Categoria: Ufo nel mondo

  • Il direttore dell’AARO al Senato USA. Discusso anche un caso di ufo sull’Etna

    Il direttore dell’AARO al Senato USA. Discusso anche un caso di ufo sull’Etna

    Pochi giorni dopo l’udienza pubblica al Congresso americano in materia di ufo, ieri anche il direttore dell’AARO – l’ufficio del Pentagono preposto ad analizzare i casi di incontri con gli Uap – ha fornito la sua testimonianza. Un’udienza in parte a porte chiuse e in parte pubblica. Dal direttore Kosloski sono giunte interessanti ammissioni. Ma ancora il Pentagono non ha trovato legami con l’ipotesi extraterrestre – pur non escludendo nulla a priori. Nell’udienza, Kosloski si è soffermato anche su alcuni casi più o meno noti per i quali ci sarebbe una possibile spiegazione, come l’oggetto filmato a Porto Rico, e anche un ufo avvistato in Italia, sull’Etna, di cui poco si era saputo finora pubblicamente.

    Indice

    L’udienza pubblica in cui ha parlato il direttore Kosloski

    Jon Kosloski, capo dell’ufficio AARO (All-domain Anomaly Resolution Office) del Pentagono, ha testimoniato martedì 19 novembre 2024 davanti a una sottocommissione dei servizi armati del Senato statunitense. Ancora una volta, la posizione ufficiale è che “non ci sono prove verificabili dell’esistenza di extraterrestri”.

    Eppure alcuni risultati dell’AARO sembrano circoscrivere il campo. Non si tratta nemmeno di tecnologie avversarie, per esempio: infatti per i casi ancora oggetto di indagine, nel rapporto ufficiale pubblicato il 14 novembre si legge che ad oggi l’AARO non ha “nessuna indicazione o conferma che queste attività siano attribuibili ad avversari stranieri”.

    Nella conferenza stampa di alcuni giorni fa, inoltre, il direttore aveva osservato che “ci sono sicuramente delle anomalie”, pur affrettandosi a ribadire che il legame con potenziali extraterrestri però non è ancora stato trovato.

    L’udienza di Kosloski arriva soltanto pochi giorni dopo l’attesa udienza pubblica del 13 novembre che ha visto partecipare al Congresso alcuni individui informati sulle questioni riguardanti gli Uap: Luis Elizondo, Tim Gallaudet, M. Shellenberger, Mike Gold. Ne abbiamo parlato in un post precedente.

    Il direttore Kosloski è stato ricevuto dalla sottocommissione del Senato Usa per questa udienza che si è svolta in parte in forma riservata, seguita da una parte pubblica.

    Qui è possibile vedere la sessione pubblica con l’intervento del direttore dell’AARO:

    Il direttore dell’AARO (Pentagono) dialoga con i rappresentanti del Senato durante la parte pubblica dell’udienza tenutasi il 19 novembre 2024.

    La discussione di alcun casi noti

    Uno degli obiettivi se non l’obiettivo principale dell’AARO è cercare di identificare gli oggetti che vengono portati alla loro attenzione. Gli ufficiali del Pentagono per fare ciò utilizzano ogni metodo di indagine a loro disposizione per analizzare le caratteristiche tecniche di volo e se possibile fornire una spiegazione dei fenomeni.

    Durante il suo intervento, Kosloski ha parlato di alcuni casi, più o meno noti al pubblico, che sarebbero stati in qualche misura spiegati, o quantomeno inquadrati nelle loro caratteristiche.

    In sostanza, secondo il direttore, in tali situazioni dopo un accurato studio gli oggetti hanno mostrato delle caratteristiche di volo e di comportamento meno stravaganti ed esotiche di quanto si era pensato all’inizio.

    Come vedremo però, non sempre le spiegazioni sono del tutto esaurienti, anche perché in alcuni casi il direttore non ha fornito una possibile identificazione degli oggetti.

    È stato interessante il fatto che si sia parlato anche di un oggetto volante filmato in Sicilia, sull’Etna, in coincidenza con una delle eruzioni del vulcano.

    Un caso in Italia: ufo sul monte Etna

    Avrebbe una spiegazione mondana il caso di un ufo filmato in Sicilia, per la precisione sull’Etna, durante una fase eruttiva nel dicembre 2018: si tratterebbe – probabilmente – di un pallone.

    Il video originale, catturato da un drone dell’aviazione USA con una telecamera a infrarossi, si può visionare sul sito della difesa a questo link.

    Ecco alcune schermate tratte dal video, si vede un piccolo oggetto, scuro (per via delle riprese a infrarossi) e di forma tondeggiante, che sopraggiunge da sinistra:

    Questa è la descrizione, tradotta, di quanto riportato in seguito all’indagine del Pentagono:

    “MARE MEDITERRANEO 12.01.2018 Courtesy Video: Attività mediatica della difesa.

    Nel dicembre 2018, un sensore video a infrarossi a bordo di una piattaforma senza equipaggio dell’aeronautica americana ha catturato questo filmato mentre operava sul Mar Mediterraneo. Questo filmato mostra un oggetto che sembra transitare in un pennacchio di gas surriscaldato e cenere prodotto da un’eruzione del Monte Etna, un vulcano in Sicilia, Italia. AARO ha coordinato uno sforzo analitico tra agenzie e internazionale che ha determinato che gli effetti ottici delle intense condizioni atmosferiche vicino al vulcano distorcevano il video, facendo sembrare che l’oggetto transitasse nel pennacchio. AARO valuta con moderata certezza che il filmato raffigura invece un pallone a circa 170 chilometri dalla caldera e che viaggia alla velocità e direzione del vento.”

    L’oggetto di Porto Rico

    Uno dei casi apparentemente spiegati dall’AARO riguarda un oggetto filmato presso l’aeroporto Hernandez di Porto Rico: ”Un caso che pensavamo fosse di tipo ‘transmedium’, come è stato riportato, è ben noto all’esterno… come il caso di Porto Rico“, ha detto Kosloski ai senatori.

    Il caso a cui si riferiva è avvenuto nell’aprile 2013 quando un aereo della Customs and Border Protection degli Stati Uniti ha filmato un video a infrarossi di un oggetto sopra l’aeroporto Rafael Hernandez.

    Ecco il video su youtube dell’uap di Porto Rico (mentre questo link del sito della difesa è la fonte di riferimento):

    “Il video sembra mostrare un oggetto che viaggia ad alta velocità, si divide in due oggetti ed entra ed esce dall’acqua. Sulla base di queste prime percezioni l’oggetto è stato ritenuto anomalo», ha detto Kosloski.

    “Transmedium significa che va da un dominio all’altro. In questo caso, sembra che passi dall’aria all’acqua e poi di nuovo nell’aria. Valutiamo che in realtà ha sorvolato l’aeroporto per tutto il tempo”, ha detto Kosloski ai senatori.

    “E quella che sembra essere la parte transmediale, dove entra nell’acqua, è in realtà il punto in cui la temperatura dell’acqua è uguale alla temperatura dell’oggetto e la fotocamera non riesce più a distinguere tra le due. Non è che l’oggetto effettivamente vada nell’acqua. E quindi valutiamo che l’oggetto, probabilmente un paio di palloni o lanterne, stava fluttuando a circa sette nodi sopra l’aeroporto e scendendo a circa 200 metri”.

    Coordinandosi con altri esperti dell’intelligence e scienziati, I funzionari dell’AARO ritengono “con grande sicurezza” che l’oggetto non ha mostrato velocità o caratteristiche di volo anomale, secondo quanto riportato da Kosloski.

    “Due oggetti distinti erano in volo vicini l’uno all’altro, piuttosto che un singolo oggetto diviso in due”, hanno dichiarato, aggiungendo l’analisi indica “che l’illusione della divisione era probabilmente dovuta al cambiamento dell’angolo di visione del sensore che consente solo visioni intermittenti di entrambi gli oggetti.”

    Il video “GO FAST”: un errore di parallasse

    L’ufficio del Pentagono avrebbe anche risolto uno dei casi più importanti – quello di uno dei tre video emersi nel 2017 e soprannominato “GO FAST” (letteralmente: “va veloce”).

    Il video era stato registrato da un aereo da caccia della marina al largo della costa orientale degli Stati Uniti. Esso mostra quello che sembra essere un oggetto che vola ad alta velocità radente la superficie dell’acqua.

    QUesto il video, ormai storico, denominato “Go Fast”:

    Tuttavia Kosloski ha spiegato al Congresso che l’oggetto in realtà non è qualcosa di troppo insolito, anche se non ha spiegato che cosa sia in concreto.

    “Attraverso un’analisi di intelligence geospaziale molto attenta e utilizzando la trigonometria, abbiamo valutato con grande sicurezza che l’oggetto non è effettivamente vicino all’acqua, ma è piuttosto più vicino a 13.000 piedi”, (cioè circa 4 km di altitudine), ha detto Kosloski.

    Il direttore non ha identificato l’oggetto, ma ha spiegato che a rendere apparentemente anomalo il suo comportamento era stato un inganno ottico chiamato parallasse – un effetto ottico che spiegherebbe in parte anche il caso di Puerto Rico.

    Kosloski ha ricordato che esiste un documento approntato dallo stesso AARO riguardo alla parallasse: quel fenomeno di prospettiva e sovrapposizione che fa apparire come lontano un qualcosa che in realtà si trova ad esempio più vicino all’osservatore di quanto appaia, soprattutto quando si aggiunge il movimento reciproco degli oggetti e dello sfondo.

    Il documento dell’AARO sulla parallasse si può trovare qui.

    Un’interpretazione che non soddisfa i piloti

    Non molto dopo l’udienza pubblica, sono arrivati i commenti da parte dei piloti testimoni diretti di alcuni avvistamenti, in particolare da Ryan Graves il quale con la sua squadra ha proprio avuto la diretta esperienza dell’incontro ravvicinato ritratto nel video “Go Fast”.

    Graves e gli altri piloti, in pratica, non sono dello stesso avviso di AARO. Non era infatti tanto un problema la velocità dell’oggetto in questione, quanto la sua natura anomala e soprattutto il fatto che (come si sente dall’audio in inglese dei piloti che commentavano in diretta) c’era un’intera flotta di essi.

    In un articolo uscito sul giornale online Liberation Times, l’ex tenente aviatore navale Ryan Graves e fondatore di Americans for Safe Aerospace, ha dichiarato poi che l’AARO non si è preoccupata di svolgere indagini approfondite, magari sentendo direttamente gli equipaggi coinvolti nell’avvistamento:

    Ho parlato con l’ufficiale dei sistemi d’armi che ha registrato il video, un paio di settimane fa, e ha confermato che nessuno dell’AARO gli ha parlato. Penso che sia importante sollevare il punto che la mancanza di conversazione da parte dell’AARO con i testimoni sui video che stanno tentando di risolvere indica che stanno semplicemente trovando tecnicismi per ‘risolvere’ le prove video invece di cercare la verità. Chiedono che i testimoni si facciano avanti, ma perché dovrebbero se non considerano la loro testimonianza?” (fonte: LiberationTimes)

    Sempre nell’articolo, un ex analista dell’intelligence del Corpo dei Marines degli Stati Uniti e avvocato, Sean Munger, dichiara giustamente: “mi sembra che con l’udienza di ieri AARO non abbia risolto l’evento comunemente noto come ‘Go Fast’ “.

    E ha proseguito: “Rimangono domande senza risposta: che cos’era l’oggetto, da dove ha avuto origine, dove è andato, ecc.?”

    I casi ancora irrisolti da AARO

    Kosloski durante l’udienza ha poi descritto alcuni casi oggetto di indagine in corso, per i quali non si è ancora trovata una spiegazione.

    Già nel rapporto ufficiale pubblicato qualche giorno fa, e nelle dichiarazioni fornite poi alla stampa, l’ufficio e il direttore avevano indicato 21 casi irrisolti e particolarmente inusuali.

    Kolsoski ha raccontato in particolare di una “sfera arancione” e un “cilindro metallico” protagonisti di due distinti avvistamenti.

