiori dai piani alti del Pentagono impedirono di portare avanti il progetto di cattura. Questo è stato uno dei tanti motivi di frustrazione che ha spinto Elizondo a svincolarsi dal suo impegno di direttore dell’AATIP e portare all’attenzione del pubblico la rilevanza del fenomeno ufo.

Sfere e dischi volanti a White Sands nel 2013

Ci sono diversi “incidenti” in cui gli Uap hanno interagito con le forze armate, raccontati da Elizondo nel libro, che sono delle novità per tutti noi.

Prendiamo sempre Popular Mechanics per citare un caso raccontato da Elizondo che possiamo definire recente. I fatti si sono svolti a Los Alamos, nello stato americano del New Mexico, nel 2013, e per la precisione nell’area di test missilistici di White Sands.

Durante il test di un dispositivo militare – i cui dettagli non sono rivelati –, «diverse sfere misteriose e luminose» sono apparse davanti a un gruppo di scienziati. «Le sfere si sono mosse verso il sito del test, si sono librate sopra il dispositivo come se lo stesse scansionando alla ricerca di informazioni, poi sono scappate via, volando sfacciatamente sopra le teste degli scienziati disorientati.»

Illustrazione – oggetti volanti che interferiscono con un test missilistico.

Inoltre, i testimoni dell’evento hanno visto anche diversi «oggetti a forma di disco che sembravano sapere esattamente dove si trovava il dispositivo testato».

Tutto questo non è stato un fatto isolato, ma lo “spettacolo” si è ripetuto più volte nell’arco di alcuni giorni.

Roswell, 1947

Nel suo libro Elizondo si sofferma a parlare anche dell’incidente avvenuto a Roswell nel 1947, il famoso presunto crash di un disco volante, poi smentito dai militari e dalla scienza ufficiale: si trattava di un pallone sonda.

Bene, non è andata proprio così. Non era un pallone sonda.

Elizondo non ha mezze misure per definire la spiegazione fornita a suo tempo dai militari – che si affrettarono a rettificare le voci iniziali di un disco volante con quelle di un “pallone metereologico” – : quelle dei militari erano «bugie», afferma Elizondo.

Purtroppo sembra che siamo stati presi in giro per decenni, che il pubblico mondiale sia stato oggetto di una costante campagna di depistaggio.

Il caso Roswell, forse il più esemplare, si appresta a diventare uno degli snodi clamorosi della narrazione ufologica.

L’intervista con Ross Coulthard. Il “microchip” alieno.

Elizondo si spinge ad affermazioni ancora più decisive: a Roswell due dischi volanti per la verità ebbero difficoltà, ma solo uno ebbe un atterraggio disastroso. Gli Stati Uniti in quel frangente sono entrati in possesso di «resti biologici». Vale a dire: corpi di esseri non umani che viaggiavano nell’ufo schiantato.

Le affermazioni di Elizondo sulle entità biologiche non umane sono al centro anche di un’intervista alla rete News Nation, le cui anticipazioni sono state diffuse in rete in questi giorni, e che andrà in onda tra venerdì 23 e sabato 23 agosto, per il fuso orario italiano.

Lì ci attendiamo ulteriori rivelazioni, in attesa di leggere per intero il libro Imminent.

L’intervistatore è l’attento e preparato giornalista australiano Ross Coulthard.

«Noi come nazioni siamo interessati non solo ai veicoli, ma anche agli occupanti di quei veicoli», sentiamo affermare da Elizondo. «Non siamo soli, e il governo degli Stati Uniti è consapevole di questo da decenni».

In un’altro frammento di intervista, Elizondo riferisce di aver avuto lui stesso occasione di vedere un oggetto potenzialmente di origine aliena. Si trattava di un piccolo marchingegno che è stato estratto da un militare entrato in contatto con un ufo.

A quel soggetto è stato estratto una specie di “chip”, mediante un’operazione da parte di medici militari. Il dettaglio più raccapricciante è che l’oggetto si è mosso quando il chirurgo si apprestava all’estrazione, come se volesse sfuggire alla presa.

Altre rivelazioni riguardano le autopsie svolte sui corpi degli alieni recuperati dai crash degli ufo. Avrebbero una struttura anatomica “semplificata” rispetto alla nostra. Fegato e intestino collegati, un cuore a tre camere, il cervello liscio e privo di circonvoluzioni, a differenza del nostro.

Che si tratti di esseri ibridi, metà biologici metà automi ingegnerizzati da una specie a sua volta superiore? È una teoria che è stata espressa da chi ha studiato la questione, afferma Elizondo.

Elizondo ospite di CBS Morning

In una delle apparizioni pubbliche a ridosso dell’uscita del libro, il 19 agosto, Elizondo ha risposto alle domande dei conduttori, molto incuriositi, della trasmissione CBS Morning.

Ha ribadito che i top scientists dell’intelligence che hanno studiato il fenomeno non hanno dubbi: quegli oggetti non sono di fabbricazione umana. I loro materiali, le loro capacità di manovra vanno oltre qualsiasi mezzo in possesso degli Stati Uniti o di altre nazioni della Terra.

L’aspetto temporale ci aiuta a inquadrare meglio il fenomeno ed è una risposta agli scettici, ha spiegato poi Elizondo. «Abbiamo a che fare con questo fenomeno, come Governo, da decenni. Perciò non si tratta di qualche tecnologia di avversari che è comparsa sui nostri radar improvvisamente adesso e che è più avanzata della nostra. Questo è qualcosa con cui abbiamo a che fare come nazione da sessant’anni.»

Perché proprio adesso emerge questo capovolgimento della narrazione ufficiale governativa sugli ufo? Non sappiamo. Bisognerà aspettare per vedere gli sviluppi – incredibilmente interessanti – di quello che ci aspetta.

«L’America può sopportare la verità» ha dichiarato poi Elizondo ai conduttori.

E del resto anche il mondo intero può sopportare e chiede di sapere la verità sulla presenza di intelligenze non umane sul pianeta.


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