Dopo le elezioni presidenziali ci sarà una nuova udienza sugli UFO al Senato americano, ma recentemente la legge Schumer a tutela dei potenziali testimoni non è stata approvata.
Il Comitato per le Forze Armate del Senato degli Stati Uniti prevede di tenere un’udienza sugli UFO dopo le elezioni presidenziali di novembre. La notizia è stata confermata dall’ufficio della senatrice Kirsten Gillibrand ai media statunitensi.
Nel frattempo, si è appreso che anche quest’anno la legge proposta dai senatori Mike Rounds e Chuck Schumer non è stata approvata. In particolare, il provvedimento è stato escluso dal pacchetto di norme del National Defense Authorization Act for Fiscal Year 2025 (NDAA FY 2025).
Quella legge avrebbe garantito l’immunità ai testimoni governativi che avessero deposto sui programmi segreti di retroingegneria e di recupero di oggetti volanti non identificati.
Un passo avanti, e un passo indietro
Se l’annuncio della senatrice è un’indicazione del significativo interesse da parte della politica statunitense sugli UAP / UFO, d’altra parte il respingimento della legge sulla protezione dei testimoni ribadisce la difficoltà nel portare avanti in maniera unanime il discorso scottante sul tema delle intelligenze non umane sulla Terra.
La ragione più probabile del mancato sostegno alla legge potrebbe essere nuovamente la freddezza dell’amministrazione Biden sul tema ufologico. Da sempre il Presidente americano in carica ha mostrato scarsissimo interesse per l’emergente problema degli incontri ravvicinati e avvistamenti di oggetti volanti non identificati. La sua linea è sempre rimasta ambigua anche quando si sono verificati incidenti che potevano avere dirette ripercussioni sulla sicurezza nazionale.
Ricordiamo che durante il suo mandato si è verificato l’incidente diplomatico del pallone sonda cinese sul cielo americano, una vicende gestita in modo piuttosto approssimativo dall’amministrazione Biden, sia sul versante della comunicazione sia sul versante operativo. In concomitanza con quel pallone aerostatico, con finalità di probabile spionaggio, gli Stati Uniti avevano intercettato altri oggetti di natura non identificata – in quei casi i portavoce avevano comunque dichiarato alla stampa che non si trattava di palloni aerostatici.
Almeno un oggetto era stato abbattuto sui cieli dell’Alaska, e i resti non erano stati recuperati, stando alle dichiarazioni ufficiali.
Le reazioni all’una e all’altra questione
Alla comunità ufologica internazionale, e a tutti gli appassionati del tema, non resta che attendere che i governi degli stati del mondo prendano misure più efficaci di trasparenza e di studio del fenomeno ufo / uap.
Nel frattempo, si può soltanto contare su alcune personalità e alcuni gruppi che portano avanti pubblicamente il discorso.
“Per me è una priorità.» Ha dichiarato la senatrice Gillibrand, come riporta il giornale americano online The Hill. «Penso che sia molto importante continuare a rendere le cose disponibili al pubblico”, ha dichiarato la senatrice a inizi settembre, intervistata nel podcast “Ask a Pol” di Matt Laslo.
Gillibrand si aspetta «un rapporto sui progressi compiuti su quanti fenomeni aerei non identificati abbiamo valutato e analizzato» e auspica che l’ufficio preposto allo studio e alla raccolta di informazioni sugli uap, denominato AARO, «fornisca esempi di ciò che abbiamo identificato e dia esempi di ciò che non abbiamo identificato”.
Gillibrand presiede la sottocommissione del Comitato per i servizi armati del Senato sulle minacce e capacità emergenti. L’ufficio della senatrice ha confermato a The Hill, riporta il giornale, che l’udienza si terrà probabilmente a novembre appena dopo le elezioni presidenziali.
Sul mancato avanzamento dell’iniziativa legislativa
Non era del tutto imprevista questa nuova mancata approvazione. Su X / Twitter diverse voci si sono espresse criticamente contro quei rami dell’establishment politico che ancora una volta hanno sminuito il fenomeno uap / ufo.
Le pressioni tuttavia potrebbero essere arrivate da più in alto. Forti sono ancora le resistenze infatti in seno al comparto intelligence.
Lo stesso giornale americano riporta: «Liberation Times ha appreso che la CIA, attualmente alle prese con crescenti critiche per presunta disonestà riguardo ad incidenti sanitari anomali, insieme al Dipartimento della Difesa e al Dipartimento dell’Energia, ha costantemente aggirato il controllo democratico nel recupero di oggetti avanzati di origine sconosciuta.»
«Chissà come mai, gli ufo li vedono solo negli Stati Uniti…».
È una frase che si sente pronunciare spesso, soprattutto da chi è scettico nei confronti del fenomeno ufo. In questo approfondimento proviamo ad avanzare delle ipotesi sul perché di questa percezione.
Ci possono essere vari motivi di fondo: molti ritengono ad esempio che i test di nuove armi e tecnologie aeronautiche – un settore in cui indubbiamente gli USA sono molto attivi – possano fornire la spiegazione più ovvia degli avvistamenti. Altri probabilmente sono piuttosto disillusi, e si rifiutano di dare credito a ciò che proviene dai mass media americani.
È un peccato, perché il fenomeno ufo in realtà è antico ed è mondiale. Ci sono tanti aneddoti e tante testimonianze da ogni parte del pianeta, storie avvincenti, interessanti, che meritano attenzione.
Porteremo degli esempi di avvistamenti degli ultimi decenni – in particolare storie di avvistamenti non spiegabili in modo ordinario – riscontrati nei luoghi più diversi del mondo, per mostrare che siamo al cospetto di un evento che attraversa culture, confini e generazioni. Esso non si limita agli Stati Uniti d’America, e suscita interrogativi profondi su ciò che sappiamo (o crediamo di sapere) sul nostro universo.
Le origini statunitensi di una narrazione
Non ci sono molti dubbi: la moderna “narrazione ufologica”, quella che siamo abituati a conoscere attraverso giornali, TV, libri, film, eccetera, inizia negli Stati Uniti, nell’immediato dopoguerra.
Nonostante, infatti, gli avvistamenti di oggetti misteriosi nei cieli siano antichi quanto l’umanità, è dalla metà del Novecento che termini come “dischi volanti”, “ufo”, e affini, sono diventati parte del linguaggio comune.
All’origine di tutto questo dobbiamo individuare una particolare congiunzione di eventi e condizioni “favorevoli”.
Gli eventi sono stati molteplici. Primi fra tutti gli avvistamenti da parte di piloti alleati (del’USAF e della RAF) durane la II Guerra Mondiale. I piloti, tornati dalle missioni, parlavano di misteriosi oggetti volanti non identificati visti nei cieli europei e sul Pacifico. Spesso erano luci o globi luminosi che li seguivano per poi dileguarsi. Li chiamarono “foo fighters”, ispirandosi a un’espressione tratta dal fumetto Smokey Stover.
Interessanti testimonianze dei veterani che avvistarono foo-fighters, Intervista a un pilota della II Guerra Mondiale:
Oltre a questi resoconti, non possiamo dimenticare altri eventi specifici altamente significativi per la nascita dell’interesse ufologico contemporaneo: è il 1947 quando il pilota americano Kenneth Arnold segnala di aver visto nove oggetti volanti non identificati vicino al Monte Rainier, nello stato di Washington. Sempre nel 1947, vicino a Roswell nello stato americano del New Mexico, si sarebbe verificato lo schianto di un veicolo spaziale extraterrestre (un fatto immediatamente confermato dai militari americani, che dichiararono di aver recuperato un disco volante, poi altrettanto rapidamente smentito dagli stessi militari; finché di recente Luis Elizondo nel suo libro è tornato su Roswell, dichiarando che si era trattato proprio di un veicolo non terrestre a schiantarsi nel 1947).
Le condizioni favorevoli, a fronte di tutti questi eventi, sono stati gli sviluppi dei mezzi di comunicazione di massa occidentali, avvenuti proprio nel periodo del dopoguerra. La macchina mediatica statunitense si è affermata rapidamente come una potenza globale di diffusione – e di controllo – delle informazioni. La percezione, dal dopoguerra in poi, è che il centro e l’origine di molte novità – tecniche, tecnologiche, stili di vita, eccetera – fossero proprio gli USA.
Gli Stati Uniti, come principale attore geopolitico del blocco occidentale, hanno dunque da sempre influenzato profondamente il flusso di informazioni, sia in termini generali (per quanto riguarda le informazioni e le notizie di ordine quotidiano), sia di riflesso anche in merito alla narrazione sugli ufo.
La diffusione del cinema e della televisione americana, con tutti i film di fantascienza e anche i documentari e programmi di intrattenimento dedicati agli ufo, ha rafforzato questa percezione, facendo sembrare che gli Stati Uniti fossero il “centro” di tali fenomeni.
La difficoltà nel reperire informazioni altrove
Alla predominanza mediatica americana bisogna aggiungere altre ragioni, abbastanza facili da individuare, di ordine geopolitico e linguistico.
Ad esempio, la Russia ha una lunga storia di avvistamenti ufo, molti dei quali risalgono all’epoca sovietica. Durante il periodo della Guerra Fredda, tuttavia, il controllo rigoroso dell’informazione e il clima di segretezza hanno limitato la circolazione di queste notizie. Ancora oggi, a causa della nuova instabilità del contesto geopolitico, non possiamo dire di avere un dialogo migliore e aperto tra le varie nazioni del mondo.