    Un grande oggetto sferico luminoso

    Il primo è stato segnalato da un agente delle forze dell’ordine “nell’ovest” che ha osservato “una grande sfera arancione fluttuare a diverse centinaia di piedi dal suolo“. L’ufficiale si è avvicinato al punto in cui sembrava trovarsi la sfera, ma ha poi avvistato “un oggetto nero” che aveva all’incirca le dimensioni di una Prius.

    Quando l’ufficiale si è trovato a circa 40-60 metri dall’oggetto, questo si è inclinò di 45 gradi ed è rapidamente partito in verticale, ad una velocità descritta come più veloce di qualsiasi drone che avesse visto prima. Non solo, l’oggetto ha emesso anche luci rosse e blu che hanno illuminato l’interno del veicolo “come se qualcuno avesse fatto esplodere dei fuochi d’artificio” ha detto Kosloski.

    Un enorme cilindro metallico grande come un aereo

    Un altro straordinario caso che Kolsoski ha raccontato è stato segnalato nella parte sud-orientale degli Stati Uniti.

    Due auto, guidate da contractors che lavoravano per il governo, erano appena uscite da una struttura intorno alle 9 del mattino, quando gli uomini al loro interno videro “un grande cilindro metallico delle dimensioni di un aereo commerciale”.

    L’osservazione è durata una ventina di secondi, poi l’oggetto è letteralmente scomparso. “Ovviamente un oggetto così grande e stazionario – a meno che non si tratti di un dirigibile – è insolito che poi scompaia, non possiamo spiegare come ciò possa accadere”, ha dichiarato Kosloski.

    Un terzo caso menzionato

    In un altro caso brevemente menzionato da Kosloski, un aereo che volava parallelo a un altro aereo mentre lo filmava ha catturato le immagini di un oggetto molto più piccolo che sembra essere passato tra di loro ad alta velocità.

    Cosa trarre da questa udienza

    Ciò che emerso almeno dalle dichiarazioni pubbliche è che il nuovo direttore – subentrato a Sean Kirkpatrick – sembra più disposto a considerare la questione degli uap da tutti i lati possibili. Tuttavia appare ancora molto superficiale il tipo di indagine svolta dall’ufficio AARO del Pentagono.

    Kosloski ha cercato di mostrare intenti proattivi, e ha messo in guardia contro la percezione di un AARO principalmente intento a smontare i casi di avvistamenti anomali e a dare loro una spiegazione per forza ordinaria: “Per essere chiari, AARO non crede che ogni oggetto sia un uccello, un pallone o un UAV [un drone]“, ha detto Kosloski, aggiungendo che “abbiamo alcuni oggetti molto anomali”.

    “AARO deve rafforzare la quantità, la qualità e la diversità dei dati che acquisisce ed esamina”, ha continuato.

    Si è poi insistito sulla necessità di garantire la possibilità di effettuare segnalazioni, da parte di personale militare e non, e il direttore ha aggiunto che il dipartimento è impegnato ad aumentare le collaborazioni all’interno e all’esterno del governo.

    “Non dovrebbe esserci alcuno stigma associato alla segnalazione di UAP (fenomeni anomali non identificati)”, ha affermato Kosloski.

    “Ci sono sicuramente delle anomalie”, aveva già ammesso Kosloski nella conferenza stampa che aveva fatto seguito alla pubblicazione del rapporto annuale dell’AARO, ma aveva anche aggiunto: “Non siamo stati in grado di trovare un collegamento extraterrestre”.

    Le preoccupazioni della senatrice Gillibrand

    Ascoltare le testimonianza e i resoconti di avvistamenti sopra basi militari e in generale sul territorio americano di questi oggetti, che apparentemente senza vincoli riescono a svolgere manovre indisturbati, ha chiaramente preoccupato i senatori e i membri del parlamento americano.

    La senatrice Kirsten Gillibrand, rilasciando commenti all’autore del podcast Ask a Pol, riferendosi a ciò che hanno udito all’udienza e ciò che Kosloski ha raccontato riguardo agli avvistamenti sopra installazioni miltiari, ha manifestato l’intenzione di rendere possibile l’abbattimento o quantomeno un conteminmento del fenomeno.


    “È sopra la base: se si tratta di un sito sensibile, voglio creare un’autorità affinché possano rimuoverlo”, ha affermato Gillibrand.

    “Un oggetto che non fa nulla, non mostra intenti ostili ma costituisce un’enorme violazione della sicurezza nazionale, e quindi vogliamo aggiornare la legge per dire che si tratta di un’enorme violazione della sicurezza nazionale e potremmo eliminarli solo su questa base.” .

    “Non devono spararti. Non devono lanciare un’arma chimica. Non devono sganciare un’arma nucleare. Potresti semplicemente eliminarli, perché stanno chiaramente spiando.”

  • Rapporto annuale del Pentagono: oltre 700 UAP, di cui 21 inspiegabili

    Rapporto annuale del Pentagono: oltre 700 UAP, di cui 21 inspiegabili

    Il giorno dopo la conferenza al Congresso, l’AARO rilascia il suo rapporto annuale sugli ufo: ci sono incidenti che non sappiamo spiegare, afferma in una conferenza stampa il nuovo direttore Jon Kosloski, a capo dell’ufficio del Pentagono preposto a una revisione dei casi di oggetti non identificati che vengono segnalati dal personale militare. Altre interessanti rivelazioni nel rapporto riguardano potenziali rischi per la sicurezza aerea e le incursioni di uap o droni su basi militari americane.

    Un giorno dopo l’udienza sugli ufo al Congresso, l’AARO (questo il loro sito web ufficiale) il pubblica il suo rapporto aggiornato sugli uap / ufo. Con il nuovo direttore dell’AARO sembra essere cambiato qualcosa: egli stesso ammette che ci sono alcuni incidenti che riguardano gli uap, anche molto recenti, che non trovano una spiegazione con le conoscenze scientifiche attuali.

    L’orientamento dell’ufficio del Pentagono preposto a valutare (anche se con limitate risorse e profondità rispetto al grado di segretezza) gli incontri con potenziali ufo appare ora più disposto a discutere in pubblico la questione. Anche se il rapporto si affretta a dichiarare che “non sono state trovate tracce di attività extraterrestre”, compaiono ammissioni di notevole rilevanza: dai misteriosi “droni” sulle basi militari, a oggetti che la fisica attuale non riesce a comprendere, e altre rivelazioni. Ad esempio, si è rischiata la collisione aerea di un volo commerciale con un ufo.

    I casi presi in esame risalgono principalmente al periodo tra maggio 2023 e giugno 2024 e in parte sono tutt’ora in corso di analisi e valutazione da parte dell’ufficio dell’AARO. Alcuni casi invece sono avvenuti nel 2021 e 2022 ma non erano stati dichiarati prima.

    Ricordiamo che AARO è un acronimo che sta per All-Domain Anomaly Resolution Office, come essi stessi si qualificano: “L’Ufficio per la Risoluzione delle Anomalie di Tutti i Domini sta guidando gli sforzi del DOD, in coordinamento con l’ODNI e altre agenzie governative, per documentare, analizzare e, quando possibile, risolvere i rapporti UAP utilizzando un quadro scientifico rigoroso e un approccio basato sui dati.”

    Tramite questo link si può scaricare il rapporto ufficiale del novembre 2024 con i casi analizzati nell’ultimo periodo.

    Alcuni incontri non hanno spiegazione, non attribuibili ad altre nazioni

    Il rapporto annuale del Pentagono è stato reso pubblico il 14 novembre, esattamente un giorno dopo che si è tenuta la conferenza al Congresso americano – interessante evento che ha visto ben 4 testimoni, ne abbiamo parlato nel post precedente.

    Il Pentagono dichiara quanti casi sono stati presi in esame, quanti risolti e quanti no. Per i casi risolti, è stato possibile risalire a spiegazioni ordinarie, ad esempio “oggetti come vari tipi di palloncini, uccelli e sistemi aerei senza pilota (UAS).” Sono più di 700 i rapporti esaminati nel periodo, e in totale da quando è stato istituito l’ufficio, più di 1600 rilevazioni di UAP sono state esaminate.

    Tuttavia, ancora alcuni casi, 21 in particolare, “meritano un’ulteriore analisi da parte dei partner dell’IC [intelligence community] e scientifici e tecnologici (S&T).”

    Un altro aspetto interessante emerso dal rapporto è che gli uap in esame “non sono attribuibili ad avversari stranieri”.

    Almeno per esclusione, l’ufficio del Pentagono ha eliminato una possibile provenienza degli oggetti esaminati durante l’anno. Evidentemente rimangono altre possibili cause, dalle più normali fino (eventualmente) alle più straordinarie.

    Rischi di collisione aerea e sorvoli su basi americane

    “Dei 392 rapporti della FAA ricevuti durante il periodo di riferimento, solo un rapporto menzionava un possibile problema di sicurezza del volo durante l’evento. In questo caso, un equipaggio di volo commerciale ha segnalato un quasi incidente con un ‘oggetto cilindrico’ mentre sorvolava l’Oceano Atlantico al largo della costa di New York, l’AARO continua la sua ricerca e analisi su questo caso”, afferma il rapporto.

    Un’altro aspetto di rilevanza per la sicurezza e la segretezza nazionale americana è che il rapporto conferma che i siti più sensibili degli Stati Uniti – in particolare quelli nucleari – sono stati sorvegliati da sistemi aerei senza pilota (UAS).

    Che si tratti di droni o di ufo di origine non terrestre, questo aspetto indubbiamente solleverà maggiore attenzione verso il tema degli UAP negli Stati Uniti.

    L’aspetto della sicurezza interna, della potenziale azione di spionaggio straniero o l’incursione sopra basi militari nel territorio nazionale, è qualcosa su cui l’America difficilmente vorrà apparire nuovamente vulnerabile.

    Kosloski: «casi che con il mio background in fisica e ingegneria non riesco a capire»

    Alcune interessanti affermazioni del direttore dell’AARO sono arrivate in una conferenza stampa a porte chiuse, conseguente alla pubblicazione del rapporto; lo apprendiamo dai media online.

    A questo link, sul sito del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è disponibile l’intera trascrizione della conferenza stampa.

    Ecco una delle più intriganti dichiarazioni del Direttore, in risposta alle domande dei giornalisti:

    “Sicuramente non si tratta solo di droni e UAS. Abbiamo quindi diversi casi particolarmente interessanti. Ci stiamo lavorando in ufficio, collaborando con i nostri partner per declassare molti di questi casi, in modo da poterne parlare pubblicamente. Ma ci sono casi interessanti che io, con il mio background in fisica e ingegneria e il tempo trascorso nell’Intelligence Community, non riesco a capire. E non conosco nemmeno nessun altro che li capisca.”

    Il progetto GREMLIN e l’apertura a nuove collaborazioni

    Durante la conferenza alcuni giornalisti preparati hanno chiesto a Kosloski aggiornamenti sullo sviluppo del sistema Gremlin.

    Quel progetto è un sistema di sensori sviluppato dall’AARO per raccogliere dati in tempo reale su oggetti non identificati nel cielo o nello spazio.

    Kosloski ha risposto che la piattaforma è attualmente in una fase di test su un teatro reale di una base o installazione americana:

    “Attualmente è schierato sul campo. Preferiamo non dire esattamente dove si trova perché vogliamo che sia un test imparziale e non vogliamo invitare gente a venire a fare sorvoli e testare il sistema. Abbiamo scelto quella posizione specifica a causa dell’ambiente. Ci aspettiamo che ci sia molta varietà nel tipo di cose che vedremo. E c’erano state segnalazioni di UAP in quell’area generale.”

    Il nuovo direttore ha poi manifestato l’intenzione di AARO di aprire il dibattito e le ricerche a collaborazioni con i tradizionali alleati degli USA:

    “Stiamo lavorando per aumentare il nostro impegno all’estero. Riconosciamo che quella degli UAP non sarà solo una questione interna. L’ufficio si è concentrato principalmente sul governo degli Stati Uniti. E presto nel 2025 svilupperemo la possibilità di raccogliere report tra il pubblico. E speriamo di ampliare le nostre partnership internazionali anche nel 2025. Quindi, iniziando dal gruppo con cui abbiamo più familiarità – e poi facendolo crescere da quel punto.”

