immagine di fantasia che ritrae un telescopio spaziale simile al James Webb Telescope e un esopianeta sullo sfondo immerso in un campo di stelle dello spazio profondo

Il telescopio James Webb avrebbe scoperto tracce di vita. Il Governo USA ne è al corrente

Il recente “no comment”, da parte di un politico statunitense ad una domanda del giornalista Matt Laslo, ha suscitato nuove indiscrezioni su ciò che la NASA avrebbe scoperto riguardo alla vita extraterrestre.

Sono riemerse in questi giorni infatti le voci su una possibile scoperta di grande impatto: il telescopio James Webb avrebbe rilevato segni di vita su un altro pianeta. Inoltre, il Governo degli Stati Uniti sarebbe consapevole di questi dati, e una rivelazione pubblica della notizia potrebbe arrivare entro l’anno.

Per il momento, a sostegno di queste voci ci sono almeno due fonti. La prima e più significativa risale a inizio 2024 ed è una fonte giornalistica, il reporter Ross Coulthart, navigato esperto del “dietro le quinte” di ciò che avviene negli Stati Uniti attorno ai temi di confine (ricerca spaziale, UAP, intelligence).

Ross Coulthart, in una sessione del podcast Need to Know del 5 gennaio 2024, aveva affermato di essere al corrente di una scoperta sostanziale fatta dagli scienziati grazie al telescopio James Webb: una molecola di interesse biologico sarebbe stata rilevata su un esopianeta.

Coulthart aveva inoltre suggerito che la pubblicazione di tale notevole risultato scientifico sarebbe arrivata entro l’anno: “Questa è una cosa di cui il governo degli Stati Uniti è già consapevole e su cui siede… Questo è almeno quello che mi è stato detto.”

Secondo Coulthart, dunque, potrebbe arrivare presto l’annuncio della NASA della scoperta di una «firma di forme di vita extraterrestre, in un pianeta situato a 120 anni luce di distanza», affermava Coulthart.

Il telescopio Webb avrebbe individuato tracce della molecola dimetilsolfuro, che è considerata un indice affidabile della presenza di vita.

Ross Coulthart è un esperto giornalista di origine australiana, che si è sempre dimostrato preciso nel fornire informazioni. Negli ultimi anni si è concentrato sul crescente interesse attorno al fenomeno ufo / uap soprattutto nel contesto americano. Ha seguito i principali sviluppi della cronaca globale sul tema degli ufo, e ha svolto interviste spesso in esclusiva ai principali testimoni e protagonisti degli eventi riguardanti gli ufo.

Il secondo indizio

Il parlamentare André Carson, repubblicano, di recente si è rifiutato di fornire una risposta al cronista Matt Laslo, che gli chiedeva se avesse partecipato a qualche riunione di aggiornamento proprio riguardo al telescopio James Webb.

Laslo, autore del podcast Ask a Pol, riporta nella puntata del 19 settembre di aver incontrato brevemente il repubblicano Carson, e di avergli domandato: “Ha mai partecipato a briefing riservati sul telescopio spaziale James Webb?

La risposta di Carson è stata: “No comment”.

Proprio quella battuta così secca ha ovviamente suscitato speculazioni. Perché il parlamentare non si è sentito di fornire alcuna dichiarazione? Dopo tutto, se si trattasse di un nonnulla non ci sarebbe bisogno di tanta segretezza.

Bisognerà attendere, allora, se arriveranno nuove informazioni da parte della NASA.

La NASA si è sempre mostrata cauta

Quasi esattamente un anno fa, nel settembre 2023, la NASA stessa aveva diramato un comunicato, dichiarando che il telescopio James Webb aveva trovato tracce di molecole in un pianeta proprio a 120 anni luce: ”Webb scopre metano e anidride carbonica nell’atmosfera di K2-18 b”.

In quel comunicato si diceva che erano state trovate tracce di altre molecole appunto, ma il dimetilsolfuro era soltanto menzionato tra le possibilità, ancora da riscontrare, e l’agenzia spaziale non si spingeva oltre.

Il clamore suscitato da quell’annuncio ha prodotto voci che la NASA avrebbe scoperto tracce anche più significative. Il dibattito è stato però in quel frangente presto ridimensionato dalla NASA stessa.


In un articolo del 16 gennaio 2024 la rivista online ArsTechnica riportava le dichiarazioni di Knicole Colón, vice scienziato del progetto del telescopio per la scienza degli esopianeti:

“JWST non ha trovato prove definitive della vita su un esopianeta. Si prevede che le osservazioni del JWST possano portare all’identificazione iniziale di potenziali biofirme che potrebbero rendere l’abitabilità più o meno probabile per un dato pianeta extrasolare. Saranno necessarie missioni future per stabilire in modo definitivo l’abitabilità di un pianeta extrasolare.”

In conclusione: rimaniamo in attesa di nuovi sviluppi

Le dichiarazioni a suo tempo rilasciate da Ross Coulthart davano ad intendere che, dietro le quinte, la NASA stava lavorando a informazioni molto più sostanziose di quanto affermato pubblicamente.

Coultart parlava infatti del già citato dimetilsolfuro. La NASA, che ha ridimensionato le aspettative dopo l’annuncio del settembre 2023, nell’articolo dell’anno scorso precisava soltanto che “queste osservazioni iniziali di Webb hanno fornito anche la possibile rilevazione di una molecola chiamata dimetilsolfuro (DMS).” (grassetto nostro).

Carson, repubblicano, ha schivato la domanda del cronista sul briefing riservato sul tema del James Webb Telescope, ma così facendo ha creato ancora più dubbi e aspettative.

Possibile, allora, che la NASA attenda di avere dati più chiari per pronunciarsi in via più ufficiale sulla scoperta.

Vedremo se ci saranno nuovi ulteriori sviluppi di questo interessante campo di ricerca astronomica ed esobiologica.


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