Gli stati europei che fanno parte della NATO continuano a ricevere la maggior parte delle notizie dal versante occidentale del mondo. Non è forse colpa soltanto delle questioni storiche e politiche: l’inglese è la lingua franca ormai da diversi anni, i canali di diffusione sono ormai consolidati, e per semplicità si traduce da e verso l’inglese, consolidando quel tipo di network. Pensiamo a quante serie TV e film ci arrivano dall’America, e quanti invece dalla Russia o dalla Cina: praticamente nessuno.
Non è che le notizie dall’est del mondo non arrivino. Ma si tratta per lo più di grandi eventi, di cronaca macroscopica. Altre questioni – come gli oggetti volanti non identificati – sono considerate tradizionalmente marginali, ed è molto difficile perciò che arrivino dall’est o dal sud del mondo fino a noi.
Ci piacerebbe, invece, saperne di più proprio sulle cose non-ordinarie che la specie umana incontra nei continenti più lontani. Chissà quali e quanti avvistamenti ci sono stati in Oceania, in Cina, o anche soltanto in Giappone. Eppure, la barriera linguistico-culturale, e la probabile lentezza dell’informazione nel raggiungere certi luoghi, mantengono distanti tante storie di interesse ufologico.
Per la verità c’è stato qualche pioniere, ricordiamo dei video su youtube di singolari “documentaristi” occidentali recatisi in Russia, andati a intervistare, con l’aiuto di un interprete del posto, qualche anziano generale sovietico, qualche personaggio della burocrazia militare e dell’industria spaziale russa. Anche loro, nei cieli gelidi dell’URSS, hanno avuto la loro buona dose di incontri con oggetti di dubbia provenienza umana. Tuttavia quegli sforzi di informazione sono stati appunto poco sistematici, lasciati alla volonterosa quanto improvvisata iniziativa di entusiasti del settore.
Anche in Cina è probabile che siano stati numerosi gli avvistamenti, ma le notizie di questi fenomeni spesso rimangono circoscritte ai media locali e difficilmente arrivano alla ribalta internazionale, se non per eventi eccezionali. Ad esempio, nel 2010, l’avvistamento di un ufo che portò alla temporanea chiusura dell’aeroporto di Hangzhou fece notizia – in via eccezionale – a livello globale.
Non dovremmo stupirci perciò se gran parte delle informazioni sugli avvistamenti ufo in Asia, così come in Medio Oriente, Sud America o in Africa, non viene tradotta o diffusa al di fuori di quelle regioni, e ciò contribuisce alla nostra visione parziale del fenomeno.
Il fenomeno ufo è molto più ampio di quanto si pensi
Ciò che emerge da questa riflessione è che il fenomeno ufo è molto più vasto di quanto la maggior parte delle persone creda. Avvistamenti e testimonianze si verificano in tutto il globo, e per ampliare la prospettiva, abbiamo raccolto alcuni dei più rimarchevoli eventi e avvistamenti di interesse ufologico avvenuti in diverse nazioni del mondo. Una lista che non è assolutamente esaustiva, ma può essere un inizio di un approfondimento personale per conoscere altri punti di vista.
Ecco alcuni esempi clamorosi di avvistamenti ufo:
L’Incidente di Rendlesham Forest (Regno Unito, 1980) Uno degli avvistamenti più famosi in Europa è senza dubbio l’incidente di Rendlesham Forest, spesso definito “il Roswell britannico”. Nel dicembre 1980, diverse guardie della base militare USAF di Woodbridge, nel Suffolk, riportarono di aver visto luci strane nella vicina foresta di Rendlesham. Alcuni testimoni descrissero un oggetto triangolare metallico con strani simboli, atterrato nel bosco, poi decollato ad alta velocità. Il caso è straordinario per la qualità e la quantità dei testimoni militari coinvolti, e per la documentazione ufficiale successiva. Gli eventi, avvenuti nell’arco di due notti, sono stati oggetto di indagini formali e sono tra i casi ufo più studiati del Regno Unito. https://www.bbc.com/news/uk-england-suffolk-54649675
L’ondata di avvistamenti in Belgio (1989-1990) Tra il 1989 e il 1990, il Belgio fu teatro di una serie di avvistamenti ufo che coinvolsero migliaia di persone. Conosciuta come l’ondata belga, questa serie di eventi iniziò nel novembre 1989, quando diversi testimoni videro un grande oggetto triangolare con luci brillanti volare a bassa quota. Gli avvistamenti continuarono per mesi, e a un certo punto furono coinvolte le forze aeree belghe, che tentarono di intercettare gli oggetti senza successo. Uno degli aspetti più notevoli di questo caso è la conferma radar delle tracce di volo degli ufo, documentata dai militari. L’ondata belga rimane uno degli esempi più credibili e ben documentati di avvistamenti di massa in Europa.
Reportage giornalistico sull’ondata ufo belga
Il caso della scuola Ariel (Zimbabwe, 1994) Uno degli avvistamenti più sorprendenti è il caso della scuola Ariel, avvenuto nel settembre 1994 in Zimbabwe, in Africa. Circa 62 bambini della scuola Ariel, nella città di Ruwa, riferirono di aver visto uno o più oggetti volanti atterrare in un campo vicino durante la ricreazione. I bambini descrissero figure umanoidi che scesero dagli ufo e li osservarono, intrattenendo anche uno scambio di messaggi “telepatici”. Il caso è particolarmente degno di nota per la coerenza delle testimonianze dei bambini, che furono intervistati da personale medico ed esperti, tra i quali lo psichiatra John Mack, autore di grandi libri sul fenomeno dei rapimenti alieni. Rimangono una pietra miliare i video dei colloqui che John Mack ebbe con i bambini della scuola, poco tempo dopo l’evento dell’avvistamento.
Imperdibile: le interviste ai bambini della scuola Ariel, condotte dallo psichiatra John Mack
In Italia: i casi storici di Firenze (1954) e del pilota Cecconi (1979)
In Italia gli avvistamenti di ufo sono numerosi e ben documentati nel corso dei decenni. Uno degli episodi storici più straordinari è quello avvenuto il 27 ottobre 1954 a Firenze, quando migliaia di persone videro strani oggetti volanti sopra la città: durante una partita di calcio allo stadio Artemio Franchi, centinaia di spettatori notarono oggetti argentati volare sopra lo stadio, tanto che la partita fu sospesa per diversi minuti. In quel giorno, numerosi testimoni in tutta la città riferirono di aver visto strani oggetti nel cielo. Alcuni parlarono di un materiale filamentoso, simile a ragnatele, che cadeva dal cielo.
Sempre in Italia, un altro famoso avvistamento è il caso del maresciallo pilota Giancarlo Cecconi, avvenuto il 18 giugno 1979. Cecconi, pilota dell’Aeronautica Militare italiana, mentre era in volo su Treviso riuscì a scattare diverse fotografie di un oggetto cilindrico non identificato che si trovava vicino al suo aereo. L’oggetto volava in parallelo con lui per alcuni minuti prima di sparire improvvisamente. Le belle immagini scattate da Cecconi rimangono uno degli esempi più notevoli di un incontro aereo con un ufo.
L’incidente ufo di Teheran (1976) Nel 1976, un avvistamento ufo sopra Teheran, in Iran, coinvolse due aerei militari in una straordinaria esperienza di “incontro ravvicinato”. Il maggiore Parviz Jafari, allora pilota della forza aerea iraniana, fu inviato a intercettare un oggetto non identificato che apparve sui radar. Quando si avvicinò all’UFO, i suoi sistemi d’arma e comunicazione cessarono di funzionare, costringendolo ad allontanarsi. Il caso è stato documentato in modo dettagliato sia dalle autorità militari iraniane che da fonti statunitensi, ed è considerato uno degli avvistamenti ufo più credibili in ambito militare.
Il caso di Colares (Brasile, 1977) I fatti avvenuti in Brasile, nella località di Colares, nel 1977, hanno dei tratti inquietanti. Durante un periodo di intensi avvistamenti nell’area di Colares, molti residenti riferirono di aver visto oggetti luminosi che li colpivano con raggi di luce, causando ferite misteriose e sintomi fisici simili a ustioni. Le autorità locali, così come l’aeronautica brasiliana, indagarono il fenomeno, ma gli eventi rimangono inspiegati. Colares è uno dei rari casi in cui vi furono effetti fisici documentati sugli esseri umani.
L’ufo sul Costa Rica (1971) Nel 1971, durante un volo su una zona del Costa Rica per un progetto idroelettrico, l’aerofotografo Sergio Loaiza scattò una delle più celebri foto di un ufo. La foto, catturata a circa 3 mila metri di altezza, mostra un oggetto metallico a forma di disco che fluttua sotto l’aereo. L’oggetto venne notato solo dopo lo sviluppo della pellicola, e studi successivi non trovarono segni di manipolazione. L’immagine, mai smentita, è considerata tra le migliori prove visive di un avvistamento ufo.
Foto dell’ufo sul Costa Rica, diffusa su X / Twitter da Esteban Carranza.
Settembre è il mese dell’equinozio d’autunno. Aumentano le ore di buio. Una Superluna sarà occasione di osservazioni del nostro satellite, e ci sarà anche una modesta eclissi di luna tra il 17 e il 18.
A settembre il cielo riserva ottimi spettacoli per gli astrofili, con il vantaggio – in genere – di sere dal clima mite. La maestosa costellazione di Andromeda, con la Galassia di Andromeda che nel catalogo di Messier è identificata dalla sigla M31, è una delle protagoniste del cielo. Facile da osservare anche con un binocolo di buona luminosità, e visibile ad occhio nudo come una stella sfocata.