    Un giornalista ha domandato: “Ci sono paesi specifici con cui intendete lavorare?”

    Kosloski ha risposto che “Inizieremo con i tradizionali alleati del Dipartimento della Difesa e della Comunità dell’Intelligence. E per ora non aggiungo altro finché non avremo stabilito queste partnership e poi probabilmente forniremo maggiori informazioni.”

    Tim Gallaudet si era espresso criticamente verso l’AARO

    Il direttore Jon Kosloski è arrivato all’AARO prendendo il posto del direttore precedente, Sean Kirkpatrick, e la nuova nomina è stata accolta con auspici positivi dai protagonisti direttamente coinvolti nella questione UAP.

    Questo perché la direzione precedente dell’AARO non sempre aveva apparentemente mostrato di accogliere senza pregiudizi le istanze dei testimoni, e aveva forse mancato di rispondere all’esigenza di vagliare tutte le possibilità, anche quelle meno convenzionali. Il direttore Kirkpatrick si era poi dimesso, tra polemiche e preoccupazioni personali

    A sollevare il problema di un ufficio, quello dell’AARO, che paradossalmente non sembrava aiutare piloti e marines nelle problematiche di incontri con gli UAP, è stato di recente per esempio Tim Gallaudet, che pochi giorni fa, il 13 novembre, all’udienza al Congresso (ma informalmente anche durante interviste online), aveva raccontato la sua esperienza con l’ufficio del Pentagono.

    Al Congresso l’ex vice ammiraglio Gallaudet aveva esposto quella che gli era sembrata un’apparente volontà di mischiare le acque, di screditare testimonianze e ridimensionare gli eventi riguardo agli uap da parte dell’AARO sotto la direzione precedente.

    Tim Gallaudet in sede dell’udienza ufficiale al Congresso infatti ha raccontato che a suo tempo era stato chiamato dall’AARO a quella che pensava dovesse essere una conversazione sugli UAP – in quanto egli è una persona per così dire “informata sui fatti”.

    Ha dichiarato che in realtà l’incontro si è trasformato in quello che gli è parso un lungo colloquio dove l’AARO ha cercato di ridimensionare la questione, gettare discredito sui testimoni e proporre versioni alternative degli eventi o delle interpretazioni, anche contro la palese e manifesta realtà dei fatti riguardo agli uap.

    Lo stesso Gallaudet durante l’udienza ha però rimarcato che quella è stata la sua esperienza durante la direzione precedente dell’AARO, e con il nuovo corso ha auspicato che ci potrà essere una attenzione diversa verso i testimoni e i fatti riguardanti gli oggetti non identificati.

  • Udienza sugli UAP: dal Congresso nuove rivelazioni su “Immaculate Constellation”

    Udienza sugli UAP: dal Congresso nuove rivelazioni su “Immaculate Constellation”


    Nell’audizione congressuale “Unidentified Anomalous Phenomena: Exposing the Truth”, quattro testimoni hanno riferito le loro informazioni sugli UAP. In particolare, l’attenzione si è concentrata sul programma Immaculate Constellation, che mira a catturare immagini ad alta risoluzione di fenomeni non identificati. Il giornalista Michael Shellenberger ha presentato un documento proprio su Immaculate Constellation – redatto da un whistleblower anonimo – che solleva domande su incontri ravvicinati e anche possibili programmi di retroingegneria. Il Congresso ha poi espresso preoccupazione per la mancanza di trasparenza governativa e le implicazioni per la sicurezza nazionale, auspicando maggiore chiarezza su un tema che interessa sempre più il pubblico.

    Una udienza molto attesa

    Si è svolta oggi 13 novembre 2024 al Congresso degli Stati Uniti un’importante udienza pubblica sul fenomeno degli UAP (Unidentified Anomalous Phenomena, a noi meglio noti come UFO), intitolata “Unidentified Anomalous Phenomena: Exposing the Truth”. L’udienza, cominciata alle 11:30 sulla costa est (le 17:30 in Italia) e durata circa due ore, ha visto quattro testimoni d’eccezione, noti per il loro coinvolgimento nelle indagini sugli UAP.

    I tesimoni erano: Luis Elizondo, ex direttore dell’AATIP (Advanced Aerospace Threat Identification Program); Tim Gallaudet, esperto in scienze oceaniche e meteorologiche; Mike Gold, vicepresidente di Redwire Space e figura di rilievo per la sicurezza spaziale; e il giornalista investigativo Michael Shellenberger, noto per le sue rivelazioni in ambito ufologico.

    Ne abbiamo parlato in un precedente post, anticipando i profili di notevole interesse dei 4 testimoni.

    Questo invece il video dell’intero incontro, per chi desidera vederlo o ri-vederlo:

    Che cosa è emerso da questa nuova udienza pubblica sugli ufo

    La testimonianza dei quattro esperti ha offerto uno spaccato in gran parte noto a chi segue con attenzione il dibattito sugli UAP, con informazioni già emerse in contesti mediatici e dichiarazioni pubbliche.

    Brillante come sempre Tim Gallaudet, l’ex vice ammiraglio ha più volte espresso il suo parere personale sul fatto che questi uap rappresentino realmente oggetti di origine non umana, non terrestre, in sostanza prodotto di altre forme di vita che ci stanno visitando.

    Anche gli altri protagonisti hanno sostanzialmente replicato le loro affermazioni pubbliche che già conosciamo tramite interviste e loro esternazioni. Spesso poi hanno dovuto astenersi dal rispondere a causa dei vincoli di segretezza a cui sono soggetti.

    Tuttavia, un nuovo documento è stato presentato, proprio durante l’udienza, dal giornalista Shellenberger: un documento che aggiunge una prospettiva inedita a ciò che si sapeva finora sul programma “Immaculate Constellation”.

    Questo programma, finora trattato esclusivamente in articoli giornalistici e non in sedi ufficiali, è stato descritto da un whistleblower anonimo – che ha appunto riferito a Shellenberger, il quale si è fatto da tramite – come una complessa operazione di raccolta immagini ad alta definizione di UAP.

    Secondo il documento del whistleblower, il programma Immaculate Constellation è finalizzato alla raccolta di immagini in alta definizione di oggetti non identificati, attraverso molteplici tipi di sensori e piattaforme di raccolta di dati, compresi i satelliti.

    Le dichiarazioni riportano che le agenzie di intelligence governative dispongono di dati visivi dettagliati, compresi video e fotografie di alta qualità riguardanti vari avvistamenti straordinari di UAP.

    Sebbene il documento non abbia incluso le immagini, il whistleblower ha precisato che rami profondi del governo e dell’intelligence statunitense ne sono in possesso, lasciando intendere un livello di documentazione visiva senza precedenti, rimasta finora non accessibile al pubblico.

    Il documento sul programma Immaculate Constellation portato da Michael Shellenberger è ora disponibile pubblicamente ed è consultabile a questo link sul profilo della parlamentare repubblicana Nancy Mace, che ha presieduto la seduta dell’udienza pubblica.

    Problemi di Ambiguità e Anonimato

    La natura anonima del documento solleva questioni che possono essere problematiche. L’anonimato del whistleblower riflette non solo il persistere di uno stigma attorno agli UAP, ma anche la persistente difficoltà di chi opera nell’intelligence o nelle forze armate a parlare apertamente di questi fenomeni, per paura di ripercussioni personali o professionali.

    Inoltre, il documento in lingua inglese contiene alcuni termini che lasciano ampi margini di ambiguità, sollevando interrogativi a cui non è facile rispondere. Tra questi, la frase “Reproduction vehicles” – veicoli di riproduzione – ha attirato particolare attenzione: implica forse che gli Stati Uniti abbiano replicato oggetti volanti attraverso un processo di retroingegneria, magari a partire da tecnologie di origine non terrestre?

    Un’ipotesi tanto affascinante quanto controversa, che può generare nuove ombre proprio nel momento in cui ci si aspettava una maggiore chiarezza e trasparenza da questa udienza.

    Avvistamenti straordinari di UAP

    Il documento fornisce comunque descrizioni impressionanti di incontri tra UAP e mezzi militari, con resoconti che lasciano poco spazio a interpretazioni convenzionali.

    Un caso citato riguarda un caccia F-22, uno degli aerei da combattimento più avanzati al mondo, che sarebbe stato intercettato e “scortato” da uno stormo di UAP di forma sferica. Gli oggetti, secondo il rapporto, hanno avvolto l’F-22 in una sorta di formazione, “indirizzandolo” lontano dalla rotta programmata, come per accompagnarlo fuori dal proprio raggio d’azione.

    Un altro episodio riportato è quello di un enorme oggetto di forma triangolare, apparso in mare in prossimità di una flotta della Marina. Questo massiccio UAP, dalle dimensioni apparentemente enormi, avrebbe stazionato sopra i mezzi navali, rimanendo sospeso e ben visibile agli equipaggi, per poi allontanarsi in modo altrettanto improvviso.

    Raccomandiamo la lettura dell’intero documento per apprezzare la varietà di incontri con oggetti non identificati, con caratteristiche di volo e aspetto veramente atipici, in esso descritti.

    La reazione del Congresso e il futuro del dibattito

    Dalle testimonianze dei quattro esperti e dalle domande poste dai parlamentari durante l’udienza è emersa una forte preoccupazione per la mancanza di trasparenza verso il governo e la cittadinanza riguardo agli UAP.

    I membri del Congresso, che hanno avuto ciascuno cinque minuti per interrogare i testimoni, hanno espresso all’unanimità dubbi su come la questione UAP sia stata gestita finora, sollevando anche il problema di sicurezza nazionale e di coordinamento con l’intelligence.

    La speranza è che la nuova amministrazione americana continui a prendere sul serio il tema degli UAP e affronti le questioni ancora oscure con maggiore apertura e trasparenza.

    Il Congresso ha sottolineato la necessità di ulteriori testimonianze e di una protezione adeguata per i whistleblower, insieme alla volontà governativa di rivelare quanto possibile senza compromettere la sicurezza nazionale.

    Resta da vedere se a queste parole seguiranno azioni concrete, con un reale impegno a svelare ciò che può essere rivelato e a rispondere così alle preoccupazioni sia del pubblico che degli operatori di sicurezza aerea e militare.

  • Ecco chi testimonierà all’udienza del 13 novembre

    Ecco chi testimonierà all’udienza del 13 novembre

    Rivelati i nomi dei testimoni chiamati al Congresso per l’udienza sugli ufo / uap del 13 novembre. Si svolgerà alle ore 11,30 locali, orario della Costa Est, e sarà trasmessa in streaming. Tra i testimoni spicca Luis Elizondo, noto insider dell’intelligence, per diversi anni a capo della task force del Pentagono sugli ufo. Ma ci sarà anche, come già trapelato, il contrammiraglio Timothy Gallaudet, e volti che sentiamo per la prima volta, come Mike Gold, collaboratore di agenzie private come la Bigelow Aerospace e anche collaboratore della NASA. Presente anche un giornalista, Michael Shellenberger, fondatore della newsletter online “Public” e autore di scoop sugli ufo.

    I nomi dei 4 testimoni

    Liberation Times, il sito / blog del giornalista Christopher Sharp, è uno dei primi a diffondere la notizia: il Comitato di Vigilanza della Camera, con un comunicato stampa, ha annunciato la lista di testimoni all’udienza che si terrà al Congresso americano, sul tema UAP / ufo, il prossimo 13 novembre.

    Questo il link al comunicato stampa ufficiale. Ecco invece l’elenco:

    Dr. Tim Gallaudet
    Contrammiraglio, Marina degli Stati Uniti (RET.)
    Amministratore delegato, Ocean STL Consulting, LLC

    Mr. Luis Elizondo
    Autore ed ex funzionario del Dipartimento della Difesa

    Mr Michael Gold
    Chief Growth Officer, Redwire Corporation ed ex amministratore associato dell’amministrazione spaziale e aeronautica nazionale

    Mr. Michael Shellenberger
    Fondatore di Public

    Come riportato nel comunicato, «L’udienza sarà aperta al pubblico e alla stampa e sarà trasmessa in live streaming online su https://oversight.house.gov/

    Orario dell’udienza: 11:30 ET (Eastern Time).