Vediamo alcuni degli eventi astronomici più significativi del mese.
Ci avviamo al passaggio verso la stagione autunnale, e l’equinozio d’autunno, il giorno 22 settembre, ci rammenta che le giornate si accorciano sempre più. A fine mese avremo circa un’ora e venti minuti in meno di luce rispetto a inizio mese. E già adesso – tra fine agosto e inizi di settembre – fa buio presto per le latitudini medie come quelle italiane.
Gli orari di alba e tramonto del Sole: 1 settembre: il sole sorge alle 6.38; tramonta alle 19.45 15 settembre: il sole sorge alle 6.52; tramonta alle 19.21 30 settembre: il sole sorge alle 7.08; tramonta alle 18.55
Luna
I dati astronomici ci dicono che tra il 17 e 18 settembre, a tarda ora, o se vogliamo verso il mattino del 18 (con picco alle ore 4,44) ci sarà un’eclissi parziale di luna. Per la verità la magnitudine dell’ombra è piuttosto bassa, attorno allo 0,08. Ciò significa un’eclissi davvero modesta (con magnitudine 1 si avrebbe eclissi totale, dunque uno “zero virgola zero ecc.”… è poco).
La luna piena del 18 settembre sarà particolarmente vicina (luna al perielio), tanto da poter parlare anche questo mese di una Superluna.
Osservare la luna
È consigliata l’osservazione con qualsiasi strumento. La luna è bella anche attraverso i modesti ingrandimenti di un binocolo. Occorre trovare una postazione che ci consenta di avere una presa stabile e poco mossa. Per esempio una sdraio da giardino, o al più anche un tronco d’albero contro il quale appoggiarsi per essere più stabili.
Il meglio dell’osservazione si ottiene dopo alcuni minuti che si guarda attraverso lo strumento: i nostri occhi si saranno abituati, e la luna che all’inizio ci appare come un disco di modeste dimensioni, comincia a mostrare tanti dettagli in più.
Pianeti
Saturno sarà in opposizione il giorno 8, dunque uno dei periodi più favorevoli per osservarlo. Per tutti i dettagli sui pianeti e la loro osservabilità durante il mese, si rimanda al sito Uai, aggiornatissimo: http://divulgazione.uai.it/index.php/Cielo_di_Settembre_2024
Costellazioni
Il cielo di settembre ci consente di osservare ancora buona parte di quelle costellazioni che hanno caratterizzato la volta celeste nella parte centrale dell’estate. Ora però gli astri che eravamo abituati a vedere ben alti in cielo intorno alla mezzanotte, sono invece spostati verso occidente dove si accingono a tramontare.
Nelle prime ore della sera sarà possibile scorgere sull’orizzonte lo Scorpione, seguito dal Sagittario e, più in alto, dall’Ofiuco e da Ercole. Più a Nord – Ovest tramonta invece la brillante stella Arturo, nella costellazione del Bootes: al suo fianco sinistro notiamo la piccola costellazione della Corona Boreale. Qualche ora più tardi sarà il turno del Triangolo Estivo ad avviarsi verso l’orizzonte occidentale.
Il Triangolo Estivo, ricordiamo, ha queste componenti principali: la stella Altair della costellazione dell’Aquila, che rappresenta il primo dei tre vertici del Triangolo. La stella più brillante delle tre è invece Vega, nella Lira. La figura geometrica è completata da Deneb, la coda del Cigno.
Con l’aiuto della mappa del cielo si potranno facilmente identificare anche le costellazioni minori, disposte tra l’Aquila e il Cigno; in particolare, sono riconoscibili la Volpetta, la Freccia e il Delfino.
Tornando alla fascia zodiacale, le costellazioni visibili verso Sud in questo periodo sono meno spettacolari e di più difficile identificazione rispetto a quelle osservate nei mesi precedenti. Capricorno, Acquario e Pesci sono piuttosto estese, ma prive di stelle brillanti. Più facile da trovare la minuscola costellazione dell’Ariete, che vedremo sorgere a Est.
Per riconoscere queste costellazioni possiamo sfruttare gli allineamenti delle stelle più brillanti delle costellazioni che troviamo nelle vicinanze: Acquario e Pesci ad esempio si trovano proprio sotto il grande quadrilatero di Pegaso, il cavallo alato, che dopo il tramonto domina il cielo di Sud-Est. Partendo da Pegaso, verso Nord-Est, troviamo la costellazione di Andromeda, dove anche con un semplice binocolo (ma in cieli molto oscuri la si intravede già ad occhio nudo) è possibile osservare l’omonima galassia. Andromeda è seguita da Perseo, con una forma che ricorda una “Y” rovesciata.
Mappa di Andromeda, con la galassia di Andromeda M31 evidenziata con un’ellissi gialla – la posizione è approssimativa.
Più in alto rispetto ad Andromeda e Perseo, spostandoci a Nord verso la Stella Polare, troviamo Cassiopea, con la sua caratteristica forma a “W”, e la meno appariscente costellazione di Cefeo. Tra Perseo e Cassiopea c’è un altro noto oggetto del profondo cielo che merita di essere osservato: si tratta del cosiddetto “Doppio Ammasso del Perseo“. I due ammassi contengono complessivamente circa 400 stelle e distano da noi oltre 7.000 anni luce, separati da circa un migliaio di anni luce l’uno dall’altro. Il “Doppio Ammasso” è un oggetto molto esteso: la visione migliore la si può avere con un binocolo, che permette di ammirare entrambe le concentrazioni di stelle, che di norma non entrano nel ristretto campo inquadrato da un telescopio.
Completiamo la descrizione della volta celeste con l’Orsa Maggiore, che troviamo a Nord – Ovest, accompagnata dal Dragone, un “serpente” di stelle che si snoda tra le due Orse.
Settembre è un ottimo mese per osservare le stelle cadenti, dato che le notti iniziano ad allungarsi, il clima in genere diviene più mite e il numero delle sporadiche, che si assommano alle meteore dei vari sciami, raggiunge nel nostro emisfero il suo massimo annuale. In questo periodo dell’anno il punto nello spazio verso cui la Terra si muove lungo la sua orbita viene a trovarsi più alto nel cielo, per cui alle nostre latitudini l’atmosfera terrestre viene investita da una quantità maggiore di particelle meteoriche. Se osserviamo attentamente il cielo in condizioni ottimali di trasparenza e di non inquinamento luminoso potremo aspettarci di osservare 10-20 stelle cadenti ogni ora, con un minimo di prima sera e un massimo prima dell’alba.
Per tutto il mese le regioni di cielo comprese tra le costellazioni dell’Auriga, Perseo, Ariete e Pesci offrono il maggiore interesse per chi osserva meteore, poiché da qui si irradia l’attività di numerose correnti minori vicine tra loro. Quest’anno la parte centrale del mese sarà quella più sfavorevole per osservare, essendo Luna Piena il 18 settembre.
Nelle notti a cavallo tra agosto e settembre è attiva l’interessante corrente delle Aurigidi, originata probabilmente dalla cometa a lungo periodo 1911 Kiess, che mostra meteore talvolta brillanti e molto veloci, ancor più delle Perseidi. Questo sciame è molto interessante poiché la sua attività è variabile e può mostrare in particolari circostanze gravitazionali con i pianeti maggiori dei veri e propri exploit di centinaia di meteore, come è avvenuto ad esempio nel 1986 (ZHR 250) e nel 1994 (ZHR 400). E’ interessante tra l’altro perché l’area radiante risulta sfasata più a est da quella teorica, allorché avvengono gli exploit, tanto che alcuni hanno messo in dubbio che si tratti dello stesso sciame. Quest’anno avremo un’ottima occasione per osservarle favorevolmente sia perché non ci sarà la Luna sia perché il maggior numero di queste meteore è atteso nelle ore notturne.
Verso il 5/6 settembre diventano più evidenti le epsilon Perseidi, uno sciame già conosciuto a fine ‘800 grazie ai disegni di W.Denning, ritornate di attualità in questi ultimi anni per aver mostrato un inatteso rinvigorirsi della frequenza e aver avuto una decisa conferma da parte delle osservazioni video. Quest’anno la loro visione sarà favorevole in completa assenza della Luna, specie prima dell’alba quando il radiante sarà più alto sull’orizzonte.
Intorno al 9 settembre potremo osservare per tutta la notte le Perseidi di settembre (dette anche mu PER), una corrente alquanto irregolare generata dalla cometa Bradfield, caratterizzata in genere da meteore di medio debole luminosità.
Sempre per l’intera notte l’11/12 settembre avremo pure una buona chance di controllare favorevolmente le irregolari ed enigmatiche alfa Triangulidi che pare si riattivino con periodicità, come ad esempio nel 1993, quando furono viste 11 di queste meteore in 75 minuti, di cui 8 in soli 20 minuti.
Tra le notizie più strabilianti: il progetto di realizzare una “trappola per ufo”; im pianti simili a microchip estratti da militari che hanno avuto incontri ravvicinati con gli ufo; Roswell 1947 era davvero un disco volante; le autopsie sulle entità non umane.
Nel suo libro Imminent, uscito il 20 agosto, l’uomo dell’intelligence Luis Elizondo rivela dettagli sconvolgenti. Si tratta in parte di conferme a teorie diffuse già da diversi anni negli ambienti ufologici. Altre informazioni, invece, sono vere e proprie notizie-bomba.
Il libro è appena uscito in lingua inglese, e la portata straordinaria delle rivelazioni in esso contenute comincia a emergere. Qui riportiamo alcune novità diffuse durante le interviste recenti a Luis Elizondo sui media americani, e divulgate anche nelle recensioni dei giornali che rivelano i passaggi più interessanti del libro.
Il magazine online di scienza e tecnologia Popular Mechanics rilancia una delle curiosità più bizzarre del libro.
Elizondo, infatti, scrive che quand’era a capo del programma di monitoraggio sugli ufo del Pentagono (la task force di nome AATIP: Advanced Aerospace Threat Identification Program), lui e i suoi colleghi avevano ormai individuato uno schema ricorrente: gli Ufo, o Uap (Unidentified Aerial Phenomena) – oggetti di origine non umana e dotati di tecnologie avanzatissime a noi sconosciute – compaiono regolarmente attorno agli impianti nucleari militari, alle portaerei nucleari, ai sommergibili dotati di reattori, e in generale sono interessati ai contesti di test ed esercitazioni da parte delle forze armate.
Inoltre sembra che gli Ufo abbiano un punto debole: «Il consenso generale era che questi veicoli, le loro unità di propulsione sono suscettibili a un impulso elettromagnetico, il che significa che utilizzano una tecnologia che l’elettromagnetismo – se dovessero incontrare una certa frequenza – interferirebbe con la loro capacità di volare e manovrare», ha dichiarato Elizondo disse.
Sulla base di queste teorie, lui e i suoi colleghi proposero una missione il cui nome in codice era “Operazione Interloper”. Si trattava di una sorta di trappola per catturare un ufo.
Immagine di fantasia: una trappola per catturare un Ufo.
Gli ufo, o uap, sono oggetti capaci di muoversi liberamente tra più mezzi: aria, acqua, spazio, tanto che la marina e i sommergibilisti sono ben consapevoli della presenza di Uap anche dell’ambiente oceanico.
La “trappola per ufo” consisteva dunque in primo luogo di un’esca molto semplice: assodato l’interesse di questi ufo per i motori nucleari, l’idea era di pianificare un’uscita congiunta di più mezzi a propulsione atomica, una specie di esercitazione, ma con il solo scopo di creare un assembramento di dispositivi nucleari. Gli ufo sarebbero arrivati, non c’erano molti dubbi.
Meno chiaro è come Elizondo e i suoi avrebbero poi cercato di catturare l’oggetto. Egli parla genericamente di tecnologie all’avanguardia di cui gli USA sono dotati. Probabilmente si sarebbe trattato di armi ad energia diretta, capaci di emettere un forte impulso elettromagnetico.
Tuttavia, i suoi superiori dai piani alti del Pentagono impedirono di portare avanti il progetto di cattura. Questo è stato uno dei tanti motivi di frustrazione che ha spinto Elizondo a svincolarsi dal suo impegno di direttore dell’AATIP e portare all’attenzione del pubblico la rilevanza del fenomeno ufo.
Sfere e dischi volanti a White Sands nel 2013
Ci sono diversi “incidenti” in cui gli Uap hanno interagito con le forze armate, raccontati da Elizondo nel libro, che sono delle novità per tutti noi.
Prendiamo sempre Popular Mechanics per citare un caso raccontato da Elizondo che possiamo definire recente. I fatti si sono svolti a Los Alamos, nello stato americano del New Mexico, nel 2013, e per la precisione nell’area di test missilistici di White Sands.
Durante il test di un dispositivo militare – i cui dettagli non sono rivelati –, «diverse sfere misteriose e luminose» sono apparse davanti a un gruppo di scienziati. «Le sfere si sono mosse verso il sito del test, si sono librate sopra il dispositivo come se lo stesse scansionando alla ricerca di informazioni, poi sono scappate via, volando sfacciatamente sopra le teste degli scienziati disorientati.»
Illustrazione – oggetti volanti che interferiscono con un test missilistico.
Inoltre, i testimoni dell’evento hanno visto anche diversi «oggetti a forma di disco che sembravano sapere esattamente dove si trovava il dispositivo testato».
Tutto questo non è stato un fatto isolato, ma lo “spettacolo” si è ripetuto più volte nell’arco di alcuni giorni.
Roswell, 1947
Nel suo libro Elizondo si sofferma a parlare anche dell’incidente avvenuto a Roswell nel 1947, il famoso presunto crash di un disco volante, poi smentito dai militari e dalla scienza ufficiale: si trattava di un pallone sonda.
Bene, non è andata proprio così. Non era un pallone sonda.
Elizondo non ha mezze misure per definire la spiegazione fornita a suo tempo dai militari – che si affrettarono a rettificare le voci iniziali di un disco volante con quelle di un “pallone metereologico” – : quelle dei militari erano «bugie», afferma Elizondo.
Purtroppo sembra che siamo stati presi in giro per decenni, che il pubblico mondiale sia stato oggetto di una costante campagna di depistaggio.
Il caso Roswell, forse il più esemplare, si appresta a diventare uno degli snodi clamorosi della narrazione ufologica.
L’intervista con Ross Coulthard. Il “microchip” alieno.
Elizondo si spinge ad affermazioni ancora più decisive: a Roswell due dischi volanti per la verità ebbero difficoltà, ma solo uno ebbe un atterraggio disastroso. Gli Stati Uniti in quel frangente sono entrati in possesso di «resti biologici». Vale a dire: corpi di esseri non umani che viaggiavano nell’ufo schiantato.
Le affermazioni di Elizondo sulle entità biologiche non umane sono al centro anche di un’intervista alla rete News Nation, le cui anticipazioni sono state diffuse in rete in questi giorni, e che andrà in onda tra venerdì 23 e sabato 23 agosto, per il fuso orario italiano.
Lì ci attendiamo ulteriori rivelazioni, in attesa di leggere per intero il libro Imminent.
L’intervistatore è l’attento e preparato giornalista australiano Ross Coulthard.
«Noi come nazioni siamo interessati non solo ai veicoli, ma anche agli occupanti di quei veicoli», sentiamo affermare da Elizondo. «Non siamo soli, e il governo degli Stati Uniti è consapevole di questo da decenni».
In un’altro frammento di intervista, Elizondo riferisce di aver avuto lui stesso occasione di vedere un oggetto potenzialmente di origine aliena. Si trattava di un piccolo marchingegno che è stato estratto da un militare entrato in contatto con un ufo.
A quel soggetto è stato estratto una specie di “chip”, mediante un’operazione da parte di medici militari. Il dettaglio più raccapricciante è che l’oggetto si è mosso quando il chirurgo si apprestava all’estrazione, come se volesse sfuggire alla presa.
Altre rivelazioni riguardano le autopsie svolte sui corpi degli alieni recuperati dai crash degli ufo. Avrebbero una struttura anatomica “semplificata” rispetto alla nostra. Fegato e intestino collegati, un cuore a tre camere, il cervello liscio e privo di circonvoluzioni, a differenza del nostro.
Che si tratti di esseri ibridi, metà biologici metà automi ingegnerizzati da una specie a sua volta superiore? È una teoria che è stata espressa da chi ha studiato la questione, afferma Elizondo.
Elizondo ospite di CBS Morning
In una delle apparizioni pubbliche a ridosso dell’uscita del libro, il 19 agosto, Elizondo ha risposto alle domande dei conduttori, molto incuriositi, della trasmissione CBS Morning.
Ha ribadito che i top scientists dell’intelligence che hanno studiato il fenomeno non hanno dubbi: quegli oggetti non sono di fabbricazione umana. I loro materiali, le loro capacità di manovra vanno oltre qualsiasi mezzo in possesso degli Stati Uniti o di altre nazioni della Terra.
L’aspetto temporale ci aiuta a inquadrare meglio il fenomeno ed è una risposta agli scettici, ha spiegato poi Elizondo. «Abbiamo a che fare con questo fenomeno, come Governo, da decenni. Perciò non si tratta di qualche tecnologia di avversari che è comparsa sui nostri radar improvvisamente adesso e che è più avanzata della nostra. Questo è qualcosa con cui abbiamo a che fare come nazione da sessant’anni.»
Perché proprio adesso emerge questo capovolgimento della narrazione ufficiale governativa sugli ufo? Non sappiamo. Bisognerà aspettare per vedere gli sviluppi – incredibilmente interessanti – di quello che ci aspetta.
«L’America può sopportare la verità» ha dichiarato poi Elizondo ai conduttori.
E del resto anche il mondo intero può sopportare e chiede di sapere la verità sulla presenza di intelligenze non umane sul pianeta.
Così esordisce sul social X/Twitter un signore di una certa età, molto stimato nel suo settore, ma che forse nessuno aveva più in mente, o forse non aveva proprio mai sentito: Harald Malmgren, ex consigliere di numerosi presidenti americani, Kennedy, Johnson, Nixon e Ford, e tutt’ora attivo su «commercio, mercati, geopolitica e sicurezza» come scrive egli stesso nella sua biografia del profilo.
Il post di Malmgren è del 20 agosto, data caldissima nell’estate “ufologica” 2024, perché coincideva proprio con l’uscita del libro di Luis Elizondo, Imminent, il libro-rivelazione tanto atteso, nel quale l’ex capo del programma di ricognizione del Pentagono sugli Ufo / Uap conferma la presenza di intelligenze non umane sulla terra, e rivela molti dettagli sulle attività degli Stati Uniti in merito ad esse.
Il tweet
Ad ogni modo, Malmgren ha colto probabilmente il momento dell’uscita del libro per lanciare queste quattro righe che hanno generato un piccolo sussulto tra gli appassionati di Ufo. Leggiamole, tradotte da noi:
«Più di 60 anni fa mi sono state fornite le classificazioni di livello più alto per guidare il lavoro del DOD [Dipartimento della Difesa] sulle armi nucleari e sulla difesa antimissile. Informalmente informato su “tecnologie di un altro mondo” da Richard Bissel della CIA (che era stato responsabile di Skunkworks, Area 51, Los Alamos, ecc.) ma ho giurato di mantenere il segreto.»