    Alcuni dettagli del comunicato

    Ecco cosa dichiara il comunicato stampa con cui viene annunciata l’udienza:

    «La presidente della sottocommissione per la sicurezza informatica, le tecnologie dell’informazione e l’innovazione governativa Nancy Mace (RS.C.) e la presidente della sottocommissione per la sicurezza nazionale, le frontiere e gli affari esteri Glenn Grothman (R-Wis.) terranno un’audizione congiunta dal titolo “Fenomeni anomali non identificati : Esporre la verità.”

    Questa seconda udienza sul tema dei fenomeni anomali non identificati (UAP) tenterà di alzare ulteriormente il sipario sui programmi di ricerca segreti sugli UAP condotti dal governo degli Stati Uniti e sui risultati non divulgati che hanno prodotto. L’udienza esaminerà la riluttanza del Dipartimento della Difesa (DoD) a declassificare adeguatamente il materiale sugli UAP e le modalità per garantire che il pubblico americano sia meglio informato su questo argomento.

    “Questa è la nostra seconda udienza sul tema degli UAP e il popolo americano è stanco dell’offuscamento e del rifiuto di rilasciare informazioni da parte del governo federale. Gli americani meritano di comprendere ciò che il governo ha appreso sugli avvistamenti di UAP e la natura delle potenziali minacce che questi fenomeni rappresentano. Possiamo garantire tale comprensione solo fornendo una trasparenza coerente e sistemica. Non vediamo l’ora di sentire testimoni esperti su come fare più luce e responsabilizzare maggiormente questo problema”, hanno affermato Mace e Grothman.»

    Elizondo ringrazia i fan. Scopriamo chi sono gli altri testimoni

    Con un post su X, Elizondo parla brevemente della sua presenza all’udienza come testimone, e ringrazia i fan che l’hanno sempre sostenuto:

    Luis Elizondo annuncia su X la sua presenza all’udienza e ringrazia i supporters.

    George Knapp, storico giornalista d’inchiesta che da decenni si occupa di ufo, ha scritto su X un post dove indica alcune informazioni su Mike Gold, altro testimone che sarà presente.

    «Mike Gold, uno dei testimoni dell’udienza sugli UFO della Camera della prossima settimana, ha trascorso 13 anni lavorando con/per Bigelow Aerospace. La Bigelow fu profondamente coinvolto nelle indagini sugli UFO in quel periodo.»

    Il post su X di George Knapp riguardante Mike Gold

    Mike Gold è associato alla The Planetary Society, un ente no profit co fondato nel 1980 da Carl Sagan, scienziato e divulgatore. Sul sito della Planetary Society si legge la loro mission:

    «La Planetary Society è un’organizzazione no-profit finanziata dai membri e dedicata al progresso della scienza e dell’esplorazione spaziale attraverso tre imprese principali: Esplorare Mondi, Trovare la Vita, Difendere la Terra.»

    C’è inoltre una biografia di Mike Gold con i suoi ruoli nelle agenzie e società aerospaziali e enti di ricerca:

    «Mike Gold è vicepresidente esecutivo per lo spazio civile e gli affari esterni presso Redwire ed ex amministratore associato della NASA per l’Ufficio per le relazioni internazionali e tra agenzie. È stato anche responsabile di fornire una direzione strategica all’Ufficio del Consiglio generale e di supportare gli sforzi di commercializzazione LEO della NASA. Prima di unirsi alla NASA, Gold è stato vicepresidente dello spazio civile presso MAXAR Technologies ed è stato anche consulente generale per la business unit Radiant Solutions della società. Inoltre, Gold ha trascorso 13 anni presso la Bigelow Aerospace, dove ha fondato l’ufficio della società a Washington, ha supervisionato i lanci dei veicoli spaziali Genesis 1 e 2 e ha ricevuto un premio di squadra dalla NASA per il suo contributo al Bigelow Expandable Activity Module.»

    Michael D. Shellenberger – riporta invece Wikipedia – (nato il 16 giugno 1971) è un professore, autore e giornalista che scrive su una vasta gamma di argomenti tra cui la libertà di parola, i senzatetto e l’ambiente.

    Occasionalmente si è occupato di ufo / uap, e quando l’ha fatto ha in genere anticipato significative rivelazioni.

    Ad esempio, la più recente risale all’ottobre scorso, quando ha reso nota un’indiscrezione proveniente da una fonte riservata, ma attendibile anche secondo altri giornalisti: riguardava l’esistenza di un programma segreto di ricerca e raccolta di materiali ufologici, dal nome evocativo”Immaculate Constellation”. Scrisse al proposito su un articolo su Public, il “giornale” o meglio Newsletter online da lui fondata.

    Per quanto riguarda l’ex vice Ammiraglio in pensione Tim Gallaudet, grande esperto di Marina e di oggetti non identificati anche in ambito subacque, ne abbiamo parlato in un precedente articolo, dal momento che è stato il primo testimone di cui è trapelato il nome per questa nuova attesissima udienza pubblica sugli Uap:

    “Unidentified Anomalous Phenomena: Exposing the Truth.”

    DATA: mercoledì 13 novembre 2024

    ORARIO: 11:30 ET

  • Trump sarà il Presidente della rivelazione sugli UFO?

    Trump sarà il Presidente della rivelazione sugli UFO?

    Donald Trump è stato eletto 47esimo Presidente degli Stati Uniti d’America. Il suo ritorno alla Casa Bianca potrà avere una ripercussione sulla divulgazione pubblica riguardo agli UFO (più recentemente noti come UAP)? Forse sì, per una serie di ragioni che vedremo in questo articolo. Durante la campagna elettorale appena conclusa Trump ha manifestato una certa apertura nel discutere l’argomento Ufo. Alle domande dei giornalisti ha fatto riferimento alle testimonianze di piloti di jet che gli hanno personalmente raccontato avvistamenti straordinari. Tra le sue promesse elettorali, aveva esplicitamente detto che se eletto avrebbe reso pubblici nuovi filmati sugli UFO.

    I più critici sosterranno che se il Presidente Trump ha parlato pubblicamente di Ufo l’ha fatto soltanto per propaganda e tendenza alla spettacolarizzazione: una delle tante manifestazioni del “personaggio Trump”. Tuttavia, a noi interessa capire se effettivamente ci sia una maggiore propensione alla trasparenza sul tema Ufo da parte del 47esimo Presidente degli Stati Uniti.

    In che misura possiamo aspettarci che la prossima amministrazione americana – il secondo mandato del Presidente Donald Trump – potrà essere decisiva per la rivelazione sugli ufo, la cosiddetta “disclosure” sulla presenza aliena o comunque non-umana sulla Terra?

    Perché è fuori di dubbio che gli ufo (o uap) sono oggetti realmente presenti sul nostro pianeta, riconosciuti come tali da governi e istituzioni, e che proprio gli apparati amministrativi ma anche gli scienziati sono presi alla sprovvista dal fenomeno: sia per l’aspetto tecnologico in sé, dato che gli uap superano le capacità dei mezzi di produzione umana, sia per il problema di come comunicare e rendere pubbliche le informazioni su di essi.

    Il primo mandato Trump (2017-2021): un rinnovato interesse verso gli Ufo

    Andiamo con ordine. Il primo mandato di Donald Trump, quando ha ricoperto la carica di 45esimo Presidente USA, si è svolto tra il 2017 e il 2021 (per la precisione tra il 20 gennaio 2017 e il 20 gennaio 2021). In quel periodo la discussione pubblica sugli Ufo ha avuto un significativo rilancio, anzi possiamo dire che è proprio in quel periodo che il mondo ha scoperto dell’esistenza di programmi segreti del Pentagono di indagine sugli ufo / uap, e di avvistamenti numerosi da parte dei piloti della marina americana.

    È infatti del dicembre 2017 il reportage del New York Times riguardante i misteriosi oggetti incontrati dai piloti militari della marina lungo le coste est e ovest degli Stati Uniti. Contestualmente al reportage, sono stati rilasciati (o meglio sono stati divulgati, e poi confermati come veridici dal Pentagono) i video in bianco e nero di alcuni ufo, filmati con le telecamere a infrarossi degli aerei: almeno tre oggetti volanti che ad oggi rimangono ufficialmente non identificati (i video denominati Tic Tac, Gimbal, Go fast).

    Trump durante quel suo primo mandato non si è mai esposto troppo sull’argomento. La stampa, che in quel periodo anche con un certo imbarazzo si trovava a dover maneggiare il tema ufologico, occasionalmente gli ha chiesto la sua opinione in merito. Ma lui ha sempre preferito prendere le distanze, dicendo all’incirca che “non era il suo argomento” o che “lui non era tipo da crederci”.

    Tuttavia, non ha mai rifiutato di essere possibilista, non escludendo nulla, e ha sempre mostrato – come naturale conseguenza del suo patriottismo – un grande riguardo per i piloti e il personale militare. Questo più di ogni altra cosa gli ha garantito un profilo moderato sull’argomento.

    Ecco le sue affermazioni in quel periodo, per la precisione nel giugno 2019 (le riprendiamo dal sito di ABCNews), quando gli veniva chiesto un parere proprio riguardo agli avvistamenti di ufo visti dai piloti:

    «Penso che sia probabilmente … voglio che pensino qualsiasi cosa pensino. Dicono, e ho visto, e ho letto, e ho sentito. E ho avuto un resoconto molto breve al riguardo. Ma la gente dice di vedere gli UFO. Ci credo? Non particolarmente», ha detto Trump. Alla domanda se pensasse che sarebbe stato informato di un’eventuale presenza di vita extraterrestre, il presidente ha risposto: «Beh, penso che i miei grandi piloti lo saprebbero. I nostri grandi piloti lo saprebbero.» (Fonte: abc news, tradotto).

    Qui l’originale in inglese americano:

    «I think it’s probably — I want them to think whatever they think. They do say, and I’ve seen, and I’ve read, and I’ve heard. And I did have one very brief meeting on it. But people are saying they’re seeing UFOs. Do I believe it? Not particular,” Trump said. Asked if he thought he would know if there were a case of extraterrestrial life, the president replied, “Well, I think my great pilots would know. Our great pilots would know.» (Fonte: abc news)

    Una posizione cauta, certamente, ma un punto di vista anche attento a rispettare l’opinione pubblica. Infatti, gli apparati governativi come Pentagono e affini hanno al contrario da sempre mostrato una certa contraddizione quando si tratta di ufo: in pubblico hanno sempre negato ogni cosa, ma di fatto si sono susseguiti nei decenni vari programmi di ricerca sugli uap, e innumerevoli sono i progetti esistenti e esistiti che sicuramente non verranno mai allo scoperto.

    Se è fuori di dubbio che il Presidente Trump di allora sia stato informato (i cosiddetti “briefing” da parte dell’intelligence) almeno a grandi linee, sulla possibile presenza di intelligenze non umane sulla Terra, d’altra parte egli non ha voluto in quel periodo sbilanciarsi troppo, forse anche perché l’argomento si sarebbe facilmente rivolto contro di lui, avrebbe potuto prestare il fianco a detrattori e critici, dato l’aura di marginalità e fantasia che da sempre circonda l’ambito ufologico.

    D’altra parte, pensiamo a un altro modo di gestire la faccenda degli ufo che si è rivelato controproducente: quello di Biden, che nel febbraio 2023, quando più oggetti non identificati hanno sorvolato a lungo il suolo americano, ha preferito il silenzio, seguito da una comunicazione tardiva e frammentaria. Una condotta che ha portato molto imbarazzo e un grande senso di vulnerabilità nella cittadinanza americana.