Il post del 20 agosto 2024 di Harald Malmgren: la testimonianza del suo briefing informale ricevuto su tecnologie non terrestri
Non male! Tiriamo un bel respiro e decifriamo queste informazioni.
Il consulente dei presidenti
L’esperto di geopolitica Malmgren, con i suoi 89 anni di esperienza, è il tipico esempio di quei veterani capaci di rievocare con i loro brevi aneddoti metà storia del Novecento. Di lui sappiamo che intraprese inizialmente gli studi di fisica, per poi passare a economia, laureandosi a Yale verso la fine degli anni Cinquanta.
Durante le sue collaborazioni con «l’Istituto per le Analisi della Difesa e il Gruppo di Valutazione dei Sistemi D’arma dei capi di stato maggiore congiunti», riporta Wikipedia, «ha scritto diversi documenti riservati sulla guerra termonucleare, le difese della NATO e le tecnologie antimissilistiche statunitensi, e un documento non classificato sullo schieramento sul campo di battaglia delle forze della NATO fronte centrale».
Nel tweet del 20 agosto egli afferma di essere stato informato “informalmente”, dunque non era soggetto a un vincolo riguardante informazioni classificate. Doveva semplicemente rispetto alla parola data a Richard Bissel, della CIA – e tra poco vedremo chi è.
Dato che il post ha suscitato molte reazioni – in termini positivi, precisiamo – e molti curiosi si sono mostrati entusiasti per l’emergere di una nuova prestigiosa testimonianza sugli Ufo, lo stesso Malmgren si è sentito di fornire ulteriori precisazioni nelle ore successive.
In risposta a qualcuno che si chiedeva come mai questa rivelazione giungesse proprio in corrispondenza dell’uscita del libro Imminent, egli ha scritto che non ha alcun rapporto con Elizondo, ma che alcuni amici gli hanno consigliato caldamente di leggere il libro, e in seguito a ciò si è sentito di dover a sua volta promuovere l’argomento:
«Non conosco Luis Elizondo e non ho alcun legame con la pubblicazione del suo libro. I contenuti erano stati divulgati in precedenza, e ho semplicemente pensato che fosse giunto il momento che il resto dell’umanità iniziasse a riflettere su cosa significhi per la comprensione del mondo in cui viviamo».
Un post di chiarimento da parte di Malmgren
Inoltre, ha ritwittato un post di Elizondo che è stato ospite dellea rete americana CBS, e rivolgendosi a lui gli ha rivolto i suoi complimenti e gli auguri per l’impegno nella divulgazione di un argomento così importante:
«Non ti conosco, ma avendo amici stimati che mi hanno esortato a dare un’occhiata al tuo libro, sono andato oltre e ho esortato tutti a prestare attenzione. Sembra che il mio impulso abbia suscitato un’enorme risposta su Twitter. Buona fortuna con il tuo tentativo di aumentare la visibilità di questo argomento di importanza critica in questo momento»
Una breve nota su Richard Bissel
Richard Bissel, citato da Malgrem come la fonte delle informazioni ricevute su tecnologie non umane, è scomparso nel 1994 dopo una lunga carriera nell’intelligence, è annoverato come dei più importanti maestri di spionaggio nella storia della CIA.
Nato nel 1909, a lui furono dati incarichi rilevanti nell’immediato dopoguerra per l’attuazione del Piano Marshall in Germania, e altri ruoli in Europa. Si unì quindi alla CIA di recente nascita in quegli anni, e divenne responsabile di numerosi incarichi, dai progetti tecnologici come l’aereo spia U-2, alla pianificazioni di missioni – come l’invasione fallita della Baia dei Porci, a Cuba.
Ha scritto un’autobiografia, uscita postuma: Reflections of a Cold Warrior: From Yalta to the Bay of Pigs.
Pippa Malgren e le voci di nuove imminenti rivelazioni
Per finire, un altro utente di Twitter, UAP News (@HighPeaks77) molto attento ai rumors ufologici, ha ripostato un messaggio proveniente sempre dalla famiglia Malmgren, in questo caso però dalla figlia di Harald, Pippa. Proseguendo nel solco del padre, Pippa Malmgren è stata a sua volta consulente di presidenti, in particolare di George W. Bush.
Un suo articolo risalente al 6 giugno 2023, comparso sulla piattaforma Substack, la Malmgren scriveva in proposito dell’emergere di testimoni e whistleblower sul tema Ufo / Uap. Era il periodo, precisiamo, in cui siamo venuti a conoscenza di David Grusch, giovane ma già esperto membro dell’intelligence, anche lui testimone davanti al Congresso e portatore di affermazioni rilevanti sulla conferma dei programmi americani di recupero e possesso di ufo e materiali biologici “alieni”.
Bene, la Malmgren ricollegandosi alle rivelazioni di Grusch scriveva che esse sono coerenti con le informazioni da lei ricevute dietro le quinte, ottenute grazie al suo lavoro e al suo network di contatti:
«Ciò è in linea con ciò che ho imparato parlando con i funzionari coinvolti in questi programmi per molti decenni. Col tempo sentiremo dire che tali “materiali fisici” e “veicoli” sono stati recuperati anche dallo spazio. La storia di Grusch è la prima di molte interviste di divulgazione pianificate che sono già state preparate. Il Governo degli Stati Uniti ha richiesto che alcuni ex funzionari governativi preparassero interviste formali di divulgazione su sua richiesta. Quindi non si tratta di persone che si oppongono alle autorità. Si tratta di ex e attuali funzionari che lavorano con le autorità. La decisione di aprirsi al pubblico è stata presa, e ora non si può tornare indietro.»
Il New York Times riporta alcune informazioni contenute nell’atteso libro dell’ex capo del programma di ricerca sugli Ufo del Pentagono, in uscita il 20 agosto.
Forse alcune delle informazioni più interessanti che trapelano dal libro di Elizondo – intitolato “Imminent” – e riportate dai giornalisti del NYTimes che lo hanno ricevuto in anteprima, riguardano alcuni aneddoti in cui è lo stesso Elizondo protagonista di avvistamenti di ufo.
L’articolo racconta infatti che nell’arco di diversi anni, mentre si occupava di UAP / UFO per conto del Pentagono, Elizondo ha subito le visite domestiche di misteriosi globi luminosi. Questi globi luminescenti dal colore verde e dalla dimensione di una palla da basket hanno fatto più volte intrusione in casa sua, e sono stati visti anche dagli altri membri della sua famiglia, oltre che dai vicini di casa.
Ecco un passaggio molto intrigante estratto e tradotto dall’articolo del New York Times:
“Elizondo ha anche scritto nelle memorie degli incontri personali con gli UAP, descrivendo sfere verdi luminose delle dimensioni di un pallone da basket che hanno invaso la sua casa a intermittenza per oltre sette anni. Gli oggetti erano in grado di passare attraverso i muri e si comportavano come se fossero sotto un controllo intelligente, ha scritto. Le sfere sono state viste anche da sua moglie, dalle sue due figlie e dai loro vicini, ha scritto. Quanto ai “nostri amici di fuori città”, non sembrano essere benevoli, scrive; forse sono neutrali. Oppure potrebbero rappresentare una minaccia per l’umanità.”
Queste anticipazioni di un libro tanto atteso presso gran parte della comunità ufologica ci rendono ancora più desiderosi di leggere per intero la testimonianza di Elizondo (anche l’audiolibro sarà subito disponibile in download, sempre in inglese).
Elizondo: un eroe dell’ufologia recente
I giornalisti Ralph Blumental e Leslie Kean riassumono nella loro recensione anticipatoria alcuni dei passaggi fondamentali della carriera di Elizondo, dalle sue origini famigliari, alle missioni prima nell’esercito e poi nei reparti segreti dell’intelligence, fino all’incarico sugli Ufo. Un ruolo quello che lui non aveva mai cercato, ma che gli è stato dato grazie al suo background di studi in biologia, oltre che per l’attitudine al lavoro di intelligence e l’esperienza maturata sul campo.
E proprio alcune delle affermazioni scritte da Elizondo nel libro, e riportate dai giornalisti, basterebbero da sole a dirimere definitivamente la questione ufologica: sì, egli conferma, siamo visitati da decenni da oggetti volanti di produzione non umana, e da decenni esiste un programma americano di recupero di Ufo (crash retrieval), dunque gli Usa sono in possesso di materiali anche biologici di natura non terrestre. Elizondo ha potuto constatare tutto questo nel corso del suo incarico per il Pentagono.
L’apparato militare americano, nel frattempo, mantiene ufficialmente una linea di pubblica neutralità se non proprio di diniego dell’intera questione: la portavoce Susan Gough ribadisce che le recenti revisioni dei dati da parte della task force sugli Uap (in pratica, la task force che ha sostituito il gruppo guidato da Elizondo, dopo che lui ha rassegnato le dimissioni per dissenso verso il clima di censura interna sul tema ufologico), ecco proprio quelle revisioni non hanno rilevato alcuna conferma di progetti secretati di recupero di materiali e forme di vita non terrestri.
Il libro di Elizondo ha ricevuto comunque un preventivo controllo da parte del Pentagono, per verificare che non contenesse materiale classificato, e il testo è accompagnato dalla esplicita affermazione che il via libera non equivale a un endorsement, cioè a un esplicito appoggio, a quanto Elizondo afferma nel libro.
Si tratta dunque di una consueta schermaglia di forze, con il reazionario apparato militare che rimane fossilizzato sulla salvaguardia dei suoi segreti, a prezzo però di mostrarsi palesemente in contraddizione con sé stesso. Il contrasto è evidente infatti al cospetto delle innumerevoli affermazioni pubbliche da parte di membri autorevoli dell’intelligence, come Elizondo, Chris Mellon (autore tra l’altro di una prefazione al libro, e tanti altri.
«L’umanità non è l’unica vita intelligente nell’universo, e non è la specie alfa», ha scritto Elizondo.
«Non possiamo più nascondere la testa sotto la sabbia, sappiamo che non siamo soli».
Copertina del libro di Luis Elizondo
Il libro Imminent, di Luis Elizondo, uscirà negli Stati Uniti e nel mondo il 20 agosto 2024.
La conferma è stata data direttamente dal Ministero della Difesa del Regno Unito, in una lettera a Nick Pope, ormai famoso volto dell’ufologia sui media e online. Due membri dell’intelligence della difesa inglese hanno preso parte, il 24 maggio 2023, a un gruppo di lavoro sugli Uap (Unidentified Aereal Phenomena).
Questa rivelazione giunge come una smentita delle precedenti affermazioni del Regno Unito, il cui governo aveva dichiarato di non essere più interessato al tema degli Ufo.
Nick Pope ha ricevuto tale chiarimento in seguito a una formale richiesta di informazioni (Freedom of Information request). Pope è stato a sua volta un membro dell’intelligence inglese in passato, e si è occupato di Ufo durante il suo incarico. Successivamente, egli è diventato uno dei commentatori più assidui, su internet e in vari documentari tematici, sul tema degli avvistamenti di Ufo / Uap.
Ecco il post su X / Twitter con cui Pope il 4 agosto ha pubblicato la risposta del Ministero della Difesa:
Il tema dell’incontro
La notizia è stata ripresa anche dai tabloid britannici come l’Express il quale riporta che la partecipazione inglese al summit è avvenuta «nonostante i funzionari della difesa abbiano chiuso l’ufficio UFO nel 2009 insistendo sul fatto che fosse uno spreco di denaro.»
Rappresentazione di fantasia di un meeting dell’intelligence.
E lo stesso giornale cerca di ricostruire qualcosa su quel meeting, di cui sa molto poco, a parte che è è stato organizzato da quel gruppo di paesi “anglofoni” noto come Five Eyes (FVEY), un’alleanza di intelligence che comprende Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti.
Un altro ricercatore ufologo, l’australiano Grant Lavac (https://x.com/GrantLavac), ha ottenuto alcune informazioni in più sull’ordine del giorno di quell’incontro (sempre tramite una richiesta FOIA, Freedom of Information Act).
Lavac su X ha quindi a sua volta pubblicato le scarne informazioni ricevute dall’Ufficio della Difesa americano relativamente al summit: «La riunione inaugurale del gruppo di lavoro si è svolta al Pentagono mercoledì 24 maggio 2023 e hanno partecipato rappresentanti di AARO, ODNI, FAA, NASA, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda», e il suo obiettivo è stato quello di «coltivare la consapevolezza condivisa delle questioni UAP degli alleati: rilevamento, identificazione, mitigazione, sfide e opportunità per collaborazioni specifiche».
Nel complesso, come ha ribadito Nick Pope, il Ministero della Difesa inglese mantiene dunque in realtà un coinvolgimento attivo sull’argomento dei fenomeni aerei non identificati, sui quali non solo il Regno Unito ma tutti gli alleati – e probabilmente tutte le nazioni della Terra attive dal punti di vista militare e dell’intelligence – sono concretamente coinvolte nel monitoraggio e nello studio.
Qualche informazione in più sull’alleanza “Five Eyes”
Secondo quanto riportato da Wikipedia, «The Five Eyes (FVEY) è un’alleanza di intelligence dell’anglosfera che comprende Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti. Questi paesi fanno parte dell’accordo multilaterale Regno Unito-USA, un trattato per la cooperazione congiunta nell’intelligence dei segnali.».
Sappiamo che le origini di questa alleanza di paesi anglofoni risale alla IIa Guerra Mondiale, quando in particolare America e Inghilterra collaboravano alla decodifica di messaggi cifrati.
Un altro grosso progetto portato avanti da quel gruppo è stato poi il sistema di monitoraggio Echelon, durante la Guerra Fredda. Echelon è un sistema di sorveglianza tutt’ora attivo, che controlla le comunicazioni a livello globale, ed è stato al centro anche di un indagine del Parlamento Europeo negli anni 2000 per le ovvie implicazioni che un programma di quel tipo può avere sulla privacy e la libertà dei cittadini.
Il quotidiano britannico The Guardian ha ben riassunto il funzionamento di quel sistema di monitoraggio così: «Una rete globale di stazioni di spionaggio elettroniche in grado di intercettare telefoni, fax e computer. Può anche tenere traccia dei conti bancari. Queste informazioni sono archiviate nei computer Echelon, che possono conservare milioni di dati sugli individui. Ufficialmente, però, Echelon non esiste.»
Illustrazione – esiste davvero una di rete di controllo globale?
Ovviamente un’organizzazione come il Five Eyes è da intendersi come una delle alleanze di spionaggio più estese, omnicomprensiva e non limitata a segnali di tipo digitale, e il suo coinvolgimento sul tema Ufo ne è una conferma.
Due studi guidati da un ricercatore dell’Università di Parma rivelano interessanti possibilità, mediante l’utilizzo dei GPS e lo studio dei movimenti delle faglie tettoniche
La scienza ufficiale dice che no, non si possono prevedere i terremoti. Ma il progresso scientifico si realizza proprio mettendo in discussione le idee ormai cristallizzate, e portando prove o almeno nuove teorie supportate da dati concreti. Ecco perché è interessante la proposta di un gruppo di ricerca capitanato dal professore dell’Università di Parma Giampiero Iaffaldano, docente dell’Unità di Scienze della Terra al Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale della città emiliana.
Gli studi del docente e del suo gruppo di ricerca si sono concretizzati in due articoli pubblicati recentemente su riviste scientifiche del settore, uno sul “Journal of Geophysical Research: Solid Earth” e un altro su “Scientific Reports”.
I loro straordinari risultati dimostrano che i segnali legati ai terremoti possono essere rilevati tramite GPS, lo stesso sistema impiegato nelle mappe e nei navigatori degli smartphone, con largo anticipo e a grande distanza. Questo apre la possibilità di utilizzare tali segnali per ridurre il rischio sismico.
Il blog Ufoitalia.it si occupa di tematiche ufologiche e astronomiche, e questa novità ci è sembrata molto interessante tanto da meritare un articolo. In fondo, l’astronomia è anche scienza che si occupa del nostro pianeta, il più bel corpo celeste che conosciamo!
Vediamo alcune informazioni che siamo riusciti a raccogliere in rete su questa notevole scoperta.
Le avvisaglie dei terremoti
In breve, come hanno fatto i ricercatori ha scoprire le avvisaglie dei terremoti? Hanno analizzato i dati di due forti terremoti degli ultimi decenni, quello dell’Aquila del 2009 (magnitudo 6.3) e quello del Sichuan del 2008 (magnitudo 7.9), e hanno studiato i movimenti delle placche tettoniche rilevati dai satelliti tramite il sistema di localizzazione GPS.
Che cosa hanno notato? Che si verifica un rallentamento del movimento di quelle placche che precede i terremoti, un rallentamento di circa il 20% rispetto alla velocità normale. E questo fenomeno si verificherebbe non giorni o mesi, bensì anche anni prima del sisma. Un dato questo che apre a notevoli prospettive per quanto riguarda l’ipotesi di prevedere i terremoti.
Ci sono molti aspetti interessanti di queso studio scientifico. Primo fra tutti la semplicità e l’economicità. In fondo, i ricercatori non hanno impiegato tecnologie costose o particolarmente innovative, ma hanno svolto un buon lavoro di ingegno e di analisi dei dati, dunque hanno guardato il problema da una prospettiva nuova.
È interessante poi perché apre a una possibilità di previsione dei terremoti, che certamente sarà da verificare sperimentalmente e da provare sul campo, ma è comunque una prospettiva che dà qualche speranza.
Come “funzionano” i terremoti e le scoperte dei ricercatori
Il ciclo dei terremoti è ampiamente studiato dai geologi. Sappiamo che la superficie terrestre è suddivisa in placche tettoniche che si spostano in direzioni diverse a velocità che variano da pochi millimetri a centimetri all’anno. Quando queste placche si muovono e interagiscono tra loro, accumulano lentamente energia, che viene poi rilasciata bruscamente durante i terremoti.
La costanza di questi movimenti delle placche durante i cicli sismici è stata a lungo un principio fondamentale nei modelli di genesi dei terremoti.
Tuttavia, il professor Iaffaldano e i suoi colleghi hanno osservato che questa costanza prevista dal modello del ciclo sismico non è proprio costante, e si possono osservare dei rallentamenti, prima e dopo il verificarsi dei terremoti. Questi rallentamenti sono misurabili attraverso le rilevazioni dei movimenti delle placche fornite dai sistemi di navigazione satellitare.
Nel primo studio i ricercatori hanno dimostrato che la microplacca Adria, quella responsabile del terremoto dell’Aquila del 2009, ha rallentato del 20% prima del terremoto.
Nel secondo studio hanno preso in esame la microplacca della Cina del Sud, ed anche quella rilevazione smentisce il modello tradizionale del ciclo sismico.