    Uno di quegli oggetti si è poi rivelato essere un pallone sonda cinese. Degli altri (almeno 3), abbattuti sopra la regione dello Yukon e altre zone impervie del nord America, si è saputo pochissimo. Una foto rilasciata nelle scorse settimane di uno degli ufo abbattuto sullo Yukon, addirittura una copia di una fotocopia, ha creato ancora più dubbi.

    Le dichiarazioni dell’ex direttore dell’intelligence John Ratcliffe

    Probabilmente una delle conferme più rilevanti sul coinvolgimento della prima amministrazione Trump riguardo agli ufo ci è giunta dall’ex direttore dell’intelligence, John Ratcliffe, che ha svolto il suo incarico tra il 2020 e il 2021, dunque nell’ultima parte del mandato del tycoon.

    Ratcliffe, durante un’intervista del 2021 all’emittente Fox News, era stato interpellato per un commento sul rapporto del Pentagono sugli ufo che sarebbe stato divulgato di lì a poco, nel giugno del 2021.

    In quel periodo Ratcliffe era già ex direttore, essendo finito il mandato Trump. L’intervistatrice Maria Bartiromo gli domandò nello specifico, in qualità di capo dell’intelligence con accesso a informazioni riservate, se «sono stati davvero avvistati oggetti volanti non identificati?».

    L’ex direttore confermò che sì, ci sono stati diversi avvistamenti, e il rapporto del Pentagono di lì a poco avrebbe fornito alcune informazioni. Ma soprattutto disse che lui «avrebbe voluto rilasciare quelle informazioni in modo declassificato prima di lasciare l’ufficio» di direttore dell’intelligence, ma aggiunse che «non hanno fatto in tempo a divulgarle abbastanza velocemente in un formato che non fosse classificato».

    «Ma francamente ci sono stati molti più avvistamenti di quanti siano stati resi pubblici», continuò Ratcliffe. «Parliamo di oggetti che sono stati visti da piloti o inquadrati da immagini satellitari che sinceramente intraprendevano manovre difficili da spiegare, movimenti difficili da replicare, non ne abbiamo le tecnologie per farlo, o velocità che superano la barriera del suono senza “sonic boom”. In breve, cose che osserviamo e che sono difficili da spiegare …».

    Ha inoltre aggiunto che il loro sforzo è sempre di capire naturalmente se quei fenomeni sono riconducibili a fenomeni naturali, o a tecnologie di avversari, ma c’è un buon numero di casi in cui tali osservazioni non trovano una spiegazione ordinaria.

    «Dove vengono osservati questi oggetti?» Ha chiesto l’intervistatrice.

    «In tutto il mondo, sono osservazioni riscontrate in tutto il mondo. E da più sensori contemporaneamente» ha detto Ratcliffe.

    Il Trump della campagna elettorale appena conclusa: più parole sugli ufo

    Trump ha avuto il merito durante quest’ultima campagna elettorale di non sottrarsi ad alcun confronto e ad alcun invito, anche attraverso canali e formati apparentemente poco rilevanti, come possono essere podcast, interviste su Youtube, eccetera.

    In realtà, è proprio lì, su internet e sui nuovi media, che si distribuisce una buona fetta del pubblico, americano e mondiale. Gli autori di podcast e i “giornalisti emergenti” o alternativi sono inoltre più propensi a trattare argomenti di confine, un po’ “fringe” come si dice in gergo, cioè scomodi per il loro ambito non ancora considerato scientifico.

    Eppure gli Uap sono ormai una questione di sicurezza nazionale negli Usa, tanto più di recente è emerso il problema – attraverso alcuni articoli e dichiarazioni del Pentagono – , di presunti “droni” che hanno sorvolato indisturbati a lungo alcune basi militari sul suolo americano. Lo stesso Pentagono non ha idea di che tipo di oggetti si tratti, dunque parlare di droni è inappropriato e sarebbe meglio parlare a tutti gli effetti di oggetti non identificati con caratteristiche di volo non spiegabili (per esempio, quei “droni” erano capaci di rimanere per lunghissimo tempo in volo … ).

    Dunque le domande sugli ufo / uap al candidato Trump avevano una loro pertinenza, non solo in quanto materia ufologica, ma anche riguardo ambiti più “terrestri” quali lo spionaggio internazionale e la supremazia tecnologica.

    Negli ultimi mesi di campagna elettorale Trump aveva rivelato che quella sugli Ufo era proprio una delle domande che si sentiva rivolgere più spesso.

    In un’intervista a Fox News ha raccontato di un’occasione in cui ha parlato con diversi piloti, incontrati alla Casa Bianca anni prima presumibilmente, che gli hanno descritto un incontro con un oggetto volante non identificato:

    «Erano nello Studio Ovale, questi tre o quattro piloti, e questi non sono il tipo di persone che inventano storie. Hanno detto: “tutto quello che so, signore, è che c’era un oggetto rotondo che andava più veloce del mio F-22”, che è un aereo molto veloce.»

    Durante una intervista a giugno 2024 con l’autore di podcast Logan Paul, Trump ha fatto commenti simili sulla possibile presenza aliena ed è tornato sulla storia dell’incontro con i piloti, dicendo: «Ho incontrato i piloti… non sono cospirazionisti, non sono pazzi, e mi raccontano storie su cose che hanno visto a cui non crederesti.»

    L’intervistatore Logan Paul gli ha poi chiesto se ci fosse la possibilità che le informazioni sugli alieni gli fossero nascoste. Trump ha risposto: «Immagino di sì. Esiste il Deep State… È molto probabile che ci sia qualcosa. E perché non dovrebbe esserci? Guardi l’universo e vedi tutti i diversi pianeti e vedi… guarda, eccoci qui, un pianeta relativamente piccolo. Perché non dovrebbe esserci qualcosa, qualcuno?»

    Stavolta perciò Trump nella campagna elettorale appena conclusa ha dimostrato un maggiore “coinvolgimento” in materia di Ufo. Pur rimanendo sempre su posizioni di cauto scetticismo, di possibilismo, ha più volte riferito con grade enfasi di aver parlato con gli straordinari piloti militari, elogiandone le qualità e le capacità; ha detto che questi bravissimi piloti, addestrati a riconoscere minacce e bersagli nel loro lavoro, gli hanno riferito stupefatti di aver incontrato oggetti con capacità superiori ai loro moderni aerei, e capaci di manovre inspiegabili.

    Un’altra occasione dove Trump si è soffermato sul tema è stata anche l’intervista avuta con Joe Rogan, che dirige il podcast The Joe Rogan Experience.

    Trump ha esplicitamente menzionato in quel frangente che «ci sono un sacco di informazioni sulla “gente che viene dallo spazio”» . Allora Rogan gli ha chiesto di più: «Quante cose le hanno detto al riguardo?» «Tante» («A lot») ha risposto Trump.

    Donald Trump intervistato nel podcast di Joe Rogan, dove ha parlato dei segreti su Kennedy e sugli Ufo.

    Ma quando l’intervistatore lo ha incalzato, Trump si è fermato dicendo che non poteva dire molto. Ed è tornato sulle frasi consuete: «Non sono mai stato un grande credente al riguardo, ma ho incontrato persone … Ho intervistato piloti di jet che mi hanno detto che hanno visto qualcosa … Grandi piloti, brave persone, che hanno detto abbiamo visto cose davvero strane, andavano 4 volte più veloci dei nostri f22, ed erano oggetti rotondi … Non è un grande interesse per me, ma è pur sempre un interesse … »

    Ha aggiunto che se ci fosse stato lui, non avrebbe permesso che la Cina mandasse il pallone sonda spia. Ma dal tono di Trump e dalle sue affermazioni non sembra che creda che gli ufo visti dai piloti siano oggetti terrestri.

    «Potrebbe essere. Ma ho intervistato 3 o 4 piloti … come ho detto persone bellissime e solide. E hanno detto: Signore, c’è qualcosa là fuori».

    «Se eletto, pubblicherò filmati sugli UFO»

    E infine, è stato lo stesso Trump che ha dichiarato, durante la campagna elettorale, al podcast di Lex Fridman il 3 settembre 2024, la sua promessa di impegnarsi per la divulgazione di nuove prove visive riguardanti gli ufo.

    Lex Friedman infatti gli aveva domandato: «Tante persone sono interessate ai filmati degli Ufo. Lei sarebbe disposto a sollecitare il Pentagono a rilasciare più filmati, che la gente dice sono in loro possesso?».

    «Oh sicuramente, lo farò, lo farei, mi piacerebbe farlo. Devo farlo» ha risposto Trump. «Mi hanno anche spinto su Kennedy, e ho rilasciato parecchie cose, ma ho avuto diverse persone che sono venute da me e mi hanno pregato di non farlo. Ma lo farò molto presto … Sì, nessun dubbio lo farò».

    La comunità ufologica si aspetta che Trump sarà il “Presidente della rivelazione”

    I tabloid inglesi, nel frattempo, si lanciano a capofitto su questa ghiotta occasione, lanciando articoli dai titoli ottimistici:

    Donald Trump becoming president ‘is the perfect storm’ for huge UFO announcement

    Donald Trump’s presidency ‘perfect storm’ for UFO announcement ‘within weeks’

    ‘Huge UFO announcement expected’ after Donald Trump becomes US president

    Tutti questi articoli sono sospinti soltanto dalle riflessioni di Nick Pope, ormai frequente volto pubblico del panorama ufologico, colui che per molti anni è stato incaricato di analizzare i rapporti sugli UFO per il Ministero della Difesa britannico. Pope afferma che esiste una forte possibilità che Donald Trump rilasci informazioni straordinarie sugli UFO all’inizio del 2025, subito dopo il suo insediamento.

    Nel frattempo, tre giorni fa il giornalista Ross Coulthart nel suo consueto podcast / rubrica su Youtube, “Reality Check”, ha formulato alcune riflessioni proprio sulla possibilità che Trump riveli qualcosa sugli ufo (circa verso la fine del video, dal minuto 20 / 25 in poi).

    Le recenti riflessioni di Ross Coulthart sul possibile ruolo di Trump nella disclosure sugli Ufo.

    Coulthart è più cauto, perché ritiene che Trump sarà molto più guardingo che in passato su possibili errori e grossolani passi falsi in materia di sicurezza nazionale. Dunque, secondo il giornalista, anche se Trump è stato indubbiamente informato sulla realtà degli uap, ciò che egli potrebbe rivelare sarà comunque controllato dalle esigenze poste dall’intelligence.

    Indipendentemente da questi commentatori, pur informati sulla questione degli ufo / uap, non c’è dubbio che la comunità ufologica nutra forti aspettative che Trump possa essere il “presidente della rivelazione aliena”.

    Se Donald Trump manterrà le promesse e svelerà almeno alcuni nuovi materiali e filmati sugli UFO, potremmo trovarci finalmente a una svolta nel dibattito pubblico sui fenomeni aerei non identificati.

  • Nuova udienza sugli Ufo il 13 novembre. Testimonia l’ex ammiraglio Tim Gallaudet

    Nuova udienza sugli Ufo il 13 novembre. Testimonia l’ex ammiraglio Tim Gallaudet

    Il prossimo 13 novembre 2024 ci sarà una nuova udienza al Congresso americano sugli Uap, a noi meglio noti come Ufo. Sappiamo anche qualcosa in merito ai possibili testimoni: almeno uno di essi sarà un ex veterano della marina, l’ex contrammiraglio Tim Gallaudet. Si tratta di una persona molto informata sul tema, testimone di avvistamenti in ambito militare, che ha parlato spesso in pubblico sul tema della necessità di indagare anche gli oggetti non identificati sottomarini.

    Le dichiarazioni della repubblicana Mace

    A dare la notizia della presenza di Gallaudet tra i testimoni è stata la parlamentare repubblicana Nancy Mace, che presiede la Sottocommissione per la sicurezza informatica, l’IT e l’innovazione governativa del comitato di sorveglianza.

    Intervistata dall’autore del podcast “Ask a Pol” che chiedeva se ci fosse «Qualche aggiornamento pubblico su chi saranno i testimoni all’udienza pubblica dell’UAP del 13 novembre che presiederai?», la Mace ha risposto: «Vorrei avere un veterano militare. Penso che sia importante avere più che semplici accademici. Ho bisogno di persone che magari abbiano visto qualcosa e possano dirci qualcosa».