Come si legge nell’abstract del loro secondo articolo (traduzione nostra): «Utilizziamo serie temporali di posizionamento ad alta precisione del sistema di navigazione satellitare globale (GNSS) relative ai periodi 2001-2004 e 2014-2017 per dimostrare che, contrariamente a quanto affermato sopra, il movimento della microplacca del Sud della Cina è cambiato dopo il terremoto di magnitudo 7.9 di Wenchuan del 2008. I dati GNSS e le incertezze associate indicano un rallentamento del movimento della placca fino al 20%, un valore che supera l’influenza del rumore nei dati e che ha quindi un significato tettonico.»
La prevenzione e i possibili sviluppi scientifici
La posizione della scienza ufficiale riguardo ai terremoti è che non si possono prevedere. L’unica cosa che si può fare è la prevenzione, e una stima statistica delle zone più a rischio. La pratica della prevenzione e della consapevolezza è senza dubbio la cosa più importante da coltivare e da diffondere. Sappiamo quanto il territorio italiano sia a rischio sismico diffuso, sia per la natura geologica attiva del nostro territorio, sia per le caratteristiche precarie della maggior parte degli edifici.
Sul sito del Dipartimento della Protezione Civile questo monito è giustamente espresso e ribadito (https://rischi.protezionecivile.gov.it/it/sismico/attivita/). Come riporta lo stesso sito, tuttavia, la scienza è comunque attiva nella ricerca di possibili precursori sismici, ossia informazioni che potranno consentirci qualche possibilità di previsione: «Negli ultimi anni la scienza ha fatto notevoli progressi nello studio dei precursori sismici, ovvero di quei parametri chimici e fisici del suolo e del sottosuolo che subiscono variazioni osservabili prima del verificarsi di un terremoto. In futuro lo studio sistematico di questi precursori potrebbe consentire di fissare l’istante iniziale del terremoto, anche se si dovranno evitare falsi allarmi, che potrebbero risultare ancora più dannosi.»
L’auspicio è che ricerche come quelle portate avanti dal professor Iaffaldano e colleghi possano fornire utili indicazione per la previsione dei terremoti. La loro rilevazione della modifica di velocità dei movimenti delle placche, influenzata dai terremoti, costituisce uno dei più innovativi progetti in quel campo.
Gli studi scientifici – bibliografia
Per ricercatori, scienziati e appassionati che volessero approfondire, ecco i titoli completi e i riferimenti dei due articoli scientifici pubblicati:
Variations of Whole–Adria Microplate Motion During the Interseismic Phase Preceding the MW 6.3, 6 April 2009 L’Aquila (Italy) Earthquake (uscito a giugno 2024 sul “Journal of Geophysical Research: Solid Earth”)
Impact of the 2008 MW 7.9 Great Wenchuan earthquake on South China microplate motion (uscito a luglio 2024 su “Scientific Reports”).
Scopri in tempo reale dove e quando avvengono i terremoti
Lo sapevi che sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) c’è una pagina aggiornata in tempo reale con i dati di tutti i terremoti che avvengono nel mondo?
I terremoti sono elencati con informazioni dettagliate come l’orario in cui si sono verificati, la magnitudo, il luogo e altre informazioni geografiche e di localizzazione. Puoi trovarla qui: http://terremoti.ingv.it/.
Ufoitalia.it è pensato anche per chi, come noi, è un astrofilo e prova un’attrazione magnetica per la semplice osservazione del cielo notturno, affascinato dal mistero dell’Universo.
Allora non può mancare una sezione di astronomia, di divulgazione e cultura astrofila. La inauguriamo proprio con la rubrica del Cielo del mese, un post dedicato ai fenomeni da osservare nel mese in entrata.
Carta del cielo allo zenit, indicativa per il 15 agosto 2024.
Agosto è facile per chi ama osservare le stelle: le serate sembrano voler chiamare ognuno di noi ad uscire anche soltanto per ricevere il fresco della notte. Lo spettacolo del cielo estivo è al suo culmine, con le costellazioni del Cigno, Lira, e le altre che fanno da corollario perenne, il Grande Carro, Cassiopea, Andromeda con la sua galassia M31, e la Via Lattea al centro di tutte, ma ormai raramente visibile nelle zone abitate che non siano rurali o comunque lontane dalle fonti di illuminazione artificiale delle città.
Il simbolo principe del mese di agosto, per chi guarda le stelle, sono ovviamente lePerseidi, le “stelle cadenti” che giungono attorno alla notte di San Lorenzo, il 10 di agosto. Si tratta di meteoriti, uno sciame di frammenti lasciato dalla cometa Swift-Tuttle e che ogni anno in quei giorni il nostro Pianeta incontra sul suo cammino, un po’ come un ciclista che incappa in uno sciame di moscerini.
Immagine artistica di uno sciame di meteore.
Al loro veloce ingresso nell’atmosfera, incendiate dall’attrito con l’aria, le meteoriti si incendiano. Siccome le loro traiettorie sembrano irradiarsi circa dalla zona del cielo occupata in questo periodo dalla costellazione di Perseo, sono chiamate “Perseidi”. In realtà è sufficiente guardare il cielo verso est / nord est, ma anche in parte verso lo zenit, ossia sopra la vostra testa, per non farsi sfuggire lo spettacolo.
In generale, meglio andare in un posto dove si ha un’ampia visuale del cielo, mettersi comodi, meglio su una sedia a sdraio o un lettino da spiaggia per esempio, senza dimenticare un repellente anti zanzare, e si dovrebbe riuscire a osservare alcune meteore.
Fotografare le Perseidi
Come provare a fotografare le “stelle cadenti”? Un metodo semplice, se si dispone di un minimo di attrezzatura, è questo: si può provare a montare la macchina fotografica su un treppiede, predisporre l’autoscatto dopo 3 secondi almeno (per attenuare le vibrazioni), e un tempo di posa di 30 secondi con un obiettivo grandangolare. Così facendo il movimento apparente delle stelle, dovuto alla rotazione della Terra, non dovrebbe risultare molto percepibile.
Per tempi superiori ai 30 secondi in genere occorre montare la fotocamera su un astroinseguitore, o su un telescopio motorizzato, ma l’impegno così aumenta, anche in termini di peso e costi, e forse si rischia di perdere il piacere dell’osservazione. Ripetendo tanti scatti in sequenza, durante la serata, con il metodo dei 30 secondi si può tentare di fotografare così qualche stella cadente. Sicuramente catturerete anche le ormai onnipresenti strisce continue dei numerosi satelliti in circolazione, e le linee doppie e punteggiate degli aerei.
Le impostazioni sono da disporre in modalità Manuale, la sensibilità ISO abbastanza elevata ma nel limite della vostra fotocamera, così che la foto non risulti eccessivamente disturbata dal rumore. É consigliabile fare un po’ di prove, durante le serate estive. Potreste scoprire così un nuovo passatempo entusiasmante: quello della fotografia astronomica.
Fenomeni notevoli
La “Superluna” La luna piena di agosto 2024 sarà il giorno 19. Quel giorno la luna si troverà al perigeo, cioè alla distanza più vicina alla Terra. Quando accade tale coincidenza (luna piena e distanza minima), la luna ci appare un po’ più vicina della media, e dunque un po’ più grande (anche un buon 10-12% in più!). Gli astronomi parlano in tal caso di Superluna.
Congiunzione Luna – Saturno, e occultazionedel pianeta La sera del 20 agosto Saturno sarà visibile con accanto la Luna, nella costellazione dell’Acquario. Nel corso della notte la Luna si avvicina a Saturno fino a “nasconderlo”, si avrà perciò l’occultazione del pianeta (un fenomeno quest’ultimo visibile alla fine della notte tra il 20 e 21 agosto, tra le 5:31 e le 6:33)
Ci sono sempre più personalità di spicco del mondo militare che si spingono ad affermazioni sorprendenti sugli ufo. Uno di questi è il colonnello statunitense Karl Nell.
La sua dichiarazione sconvolgente? Questa: intelligenze non umane – un termine dal significato ampio, che in sintesi ma in maniera non esaustiva potremmo definire come “gli alieni” –, sono qui, interagiscono con noi da tempo, e questa interazione dunque non è nuova.
Sono affermazioni rilasciate durante una conversazione-intervista nell’ambito della conferenza SALT del 21 maggio 2024. Vediamone i dettagli.
In questo post riportiamo un riassunto della conversazione, con le nostre traduzioni dei passaggi più significativi e delle straordinarie affermazioni dell’ex colonnello
Per chi lo desidera, consigliamo di ascoltare vedere l’originale su youtube. La conversazione, che in tutto dura una ventina di minuti, merita infatti di essere ascoltata per intero.
Per chi non è pratico di inglese, suggeriamo di utilizzare i sottotitoli generati automaticamente da YouTube, che anche se non precisissimi aiutano nella comprensione generale (per attivarli, selezionare l’opzione nelle Impostazioni, cliccando sull’icona a forma di ingranaggio sulla barra del video).
Il video dell’intervista a Karl Nell, link dal canale YouTube della conferenza SALT.
Il cursus honorum di Karl Nell è notevole, innumerevoli i suoi titoli e le posizioni ricoperte tra esercito e intelligence. In sintesi possiamo dire che è un ex colonnello dell’esercito, attualmente in pensione.
Di formazione è ingegnere elettrico, come lui stesso afferma nell’intervista. L’esercito lo ha poi inviato in missione in varie parti del mondo. Ha lavorato anche nel corpo militare dedicato allo spazio di recente fondazione, lo Space Command.
Ma di specifica rilevanza in merito agli ufo / uap è proprio il fatto che ha ricoperto incarichi anche nella task force del Pentagono che si occupava di indagare gli ufo.
La conferenza SALT iConnections
Il contesto in cui Karl ha fatto le sue affermazioni è stato l’evento della conferenza SALT iConnections, svoltasi a New York tra il 20 e il 21 maggio 2024. SALT, si legge sul loro sito, è una community di investitori, creators e pensatori. Il fine in genere di quegli eventi è raccogliere fondi e mettere in contatto potenziali investitori con fondatori di startup. Spesso, come nel caso di Karl Nell, personalità di spicco nei vari campi vengono invitate a parlare per il loro apporto informativo.
Le affermazioni
L’intervista si è svolta in modo molto diretto. Appena l’ex colonnello ha finito di elencare sinteticamente il suo curriculum, il moderatore Alex Klokus gli ha chiesto: «La domanda da un milione di dollari: lei crede che una forma avanzata di intelligenza non umana abbia visitato questo pianeta?».
Nell è stato immediato: «Le intelligenze non-umane esistono, interagiscono con l’umanità, la loro interazione non è nuova, ed è in corso. E ci sono membri non eletti del governo che sono consapevoli di questo».
Un’affermazione che non lascia spazio a incertezze! E alla domanda subito seguente dell’intervistatore, su quanto fosse sicuro di quello che diceva, Karl ha risposto: «Ci sono zero dubbi».
Le prove
Trattandosi di un membro dell’intelligence, non ci potevamo aspettare certo che Karl Nell portasse evidenze dirette, tuttavia le sue affermazioni sui fondamenti e le prove a sostegno di ciò che ha dichiarato sono molto interessanti.
Ha infatti menzionato diversi altri personaggi di provenienza militare e governativa che in questi anni hanno fatto le stesse affermazioni.
Le altre persone citate sono ad esempio Haim Eshed, l’ex capo dei programmi spaziali israeliani, autore di affermazioni sorprendenti, shoccanti e talmente incredibili che i media lo avevano etichettato bonariamente come un anziano in vena di fantasie.
Eshed, infatti, ricordiamo che in un’intervista rilasciata negli anni scorsi a un giornale israeliano aveva sostenuto che esiste una federazione galattica di diverse specie aliene, e che ci sono accordi tra governi delle potenze occidentali e questi esseri, oltre a basi su Marte dove astronauti ed extraterrestri collaborano(!).
Altri personaggi citati da Nell e dotati di «un alto accesso alle informazioni» sono Paul Hellyer, che è stato capo della difesa in Canada, e anche lui «ha detto le stesse cose». Così pure Chris Mellon (ex vice assistente all’intelligence) «ha detto le stesse cose», Luis Elizondo e David Grush «hanno detto le stesse cose».
Quindi, «se guardiamo a persone nella posizione di conoscere, hanno fatto le stesse affermazioni».
La critica al programma SETI
Il programma di ricerca di segnali extraterrestri, il Seti, ha affermato Karl Nell, cerca eventuali segnali radio remoti.
Ma noi stessi stiamo smettendo di usare trasmissioni radio, e probabilmente «gli altri ragazzi» – cioè le intelligenze non umane – nemmeno loro «trasmettono più, ma ciò che possono fare, se per loro è possibile, è venire qui. E ci sono modelli in fisica che suggeriscono che questo è possibile».
Le ragioni del segreto da parte del governo
Buona parte della conversazione ha riguardato le ragioni della riluttanza da parte del governo ad ammettere la presenza aliena sulla Terra. Karl ha fatto interessanti riflessioni al riguardo.
La linea principale è quella del timore di una disgregazione sociale, una panico di massa o comunque un disordine della sicurezza nazionale causato dallo shock di una simile rivelazione.
E proprio per questo Karl si è soffermato sull’importanza di una rivelazione di tipo graduale, che eviti esiti catastrofici di una rivelazione invece improvvisata o per nulla pianificata.
La cosiddetta “catastrophic disclosure” sarebbe insomma molto più temibile.
Karl suggerisce la possibilità di arrivare a parziali ammissioni in modo analogo a quanto è avvenuto per la tecnologia delle armi nucleari. Sarebbe irresponsabile per qualsiasi governo una diffusione incontrollata di informazioni.
Tuttavia egli ritiene che sarebbe giusto rivelare alla popolazione la presenza di queste intelligenze non umane.
La prima questione da affrontare è di tipo morale, afferma l’ex colonnello. Il governo esiste «per e grazie alla gente», ha continuato, e «i fondamenti della realtà non sono informazione di appannaggio esclusivo del governo. La gente ha diritto di conoscere il mondo in cui viviamo, e la ricerca della felicità richiede questa conoscenza».
Come corollario di questa esigenza di trasparenza c’è il fatto che se il governo si è comportato «non in maniera del corretta in passato», occorre correggere e rimediare a questi errori.
Inoltre, «essere in una modalità reattiva non è mai meglio che essere in una modalità proattiva». E per modalità reattiva l’ex colonnello intende cercare di prevenire la rivelazione di queste entità.
Ma un eventuale fallimento di questi tentativi reazionari potrebbe portare alla tanto temuta “catastrophic disclosure”, a una rivelazione dagli effetti catastrofici per la società.
Karl rilancia allora l’idea di una modalità intermedia, una disclosure moderata, come migliore via da percorrere.
La terza parte in cui si divide la questione secondo l’ex colonnello riguarda «semplicemente l’avanzamento della società e la competitività globale». In pratica, è necessario l’apporto di più menti e di più persone per capire questo fenomeno e migliorare la società.
I rischi di una rivelazione incontrollata
«E se non rivelassimo affatto?», domanda l’intervistatore. Karl risponde che spesso si tende a inquadrare tutto in una situazione binaria, tutto o niente.
«Ma ormai il Pentagono ha già ammesso che questi fenomeni esistono, non sono oggetti nostri, appartengono a intelligenze non umane». Dunque in un certo senso, sembra voler dire, la via è già tracciata.
Le ammissioni pubbliche, per quanto ora circostanziate alla semplice ammissione dell’esistenza di questi oggetti, ci conducono verso una rivelazione controllata.
E qui Karl cita un esempio dalla storia antica, parlando di un libro del 2015 di Eric Cline, studioso dell’Università di Princeton, che ha studiato l’età del bronzo e la crisi delle civiltà mediterranee che sono state tutte travolte in un periodo molto specifico. Il libro si intitola “1177 a.C.: Il collasso della civiltà” (una edizione rinnovata di quel libro è uscita nel 2023 edita da Bollati Boringhieri, in italiano).
Il libro citato da Karl Nell: “Il collasso della civiltà”, di E. Cline, edito in Italia da Bollati Boringhieri, nuova edizione 2023.
Erano civiltà molto avanzate e «globaliste» in analogia alla nostra di oggi, racconta Nell, e qualche circostanza stressante «le ha portate tutte al tracollo nell’arco di tempo di una vita umana, per tutta una serie di ragioni, che non sono del tutto comprese ad oggi».
E questo è il rischio che anch’egli intravede, cioè la fragilità della nostra civiltà. Secondo Karl il nostro mondo è in una simile situazione di stress, perciò per i governi, e per qualunque «decisore responsabile, è un aspetto rilevante» da tenere in considerazione.
Siamo pronti per la rivelazione?
Lasciamo agli ascoltatori il piacere di sentire nel video originale le risposte di natura più filosofica ed epistemologica che l’interessante ospite, sul finire della conversazione, ha provato a formulare.
Nel complesso tuttavia egli si è mostrato neutrale o possibilista, portando analogie con i sistemi di credenze da millenni diffusi nell’umanità, soggetti spontaneamente ad aggiustamenti e variazioni.
Lo stesso, riguardo all’interrogativo se queste entità possano costituire una minaccia per l’umanità, sollevato dall’intervistatore, Karl l’ha inquadrato in una più generale considerazione sulle ipotesi di come possono essersi sviluppate le forme di vita nell’universo: non abbiamo elementi precisi per pronunciarci su intenzioni e scopi di altre intelligenze.
Da un mondo pre-rivelazione a un mondo post-rivelazione
«L’enfasi sulla rivelazione è andata e venuta nel tempo», ha osservato l’ex colonnello. Ci sono stati infatti diversi momenti negli ultimi decenni in cui l’attenzione pubblica sul fenomeno ufo era alta, seguiti da insabbiamenti governativi e rinnovate ondate di interesse mediatico.
L’ultimo picco di questo rinnovato focus sul fenomeno lo abbiamo avuto alcuni mesi fa, con la legge Schumer proposta al parlamento americano, che è stata però scartata nel dicembre scorso.
Quel disegno di legge doveva proteggere i testimoni e le persone con informazioni secretate che avessero testimoniato al Congresso sui programmi segreti americani in materia di ufo e retro-ingegneria di materiali recuperati dagli oggetti volanti.
La legge Schumer dovrebbe venire riproposta questa estate, con la finalità di reintrodurla a fine anno nel bilancio, e dovrebbe rilanciare il tema in vista anche delle elezioni presidenziali americane.
Altri stati sono impegnati nella ricerca di questi fenomeni, hanno convenuto intervistatore e intervistato.
Karl ha osservato poi come esista un terreno di mezzo che spesso accompagna i grandi cambiamenti di paradigmi. Ed ogni periodo di stabilità è sempre accompagnato da periodi di instabilità.
«Parte del nostro obiettivo della nostra esistenza è perseguire la conoscenza», ha concluso sul finire dell’intervista l’ex colonnello.