    Ha poi aggiunto che le persone chiamate a riferire al Congresso potranno essere di diversa provenienza: «[…] i testimoni saranno diversi e porteranno sul tavolo informazioni diverse».

    Potremo aspettarci dunque anche altri testimoni, oltre all’ex ufficiale di marina.

    Chi è Tim Gallaudet

    L’ex contrammiraglio ha confermato sul social X la sua presenza all’udienza del 13 novembre. Ha ritwittato almeno un paio di post che rilanciano la notizia dell’udienza aggiungendo i suoi commenti:

    «Non vedo l’ora di testimoniare su questo!”

    «Non vedo l’ora di contribuire ad un’altra storica udienza sugli UAP»

    Ma – soprattutto per chi non avesse seguito le interviste sui canali youtube e i diversi podcast emersi negli ultimi tempi a tema uap/ufo – chi è Tim Gallaudet?

    Come ben riporta la pagina di Wikipedia a lui dedicata:

    «Timothy Cole Gallaudet è un oceanografo americano e contrammiraglio in pensione della Marina degli Stati Uniti. Gallaudet ha lavorato per il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti come sottosegretario al commercio per gli oceani e l’atmosfera e amministratore ad interim della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).

    […] Gallaudet è un membro di spicco della comunità UFO. Afferma di aver visto filmati di fenomeni anomali non identificati (UAP) e oggetti sommersi non identificati (USO) mentre era in servizio attivo nella Marina degli Stati Uniti, e ha espresso sostegno alle affermazioni dell’informatore di David Grusch al Congresso degli Stati Uniti, chiedendo la “de-stigmatizzazione” dell’argomento da parte della scienza, dei militari e del pubblico in generale.

    Fa parte del comitato consultivo di Americans for Safe Aerospace, che si descrive come “un’organizzazione no-profit guidata da piloti militari focalizzata sull’UAP”. È un ricercatore affiliato al progetto Galileo di Avi Loeb che cerca prove di artefatti tecnologici extraterrestri.»

    Informazioni sull’ex ufficiale si possono trovare sulla pagina a lui dedicata nel sito della US Navy, la marina americana.

    Tim Gallaudet in alcune interviste online

    Le recenti affermazioni del vice ammiraglio in pensione Tim Gallaudet sugli UFO hanno riscosso notevole apprezzamento, in particolare per l’alto profilo che egli porta al dibattito e per la serietà con cui affronta il tema.

    L’ex ufficiale e oceanografo della Marina ha sottolineato l’importanza di approfondire la ricerca scientifica sui fenomeni UAP (fenomeni aerei non identificati) anche in ambienti subacquei, evidenziando come tali fenomeni potrebbero avere connessioni con oggetti rilevati sotto la superficie marina, una prospettiva che amplia il campo di studio oltre lo spazio aereo.

    Le sue dichiarazioni, supportate dalla sua autorevolezza come figura scientifica e militare, indicano un crescente interesse per indagini formali sugli UAP da parte di esperti di alto livello, contribuendo a legittimare il fenomeno agli occhi del pubblico e della comunità scientifica.

    Egli ha più volte messo in guardia il pubblico infatti sugli USO (unidentified submerged objects), oggetti sottomarini non identificati, affermando che rappresentano una “vera minaccia” per la sicurezza marittima internazionale.

    Gallaudet, collaborando con la Sol Foundation, un think tank di personalità di spicco nella ricerca sugli ufo, ha affermato che gli oggetti sommergibili non identificati necessitano di attenzione urgente.

    Riportiamo qui un estratto dall’intervista a Gallaudet fatta dal giornalista Ross Coulthart, in cui l’ex ufficiale commentava le affermazioni di un altro importante testimone, l’uomo dell’intelligence David Grusch:

    intervista a Gallaudet fatta dal giornalista Ross Coulthart

    La disclosure «non si fermerà»

    L’emittente Americana NBC News ha rilanciato la notizia dell’udienza sugli uap a novembre e ha intervistato per l’occasione – come spesso accade – il giornalista Jeremy Corbell:

    Americana NBC News ha rilanciato la notizia dell’udienza sugli uap

    Corbell ribadisce con una certa enfasi che la rivelazione dei segreti sugli ufo andrà avanti, «in un modo o nell’altro», e la repubblicana Mace è determinata a proseguire.

    C’erano state voci infatti di un possibile stop e un insabbiamento anche di queste udienze pubbliche.

    Ma a quanto pare non è così, e almeno un gruppo di politici nel Congresso continua per fortuna a portare avanti il tema degli Uap.

    L’udienza del 13 novembre arriverà in un momento caldissimo per la politica USA, appena dopo le elezioni Presidenziali del 5 novembre.

    Il prossimo Presidente degli Stati Uniti non potrà esimersi dall’affrontare il problema degli ufo, sia sul versante della sicurezza aerea e nazionale, sia su quello della comunicazione e della trasparenza verso il pubblico.

  • C’è una «base aliena» nell’Oceano Pacifico. La portaerei USS Nimitz lì per monitorarli

    C’è una «base aliena» nell’Oceano Pacifico. La portaerei USS Nimitz lì per monitorarli

    Presso l’isola di Guadalupe, nelle profondità dell’Oceano Pacifico, ci sarebbe un significativo traffico di oggetti volanti non identificati. In particolare, una base aliena avrebbe la sua sede proprio laggiù. La portaerei nucleare USS Nimitz li ha osservati. A rivelarlo è stato Danny Sheehan, avvocato, non estraneo alle vicende riguardanti gli ufo (o uap) perché si è occupato di assistere molti testimoni di questi ultimi anni che sono usciti allo scoperto con rivelazioni importanti.

    Una fonte vicina ai grandi testimoni sugli ufo

    Un’isola al largo delle coste ovest del continente nord americano. Una delle maggiori portaerei nucleari degli Stati Uniti. E un traffico di oggetti volanti – centinaia – osservati con mezzi nucleari navali e sottomarini. Queste sono le premesse straordinarie alle rivelazioni fatte di recente da Daniel Sheehan.

    Avvocato, con una lunga carriera spesa soprattutto su casi di natura politica e militare, Daniel (Danny) Sheehan è anche un grande sostenitore della causa ufologica.

    Come ben sintetizza il sito LADBible, infatti: Sheehan «collabora da tempo con il The Disclosure Project, un’organizzazione fondata più di 30 anni fa che ha lo scopo di rivelare pubblicamente la presunta conoscenza da parte del governo degli Stati Uniti di oggetti volanti non identificati – noti anche come Unidentified Anomalous Phenomena (UAP) – nonché prove di vita extraterrestre e persino la conoscenza della tecnologia avanzata proveniente da altre parti dell’universo. Negli ultimi anni, ciò ha portato il Congresso degli Stati Uniti ad ascoltare ex ufficiali dell’intelligence che affermano che il governo del paese è in possesso di UFO e di corpi non umani.»

    Daniel Sheehan è stato consulente di personaggi che hanno contribuito in modi significativi alla ricerca sul fenomeno ufo e sulle potenziali presenze aliene: Wikipedia riporta che ha assistito lo psichiatra dell’Università di Harvard John E. Mack (colui che ha indagato il fenomeno delle abduzioni), e rappresenta inoltre Luis Elizondo, l’ex direttore dell’Advanced Aerospace Threat Identification Program.

    L’isola di Guadalupe

    Immagini satellitari dell’Isola di Guadalupe, tratte dalla NASA World Wind. Fonte Wikipedia.

    Secondo quanto riporta Wikipedia, l’isola di Guadalupe è un’isola vulcanica situata nell’Oceano Pacifico, a 241 chilometri al largo della costa occidentale della penisola messicana della Bassa California. I suoi vulcani sono estinti o dormienti.

    In quanto a giurisdizione, appartiene al Messico.

    Riguardo alle dimensioni, invece, “L’isola misura 35 chilometri da nord a sud e fino a 9,5 chilometri da est a ovest, con un’area totale di 243.988 km2. Presenta una catena di alte creste montuose vulcaniche che raggiungono un’altezza di 1.298 metri”.

    Costa sud-orientale dell'isola di Guadalupe, in Messico. Foto da Wikipedia.
    Costa sud-orientale dell’isola di Guadalupe, in Messico. Fonte: Wikipedia.

    È popolata da pochissimi abitanti. L’ultimo censimento del 2010 ne registrava poco più di 200, ma si stima che la popolazione sia molto diminuita negli anni recenti, ed attualmente sia inferiore ai 150 residenti.

    Ad oggi l’isola è un luogo di turismo, ricco di biodiversità, con abbondante fauna terrestre e marina. I più avventurosi si immergono in gabbie per osservare da vicino gli squali bianchi.

    «C’è una base laggiù»

    Sheehan ha parlato della base aliena sottomarina durante una presentazione tenuta a nome del New Paradigm Institute, organizzazione da lui fondata che ha come obiettivo “una disclosure piena e responsabile sugli ufo”.

    Le sue affermazioni sono degne di attenzione perché si collegano a uno degli avvistamenti più noti degli ultimi decenni: quello (o meglio quelli) che hanno coinvolto la portaerei USS Nimitz, assieme ad altre navi e sottomarini della flotta.

    Quegli avvistamenti sono stati decisivi per giungere a una prima divulgazione pubblica degli incontri ravvicinati – da parte dei piloti della marina – con gli ufo: pensiamo al caso dell’oggetto “tic tac” visto dal pilota David Fravor, e altri avvistamenti con oggetti dalle capacità di volo straordinarie.

    Gli articoli del NYTimes e i video rilasciati dal Pentagono nel 2017 riguardano proprio quegli incontri ravvicinati con gli uap, registrati anche dalla USS Nimitz nei pressi dell’isola indicata da Sheehan.

    “I piloti della Marina descrivono incontri con gli UFO”. Lo speciale della trasmissione 60Minutes andato in onda nel 2021.

    L’avvocato Sheehan, riporta anche il DailyStar, avrebbe detto: «Queste diverse specie hanno basi qui sul nostro pianeta, in remote regioni montuose dove sono lontane da tutte le osservazioni umane, e in modo molto notevole sotto i fondali marini del nostro pianeta».

    Ha poi specificato che «c’è una di queste basi appena al largo … a sud di Los Angeles in California, al largo di un posto chiamato Guadalupe Island – o Isla Guadalupe. La USS Nimitz è stata posizionata lì per monitorarli, e hanno monitorato oltre 100 di questi UFO che andavano e venivano, scendevano dallo spazio e andavano sott’acqua in quel punto».

    Il luogo è stato monitorato anche dai sottomarini nucleari uniti al gruppo della USS Nimitz. «Lo hanno analizzato e sappiamo che c’è una base laggiù», ha dichiarato Sheehan.

  • “Immaculate Constellation”: rivelato il nome di un progetto della CIA sugli UFO

    “Immaculate Constellation”: rivelato il nome di un progetto della CIA sugli UFO

    L’ennesima conferma dell’interesse americano verso gli ufo, anche noti come uap, arriva da un testimone anonimo che si confida al giornalista Michael Shellenberger. Le sue affermazioni ricevono conferme anche da altre fonti. In attesa dell’udienza pubblica sugli ufo del 13 novembre, il discorso pubblico sugli ufo si fa più aperto – almeno negli Stati Uniti.

    In questi giorni sono emerse alcune nuove rivelazioni dall’America, da parte di testimoni e giornalisti, riguardo ai programmi di intelligence di recupero di ufo e materiali biologici di origine non terrestre.

    Sono piccoli-grandi ulteriori pezzetti del puzzle ufologico che vanno a comporsi, in attesa della nuova udienza al Parlamento Usa, che si dovrebbe tenere il prossimo 13 novembre 2024.

    Spunta il nome di un altro programma “secretato”: Immaculate Constellation

    Tra le novità più interessanti, è emerso il nome di un ulteriore programma-ombra – l’ennesimo – di “crash retrieval”, vale a dire di recupero di ufo (o uap). A rivelarlo è una fonte per ora anonima che si è confidata al giornalista americano Michael Shellenberger, della testata online Public.

    Il dato avrebbe relativamente poco peso di per sé, data la fonte anonima, se non fosse che, in questi giorni, altri personaggi pubblici hanno confermato l’esistenza di quel programma, il cui nome ha un qualcosa di poetico e fascinoso: Immaculate Constellation.

    Sembra, a quanto riportato dalla fonte, che il progetto in questione abbia preso avvio circa dal 2017, cioè proprio quando il New York Times ha dato spazio alle inchieste sugli avvistamenti di uap da parte dei piloti della marina, riaprendo di fatto in grande stile la discussione di questi ultimi anni sul tema ufologico.

    Tramite i giornalisti americani che da sempre seguono queste vicende, sappiamo che altre voci hanno confermato l’esistenza di quel programma, che rimane tuttavia uno degli Special Access Program, ai quali in genere i membri eletti governativi sono tenuti all’oscuro, essendo materia esclusiva di ristretti corpi speciali e servizi segreti.

    Vedremo se l’udienza pubblica prevista, sembra, per il 13 novembre prossimo, porterà alla luce il testimone anonimo o altri soggetti che possano fornire ulteriori dati.

    I parlamentari americani si sbilanciano di più sul tema ufologico

    Fa sempre un certo effetto sentire pronunciare pubblicamente, da membri di un parlamento di una delle maggiori potenze mondiali, frasi che fino a ieri sembravano pura fantascienza.

    Sulla scia di quanto emerso appunto grazie alla testimonianza anonima citata poco fa, tali conferme aiutano a completare il quadro, che sta diventando ogni giorno sempre più entusiasmante.

    È questo il caso di una recente intervista a un membro del Congresso, Matt Gaetz, intervistato nel podcast “The Benny Show”.

    Gaetz, interrogato sugli ufo, ha dichiarato: «Beh, ogni giorno veniamo a conoscenza di cose nuove», e ha poi proseguito dicendo che è ormai «di pubblico dominio che la CIA abbia un programma riguardo al recupero di ufo [craft recovery]. Non è più un dubbio. Da qui probabilmente bisognerebbe cominciare: il recupero di oggetti volanti, e i reperti biologici che sono stati recuperati da questi oggetti».

    Il membro del Congresso ha affermato quindi di ritenere che sia meglio «diffondere» queste informazioni, e che il bene dei cittadini non si ottempera tenendo segrete queste cose.

  • Sfere metalliche in cielo: che cosa sono?

    Sfere metalliche in cielo: che cosa sono?

    Misteriosi oggetti volanti di forma sferica, dall’aspetto metallico e lucente, sono stati osservati nei cieli di tutto il mondo. Talvolta queste sfere assumono l’aspetto di globi luminosi dalla luce intensa.

    Si muovono in formazione, creando figure a triangolo che sembrano misurare o “triangolare” qualcosa, forse un bersaglio, forse un obiettivo per loro rilevante. Assieme ad esse, se ne vedono altre viaggiare singolarmente, alcune a livello del terreno altre più in alto.

    Filmato della CBS News: video di misteriose sfere luminose che fluttuano sopra New York City, 2010. Fonte: Youtube.

    Sembra fantascienza, ma è ciò che avviene nella realtà. E non è un fenomeno recente. Sono state osservate in tutto il mondo. Il Pentagono, nell’aprile del 2023, ha rilasciato persino un video di una di queste sfere osservata in Medio Oriente, dichiarando la natura non identificata di quell’oggetto.

    In questo articolo:

    Ad oggi non si sa che cosa siano, chi le abbia costruite e quali siano le loro finalità. Ci sono soltanto delle ipotesi, formulate per lo più da ricercatori indipendenti.

    Tutte queste misteriose sfere sembrano non obbedire alle leggi della fisica a noi note: hanno infatti accelerazione istantanea, sono capaci di fermarsi in cielo e poi ripartire, le loro traiettorie sono agili. Nessuna superficie alare, nessuno scarico di gas o propellente.

    Ne sono stati osservati esemplari di vari dimensioni: da un diametro di circa 10 cm fino a sfere di circa 3 metri. Sono oggetti che semplicemente non dovrebbero esserci, non dovrebbero stare così a mezz’aria. Eppure ci sono.

    Talvolta avvistate in contemporanea ad altri oggetti non identificati di altra forma, le sfere metalliche sono un esempio di quanto siano variabili nel loro aspetto gli ufo (o “uap” secondo la nuova denominazione in uso negli Stati Uniti).

    In questo Approfondimento, abbiamo raccolto alcune delle principali informazioni sulle misteriose sfere metalliche nei cieli.

    Il video reso noto dal Pentagono

    Una di queste sfere è stata filmata in Medio Oriente, in una non ben specificata località di un teatro di azioni militari, e il video è stato declassificato e rilasciato in via ufficiale dal Pentagono.

    Il video è stato infatti reso pubblico durante l’audizione parlamentare del 9 aprile 2023, durante la quale la commissione Difesa del Senato Usa ha ricevuto gli aggiornamenti dell’agenzia AARO, l’unità della Difesa statunitense dedicata ai fenomeni non identificati (All-domain Anomaly Resolution Office). Tale oggetto è stato dichiarato come Non Identificato.

    Come riportato all’epoca anche dai giornali italiani, la risposta del Pentagono e del direttore dell’AARO di quel periodo, Sean Kirkpatrick, è stata ancora una volta piuttosto elusiva: “Il Pentagono – ha precisato Kirkpatrick – non ha prove scientifiche dell’attività di fenomeni che superino le leggi note della Fisica, ma è al lavoro per comprendere meglio il fenomeno Uap. La sigla indica tutto ciò che risulta non identificato sia in cielo che in terra che in acqua.”

    Il filmato riprende proprio uno di quegli oggetti di forma sferica, dall’aspetto metallico riflettente, senza superfici alari o scie riconducibili a sistemi di propulsione a reazione. È escluso che si tratti di un drone.

    Pochi mesi prima del rilascio di quel video, nel febbraio 2023, il giornalista americano Jeremy Corbell aveva divulgato una foto e un breve video di un oggetto del tutto simile.

    Foto rilasciata dal giornalista Jeremy Corbell di un oggetto di forma sferica filmato nel nord Iraq, oggetto noto come “Mosul Orb”.

    Il giornalista rivelò che l’oggetto era stato filmato nel nord dell’Iraq. Tale avvistamento è stato battezzato con il nome di “Mosul Orb“.

    Non è chiaro se il “Mosul Orb” e il video rilasciato ad aprile 2023 dal Pentagono riguardino il medesimo oggetto.

    Un fenomeno antico

    Le sfere metalliche nel cielo non sono un fenomeno recente. Se guardiamo in retrospettiva alla storia del Novecento, durante la Seconda Guerra Mondiale i piloti Alleati già riportavano avvistamenti di misteriose luci, da loro colloquialmente denominate “foo fighters”, che li seguivano durante le loro missioni in Europa e nel Pacifico. Questi oggetti, descritti come sfere luminose o globi metallici, si muovevano a velocità incredibili e manovravano in modo inspiegabile, lasciando i piloti sbalorditi.

    Ma se andiamo ancora più indietro nel tempo, troviamo resoconti e documenti storici molto interessanti, i quali fanno pensare che le sfere circolanti nei cieli siano molto più antiche di quanto si pensi.

    Per rimanere anche soltanto in epoca moderna, ripercorrendo la storia di alcuni secoli fa, troviamo in Europa il documento di un singolare evento avvenuto a Norimberga nel 1561.

    Il fatto, noto come “Fenomeno celeste di Norimberga del 1561” o anche come “battaglia celeste di Norimberga”, si svolse il 14 aprile del 1561, ed è documentato da una splendida illustrazione che correda un resoconto scritto, pubblicato in un articolo a stampa in quello stesso mese.

    Il fenomeno celeste sopra la città tedesca di Norimberga il 14 aprile 1561, come stampato in una notizia illustrata nello stesso mese. Fonte Wikipedia

    Il testo dell’articolo, qui riportato solo in parte, racconta:

    «La mattina del 14 aprile 1561, all’alba, tra le 4 e le 5, avvenne una terribile apparizione sul sole, e poi questa fu vista a Norimberga nella città, davanti alle porte e in campagna – da molti uomini e donne. Dapprima apparvero in mezzo al sole due archi semicircolari rosso sangue, proprio come la luna nel suo ultimo quarto. E nel sole, sopra e sotto e da entrambi i lati, il colore era sangue, c’era una palla rotonda di colore ferroso in parte opaco, in parte nero. Allo stesso modo c’erano su entrambi i lati e come un toro attorno al sole tali palle rosso sangue e altre palle in gran numero, circa tre in fila e quattro in un quadrato, anche alcune sole. […] e dentro le aste piccole e grandi c’erano tre, e anche quattro e più globi. Tutti questi cominciarono a litigare tra loro […] Inoltre i globi volarono avanti e indietro tra loro e combatterono con veemenza tra loro per più di un’ora. […] Qualunque cosa significhino questi segni, Dio solo lo sa. […]»

    Non si può escludere si sia trattato di qualche insolito e particolare fenomeno naturale, tuttavia il racconto è preciso, e gli uomini del passato non necessariamente erano osservatori peggiori di noi oggi. Anzi, è più probabile che fossero più attenti a ciò che capitava loro di vedere. L’abbondanza di dettagli nel racconto lo dimostra.

    Il fenomeno avvenuto a Norimberga è indicativo soprattutto per il fatto che, come riportato nello scritto e illustrato nel disegno, comparvero sfere e oggetti circolari disposti in strane “formazioni“ di tre o quattro sfere per volta.

    Il ricercatore Patrick Jackson ha scoperto uno schema ricorrente

    Patrick Jackson è un ricercatore indipendente di origini irlandesi. Di professione ingegnere delle telecomunicazioni, ha dedicato parte del suo tempo ad indagare a fondo il fenomeno delle sfere.

    Jackson si è interessato agli ufo soltanto dopo aver vissuto un’esperienza piuttosto strana: fuori da un pub osservò una strana figura incappucciata, ferma in un campo, una specie di monaco. All’improvviso, questa figura sparì, come smaterializzandosi. L’esperienza gli ha suggerito la possibilità che la nostra realtà sia molto più articolata di quanto si pensi. Da quel momento si è dedicato a indagare i fenomeni insoliti.

    I risultati del suo lavoro sulle sfere, esposti in un libro (“Quantum Paranormal”) e da lui più volte divulgati tramite interviste e post sui social network, sono molto interessanti e rivelano aspetti del fenomeno che aprono a diverse possibili ipotesi.

    Egli è attivo su X / Twitter dove spesso posta video di altri utenti che gli portano all’attenzione avvistamenti da loro registrati. Sono testimonianze di cittadini da tutto il mondo, che filmano o fotografano sfere metalliche e sfere luminose in cielo.

    Jackson ha elaborato una teoria, fondata su numerose osservazioni, diverse delle quali condotte da egli stesso con strumenti di rilevazione di emissioni elettromagnetiche, una teoria che andremo ora a esporre nel dettaglio.

    Sfere metalliche negli edifici abbandonati

    Innanzitutto, le sfere non si muovono soltanto in cielo a medie o alte altitudini. Ce ne sono altre che occupano edifici e seminterrati. Si tratta sempre di oggetti delle dimensioni modeste, con un raggio di poche decine di centimetri, paragonabili a una palla da baseball fino alle dimensioni di un pallone da calcio.

    Tipicamente, prediligono edifici abbandonati o disabitati. Non è infrequente che le case considerate “infestate dai fantasmi” dalla popolazione locale dei paesi e dei centri abitati, siano in realtà luoghi dove agiscono proprio le sfere di quel tipo.

    Ciò che Patrick Jackson ha scoperto, infatti, è che le sfere negli edifici, che lui ha definito “sfere di tipo 3”, fluttuando e muovendosi nell’aria, sono responsabili di rumori improvvisi che spaventano terribilmente gli avventori delle case abbandonate.

    Gli anglosassoni nel linguaggio comune hanno elaborato tutta un’iconografia del fantastico per parlare di tali fenomeni sinistri nelle case “stregate”: bene, i famosi “poltergeist”, altro non sarebbero secondo Jackson che le sfere di tipo 3 in azione.

    C’è una finalità pratica, da parte delle sfere, sostiene Jackson, dietro l’apparente volontà di terrorizzare i passanti. Le sfere infatti non sarebbero altro che uno snodo di una presunta rete di comunicazione, o di segnalazione, che trasmette “dati” da o verso altre sfere, tipicamente verso quelle che fluttuano in cielo e che si vedono muoversi singolarmente o in formazione a triangolo.

    Jackson sostiene di aver rilevato significativi picchi di attività elettromagnetica, con i suoi strumenti, dove operano queste sfere di tipo 3 negli edifici.

    I misteriosi oggetti allora sembra che vogliano spaventare le persone a fin di bene: per allontanarle quando le trasmissioni in cui sono impegnate generano scariche di radiazioni potenzialmente pericolose per l’uomo.

    Sfere di tipo 1, tipo 2 e tipo 3

    Il ricercatore irlandese ha il merito di avere individuato uno schema, un pattern, e questo gli è stato riconosciuto pubblicamente, online, da scienziati di professione, tra i quali Garry Nolan, immunologo, scienziato dell’università di Stanford che collabora da decenni con la CIA sul tema ufo. Il riconoscimento di Nolan è molto significativo.

    Le sfere di tipo 3 individuate negli edifici “trasmetterebbero” a sfere di tipo 2, che si osservano in cielo. A loro volta queste sfere di tipo 2 fanno da tramite e passano “l’informazione” alle sfere di tipo 1: quelle che si muovono in formazione triangolare, e che in numerosi video postati da utenti di ogni parte del mondo si vedono muoversi in modo sincrono e descrivere ampi triangoli in cielo.

    Immagine postata da Patrick Jackson sul suo profilo X / Twitter. Fonte: Patrick Jackson, profilo su X

    Jackson ha elaborato un diagramma che si può vedere sul suo profilo x / Twitter che sintetizza la disposizione dei tre tipi di sfere:

    Fonte: Patrick Jackson, su X

    Ciò che anche Nolan ha fatto notare al ricercatore, oltre ai complimenti, è che però occorrerebbe più prudenza e più dati per poter affermare con sicurezza qualcosa sulle motivazioni, intenzioni e scopi di quegli oggetti.

    Jackson infatti salta ad alcune conclusioni riguardo al comportamento delle sfere, che necessiterebbero però di prove ulteriori. In sintesi, egli sostiene che si tratti di un sistema di intercettazione e protezione planetario dalle “minacce”.

    In particolare, quando le sfere si dispongono a triangolo, con una quarta sfera di tipo 2 posta a una certa distanza, è il segno che la formazione a triangolo ha individuato un “bersaglio”, afferma Jacskon.

    Non è chiaro che tipo di comunicazione e di attività avvenga tra le sfere di tipo 1, 2 e 3. Inoltre, se costituiscono un sistema di difesa, da che cosa devono difendersi, o chi stanno difendendo? Sono forse una specie di sistema di protezione del pianeta Terra? E quale civiltà le avrebbe costruite?

    Tutti questi interrogativi sono doverosi, ognuno è carico di significati esistenziali e scientifici epocali. Qualsiasi risposta che riuscissimo a stabilire sulla natura delle sfere dall’aspetto metallico aprirebbe probabilmente nuovi capitoli della storia umana.

    Sfere luminose: sono la stessa cosa?

    È frequente leggere di avvistamenti di ufo che si presentano come punti luminosi, globi di luce o altre simili configurazioni. Posto che non si tratti di avvistamenti di fenomeni naturali o tecnologici terrestri interpretati in modo erroneo, sorgono alcuni interrogativi.

    In particolare, il manifestarsi delle sfere sotto forma luminosa ha qualcosa a che fare cone le sfere dall’apparenza lucente e metallica? Patrick Jackson afferma che si tratta delle stesse medesime sfere.

    Molte volte le formazioni di tre oggetti metallici (sfere di tipo 1 secondo Jackson) o anche di singoli oggetti (sfere di tipo 2 e 3) sono state osservate emettere una forte luminosità.

    Del resto, anche in forma luminosa esse si comportano in modo analogo: sono state filmate sia in formazione triangolare sia isolate in forma singola.

    Esempio di un video postato da un utente X / Twitter, che ritrae sfere luminose disposte secondo lo schema individuato da Patrick Jackson. Testimonianze di questo tipo sono numerose e provengono da tutto il mondo.

    Non è chiaro perché talvolta si manifestino con aspetto metallico, e talvolta con l’aspetto di globi luminosi dalla luce molto intensa.

    Dal punto di vista fisico, l’emissione di luce è correlata all’emissione di energia. Possiamo ipotizzare le teorie più varie al riguardo, come un intensificarsi delle loro attività di “comunicazione”, di “trasmissione”, o “rilevamento”, correlate al loro “accendersi”, ma si tratta comunque di pure speculazioni.

    Che cosa NON sono

    È bene fare chiarezza riguardo al linguaggio che utilizziamo per parlare di questi fenomeni. In inglese il termine “orb” si traduce come “un oggetto o una forma di tipo sferico”.

    L’esempio tipico che abbiamo portato è l’oggetto sferico filmato dai militari americani, noto alle cronache come “Mosul Orb”.

    Quando ci spostiamo invece nel contesto italiano, il termine “orb” viene talvolta utilizzato pari pari, non tradotto, da chi tratta i temi del paranormale e dell’occulto, per riferirsi a fantomatici oggetti luminosi che compaiono nelle fotografie scattate al buio.

    Chiariamo subito che qui, in questo articolo e sito, non ci occupiamo di quest’ultimo caso. Non stiamo dunque parlando di fenomeni dalla spiegazione abbastanza ovvia come quelli che appunto spesso sono definiti “orbs” in italiano, e che si notano scattando una foto con il flash di notte o in un ambiente buio: quelle sono semplicemente macchie sfocate che vengono impresse sulla pellicola o sul sensore di una fotocamera digitale. È pulviscolo atmosferico che, illuminato dalla luce del flash e fuori fuoco rispetto al resto dell’inquadratura, viene registrato sul sensore come l’immagine evanescente di un disco semitrasparente e traslucido.

    Al contrario, il fenomeno delle sfere metalliche in cielo è stato osservato – non solo visivamente – da molti testimoni, ma anche registrato da sensori diversi, con tecniche e frequenze molteplici, in più luoghi del mondo. C’è dunque una quantità di dati consistente al riguardo. Non si tratta dunque di “mosche davanti all’obiettivo”.

    Non sono nemmeno palloni. I palloni sonda per lo studio dei fenomeni atmosferici e meteorologici, così come eventuali palloni gonfiabili che fluttuano nel cielo, magari perché andati perduti, si comportano in maniera molto diversa. Sono infatti spostati banalmente dai venti, hanno movimenti passivi, mentre le sfere metalliche al centro del nostro articolo possiedono alcune caratteristiche osservabili eccezionali rispetto alla norma degli oggetti volanti di fabbricazione umana (aspetti eccezionali come accelerazione istantanea, lunghi tempi di “volo stazionario”, e così via…).

    Un invito per il mondo scientifico

    Quelle misteriose sfere dall’aspetto metallico circolano nei cieli sfidando il nostro senso comune. Non si conosce la loro origine, chi le abbia fatte, quale sia il loro scopo.

    Il loro moto presuppone non solo un ingente dispendio energetico che deve essere in qualche modo sostenuto da forze e sistemi di propulsione non convenzionali, ma solleva anche l’interrogativo della fonte del loro controllo intelligente.

    L’auspicio è che il mondo scientifico cominci, con curiosità e coraggio, a interessarsi a questi fenomeni.

    È la nuova frontiera della conoscenza, ed è qui tra noi: una tecnologia di cui non sappiamo i meccanismi, l’origine e le finalità.

    Ogni contributo a risolvere questo mistero sarà prezioso.

  • Foto dell’oggetto non identificato abbattuto sullo Yukon nel 2023

    Foto dell’oggetto non identificato abbattuto sullo Yukon nel 2023

    Il network canadese CTVNews ha ottenuto una foto dell’oggetto non identificato abbattuto nel febbraio 2023 sopra i cieli dello Yukon. La foto – per la precisione una scansione di una fotocopia – è di qualità molto bassa, tanto da rendere difficile decifrare la natura dell’oggetto misterioso.

    Fonte: CTVNews.ca. Didascalia originale: “CTVNews.ca has obtained an image of the unidentified object shot down over Canada’s Yukon territory in February 2023. (Department of National Defence via Access to Information Request)”.

    I fatti del febbraio 2023

    Era l’11 febbraio 2023 quando un aereo da caccia F-22 statunitense abbatté l’oggetto volante che era da dopo entrato nello spazio aereo canadese. L’area corrispondeva al territorio dello Yukon, al confine con l’Alaska.

    Per chi non ha seguito in quel periodo le cronache, c’era stato un gran fermento nei cieli del Nord America. L’oggetto abbattuto infatti era soltanto uno dei tre oggetti non identificati intercettati e poi fatti esplodere quel mese.

    Poco prima di essi, si era verificata l’incursione aerea più eclatante dei tempi recenti sul territorio USA, con l’abbattimento di un apparente pallone di sorveglianza cinese, avvenuto il 4 febbraio 2023.

    Soltanto di quel pallone di origine cinese, che venne avvistato e fotografato anche dalla popolazione, sono stati recuperati i rottami in mare, in seguito all’abbattimento.

    Per gli altri oggetti, tra cui quello fermato sopra lo Yukon l’11 febbraio, le autorità avevano rinunciato a recuperare i detriti, citando il terreno difficile e le condizioni meteo avverse, tant’é che le operazioni di recupero furono annullate pochi giorni dopo, il 17 febbraio 2023.

    Allora il Presidente Biden aveva minimizzato l’evento, nonostante in realtà si trattasse di un clamoroso e ripetuto caso di violazione dello spazio aereo, oltre che di mancata intercettazione da parte dell’aviazione.

    Il Presidente disse che “i tre oggetti probabilmente non rappresentavano una minaccia ed erano probabilmente palloni privati o di ricerca”.

    L’immagine e le ipotesi sulla natura dell’oggetto

    L’imagine è stata rilasciata in seguito ad una richiesta formale di libertà di informazione. Assieme ad essa, la stampa canadese ha ricevuto alcune pagine di documenti con molte parti oscurate.

    Attraverso quei documenti si comprende che l’immagine era stata originariamente approvata per la divulgazione pubblica pochi giorni dopo l’incidente, salvo poi ricevere uno stop.

    Infatti, un funzionario del reparto di pubbliche relazioni aveva espresso delle preoccupazioni sul fatto che il rilascio dell’immagine avrebbe potuto creare “più domande” e più “confusione” che chiarimenti.

    Sempre tra i documenti rilasciati ci sono parti di un’email inviata da un generale Canadese, che riporta la descrizione visuale dell’oggetto abbattuto sullo Yukon: visivamente appare come “un oggetto cilindrico. Il quarto superiore è metallico, il resto bianco. Un cavo lungo 20 piedi pende sotto con un pacco di qualche tipo sospeso ad esso.”

    Il sito CTVNews scrive inoltre che “L’immagine sembra essere stata scattata da un aereo sottostante, anche se ciò non è stato confermato.”

    Possibili somiglianze con un Ufo avvistato in Corea del Sud

    Dopo la pubblicazione della fotografia, su X / Twitter qualche utente ha notato una possibile somiglianza con un altro strano oggetto, osservato e filmato in volo nel cielo della Corea del Sud nel 2012.

    Questo il post del canale “Challenge Reality” @CHLNG_Reality:

    Notevole in particolare il video dell’ufo del 2012, incluso nel post su X / Twitter di Challenge Reality (di cui però non è chiara la provenienza e l’autore del filmato):

    https://twitter.com/CHLNG_Reality/status/1838702374212493543/video/3

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